AlpinismoAlta quotaPareti

Moro e compagni al base: "vivi per miracolo". Ed ecco le foto di cima!


Simone, Cory, Denis in cima al GII d'inverno (Photo courtesy www.simonemoro.com)
Simone, Cory, Denis in cima al GII d'inverno (Photo courtesy www.simonemoro.com)

ISLAMABAD, Pakistan — Si è conclusa a lieto fine, ma dopo un bello spavento, la storica prima salita invernale di Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards al Gasherbrum II, di cui oggi vi regaliamo le prime, esclusive, foto di vetta. I tre alpinisti, giunti poche ore fa al campo base, sono stati travolti da una valanga durante la discesa, proprio questa mattina.

Eccoli, finalmente, i tre protagonisti della prima invernale al GII: nelle loro tute colorate, sorridono all’obiettivo che li ritrare, esausti ma raggiunti, sulla cima della montagna a 8.035 metri. In giallo, Denis Urubko, in rosso Simone Moro e in arancio Cory Richards. Erano le 11.28 di mercoledì 2 febbraio 2010: una data da ascrivere agli annali dell’alpinismo.
In quel momento, il cielo era sereno. Ma poco dopo, le nubi hanno coperto tutto e la visibilità si è quasi azzerata. Così è iniziata la discesa dei tre alpinisti dalla cima del GII, durata 48 ore con due notti in quota: una campo 3, 6.900 metri, e l’altra a campo 1, 5.900 metri. Pessime le condizioni sia del meteo che del terreno. Ma l’apice delle difficoltà è stato questa mattina, quando sotto il GV, il gruppo è stato travolto da una valanga favorita dalle nevicate. “Siamo vivi per miracolo” ha detto Simone Moro,  oramai sano e salvo al campo base, poco fa ai nostri microfoni.
“La valanga ci ha trascinati per 150 metri – racconta l’alpinista bergamasco -. Io sono uscito per primo. Ho perso i guanti, ma scavando con le mani ho liberato Denis e Cory, che comunque avevano la testa fuori. Abbiamo avuto tanta fortuna e tanto sangue freddo”.
Tutto è bene quel che finisce bene, dunque. I tre sono finalmente nella loro tenda, al sicuro del campo base, dove possono finalmente rifocillarsi, riposarsi e festeggiare mentre inviano al mondo le immagini e i racconti della loro impresa. “Il drago ora è stato ucciso”, come direbbe uno dei numerosissimi lettori che hanno voluto condividere e commentare l’eccezionale risultato di Moro e compagni. Lo ricordiamo ancora una volta: prima salita invernale del GII, prima salita invernale di un ottomila del Karakorum, e terza prima invernale per Simone Moro, sempre senza ossigeno. Ineguagliabile.
Per tutti voi che avete inviato commenti: vi invitiamo a tornare sulla pagina dell’articolo: Simone Moro ha lasciato per voi un ringraziamento speciale. E per il momento non ci resta che darvi appuntamento tra qualche settimana, quando Moro sarà tornato in Italia e potrà raccontarci dal vivo questa fantastica avventura.

foto

Simone a 7900 metri (Photo courtesy www.simonemoro.com)
Simone a 7900 metri (Photo courtesy www.simonemoro.com)

foto

Invernale al GII: ultimi metri sotto la vetta (Photo courtesy www.simonemoro.com)
Invernale al GII: ultimi metri sotto la vetta (Photo courtesy www.simonemoro.com)

seconda foto

Finalmente al campo base (Photo courtesy www.simonemoro.com)
Finalmente al campo base (Photo courtesy www.simonemoro.com)

terza foto

Tags

Articoli correlati

39 Commenti

  1. evviva…. tutto è bene quel che finisce bene!!! avete realizzato un’impresa indiscutibilmente storica che ora deve solo essere festeggiata…

  2. Che impresa!!!Complimenti ,finalmente dopo diversi mesi con tante notizie alpinistiche tristi ecco una eccezionale positiva e fortunata conferma.
    Ancora bravissimi …

  3. COMPLIMENTI SIMONE SEI GRANDE E STAI PORTANDO AVANTI UN’ALPINISMO RICCO DI AVVENTURA E TECNOLOGIA DEI TEMPI NOSTRI,SE PENSO CHE CI VEDEVAMO DALLO SCIOLA SPORT DI OSIO MI RICORDO CHE IL FRANCO UNA VOLTA MI DISSE ” RECORDET DEL SIMU CHE CHESTO AL DIENTA FORT” AVEVA RAGIONE ANCORA COMPLIMENTI

  4. Impresa storica …..bravissimi, date conferma che l’ alpinismo rimane, esplorazione ,avventura (allo stato puro) tenacia,sacrificio,fatica = ottimi risultati : peccato che in T V parlano sempre e solo del caso Ruby du maroni………ciao e ancora GRANDI .

  5. Grandissimi tutti e tre. Questo trionfo spero metta fine alle polemiche di quando Simone Moro ha raggiunto la vetta dell’Everest per la 4a volta usando l’ossigeno per gli ultimi 600 metri.
    Simone Sei un fenomeno!!!!!!

  6. siete stati grandassimi mai nessuno prima in invernale in karakorum si è scritta una nuova grande pagina di alpinismo i grandi del passato e del presente sono tutti in piedi ad applaudire grande Simone!!!
    Grande fortuna finale per il pericolo scampato sotto la slavina ma del resto la fortuna aiuta gli audaci!!!

  7. Mi unisco alla gioia e commenti di tutti i lettori,talvolta e credo molti come me,mi sono collegato al sito di Simone in piena notte,specie quando non arrivavano notizie da molto tempo,Semplicemente grandiosi.

  8. E’ ‘propio vero…..BOIA CHI MOLLA !!!!!!!!!!
    Siete mitici…….. una grossa pacca sulla spalla e buona birra

  9. Bisogna fare una correzione all’articolo: data da scrivere negli annali alpinismo: 2 febbraio 2011 e non 2010.
    Mentre invece sono felicissima per l’audace impresa di Simone Moro e compagni. Siete grandi!!!!!

  10. Ragazzi non ci sono parole per descrivere quello che hanno fatto Simone Denis e Cory siete stati fantastici continuate a farci sognare e a farci vivere momenti di particolare emozione con le vostre imprese a noi comuni mortali

  11. Impresa storica, grandissimi date conferma che l’alpinismo rimane esplorazione,avventura allo stato puro: sacrificio tenacia e fatica …esperienza = ottimi risultati ancora bravissimi.

  12. Assolutamente un’ impresa oltreominica; con la chicca finale della valanga che li ha trascinati per 150 metri da quì a dieci anni spero proprio che qualche regista e produttore illuminati, ci facciano un bel film su questa che, a considerazioni postume , si affermerà come la prima vera grande impresa di Alpinismo di vecchio stampo del nuovo millennio; quello che per intenderci portò Reinohold a compiere la prima traversata di un ottomila e sempre in Karakorum, e che ha recentemente ispirato un bellissimo film , presentatato l’anno passato al Trentofilmfestival , il cui nome per gli appassionati della dottrina alpinistica evoca leggende e visioni oniriche : NANGA PARBAT!… E già me lo sogno il titolo di questo nuovo capolavoro cinematografico ispirato, ancora una volta, dall’audacia del pensiero e dell’azione umana, che sprezzante dei propri limiti, li testa, li stimola, li supera ed infine li rende immortali sotto forma di leggenda : 8035 – Santississimo Gennaio 2011: manifestazione della trinità!

  13. Jean! Mi ha fatto davvero molto male pensare che tu creda che io mi sia inventato o abbia romanzato la valanga. Porca miseria io , Cory Denis siamo quasi morti in quella GIGANTESCA, e fottutissima VERA valanga! Ti auguro di finirci presto dentro anche te ad una identica cosa e di uscirne ovviamente vivo e spaventato. Ti auguro di poter correre a casa incolume e di raccontarlo ai tui cari e agli amici. Ti auguro di ricevere in risposta da coloro a cui lo racconterai : “mi vengono dei dubbi, inventatene un altra…”
    le email di Cory e Denis le trovi facilmente sui loro siti e blog. Chiedi a loro se la valanga e Simone che scava con le mani per tirarli fuori è una palla , un’operazione di Marketing, o è maledettamente la nuda verità….!!
    Sei proprio in malafede e questo è ciò che inchioda il nostro mondo nel vortice di perenni e stupide polemiche anzichè saper guardare oltrre anche con scomoda obbiettività….

  14. Complimenti per la bellissima impresa ed un ricordo particolare al grandissimo Walter Nones che si sarebbe rallegrato con tutti voi.

  15. Non ci sono parole per questa grande impresa siete stati mitici avete scritto una pagina dell’alpinismo come d’altri tempi

  16. GRANDISSIMO SIMONE! Cantagliene pure 1000 e non piu’ mille a quell’incredulo-invidioso-gettefango di Jean , che , con ogni probabilita’ , fa’ uso delle bombole , anche quando va’ al bagno di notte per poi ……..tornare a dormire!

  17. Carissimo Simone non offuscare la tua gioia con i dubbi e insinuazioni di un lettore. A questo mondo c’è sempre chi critica i risultate degli altri, senza magari conoscere e aver frequentato quei luoghi impervi. Già ritornare giù vivi da quelle montagne è un successo, a volte senza magari aver raggiunto la cima. La montagna ci dà l’opportunità di salire i suoi pendii e una volta raggiunta la cima possiamo capire quanto noi siamo piccoli e fragili rispetto alla sua maestosità e potenza. Goditi qeusto momento di gioia ed euforia. Prosit.

  18. ciao Simone, la tua attuale impresa non sarà sicuremente offuscata da una critichetta del genere come quella di Jean (ma sarà vero il suo nome???) Comunque per certa gente l’impresa più pericolosa è allacciarsi le scarpe la mattina, ma poi sono i primi a sputare sentenze
    @ JEAN, affrettati Simone ne ha lasciati altri tre di ottomila inviolati in inverno in Pakistan, se ti ci metti d’impegno gli freghi il primato e potrai anche tu parlarne….appena ci sarai riuscito sicuramnete non riceverai critiche dalla mia parte. Io non sono mai stato a quelle quote ma mi immagino che sia parecchio impegnativo già in condizioni „normali“, chissà come è in inverno……….

  19. “…..questo è ciò che inchioda il nostro mondo nel vortice di perenni e stupide polemiche anzichè saper guardare oltre anche con scomoda obbiettività” Penso che questo che evidenzia Simone Moro sia uno dei più ricorrenti “problemi” che assillano l’ambiente alpinistico non solo italiano; è il lato “oscuro” di una mentalità alpinistica troppo e da troppo tempo legata esclusivamente alla corsa all’exploit, alla competizione puramente numerica, ed alla mercificazione di imprese che in questo modo perdono davanti agli occhi dei non addetti ai lavori di ogni valore collegato all’ambiente e quindi alla montagna; complimenti a Simone che ha dimostrato in più occasioni di essere lontano da questa mentalità legata all’agonismo “estremo” di marketing e di avere una idea dell’alpinismo legato alla “scoperta” e all’avventura….legato ai monti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close