Itinerari

Dolomiti: Alta via numero 6 (2)

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Oggi cari lettori vi conduciamo verso le prossime quattro tappe dell’Alta Via n.6 delle Dolomiti, o Via del Silenzio. In un percorso che si snoda tra le meravigliose vette delle Dolomiti vi porteremo attraverso la quinta e la sesta giornata: su un sentiero che dal Rifugio Giaf, percorrendo il territorio che collega il Friuli a Belluno arriveremo, prima al Rifugio Padova e poi al Bivacco Casera Laghet de Sora. Poi continueremo il percorso fino al Bivacco Greselin e per concludere al Rifugio Maniago a Erto e Cimolais. Tra le meraviglie di questa terra godetevi la flora e la fauna tipiche della zona.

Pronti? Allora zaino in spalla e via alla scoperta della quinta tappa. Durata del cammino tre ore. Dal rifugio prendete il sentiero con il segnavia numero 346 e dirigetevi in direzione Nord-Ovest, addentrandovi nel bosco. Appena usciti dalla boscagli preparatevi alla splendida vista sulla Torre Spinotti e la Torre Antonio Berti. A questo punto il sentiero raggiunge Forcella Scodavacca.

Continuate lungo la discesa che porta ai piedi del Monte Cridola e poi lungo le pendici del Monfalconi. Da qui si prosegue in discesa fino ad arrivare in Val Pra di Toro e in un secondo momento all’ampia conca alpestre della Casera Pra di Toro. Al margine inferiore della conca sorge il Rifugio Padova. Meta finale della quinta giornata.

Nuovo giorno, nuova tappa, la numero sei. Tempo di percorrenza 4 ore e 30 minuti. Lasciate il rifugio alle vostre spalle e intraprendete il sentiero con il numero 352 fino alla salita sulla costa del Col. Oltrepassate un ruscello e arrivate alla casera Valle, da dove risalendo lungo la forra che procede rasente il torrente Ru de Val.

Continuate a camminate fino al gruppo Cadin di Toro. Proseguite poi lungo il sentiero 389 che circonda la pendici orientali della cima Spe, fino ad inoltrarvi in Val Miseria. A questo punto dovrete stare attenti perchè in questo tratto si sale leggermente in quota, si compiono diversi saliscendi fino ad arrivare nella val dei Lares. Attraversatela e sarete in un batter d’occhio alla forcella Pedescagno.

Sul versante opposto potrete vedere già il Bivacco Casera Laghet de Sora e le vette della Cima dei Preti, attraversatela verso destra e passando sotto le pendici della cima dei Frassin e delle Monache arrivate al Bivacco. Una tranquilla notte di riposo e sarete pronti per la tappa numero 7.

Nella settima giornata l’itinerario prevede un bellissimo cammino lungo un’area montuosa di suggestiva bellezza e di incredibile fascino. Il sentiero si snoda in un area caratterizzata da una certa selvaticità e da un incantevole silenzio.

Durante il percorso di 8 ore, prestate attenzione a non perdere l’orientamento e ai passaggi su roccia che dovrete affrontare. Se il tempo è incerto e non siete degli esperti di trekking su alta montagna lasciate perdere questo tragitto.

Dal Bivacco si prende il sentiero che sale verso ovest, prestate attenzione al fatto che su questo tratto non vi sono i segnavia, fino ad arrivare al dosso erboso della pala Anziana. Da qui si attraversa una grande conca fino a che non si raggiunge la Forcella Val dei Drap. Scendete per il versante opposto fino a una piccola sella sulla destra. Attraversatela e arrivate alla Forcella dei Cacciatori, dove passando l’Alta Valle dei Cantoni, si sale lungo un canalone che scende dalla parte Est della cima dei Preti e si giunge a Forcella Compol.

A questo punto inizia la parte un pò più impegantiva per arrivare alla base delle parete Ovest della cima dei Cantoni. Si prosegue sotto un canale, sul fondo di un colatoio a cui ci si avvicina attraverso il passaggio più difficile ed impegnativo, lungo una sottile cresta.

Uscite dal canale, scendete verso un canalino e giungete finalmente al Bivacco Paolo Greselin, dove termina anche la settima giornata.

Il giorno seguente, dopo una buona colazione si può dare il via all’ottava tappa, anche questa di 8 ore e particolarmente rischiosa. Per fortuna però in alcuni punti potrere aiutarvi con le attrezature fisse nella zona. Tuttavia il silenzio e l’ambiente selvaggio vi consoleranno dalle fatiche.

Partite dal Bivacco e seguite il segnavia 358 che passa alle pendici della Cima dei Frati. Salite fino a raggiungere il più alto dei tre intagli della Costa dei Tass, visibili dal rifugio. oltrepassate la suddetta cima e scendete prestando molta attenzione la ripida parete su alcune placche rocciose e il ghiaione che ha origine dalla forcella dei Frati.

A questo punto camminate fino ad arrivare alla forcella Duranno da dove si intraprende il segnavia 374. Si oltrepassa la forcella e si prosegue in discesa verso la Gravina del Duranno, fino al Rifugio Maniago.

Andate avanti poi, seguendo sempre lo stesso segnavia fino al greto del torrente Zemolache. Oltrepassatelo e prendete la starda che porta a Erto, da dove in un secondo momneto potete prendere la statale 251 per raggiungere Cimolais. Se decidete di percorrere quest’ultimo tratto in auto o in pullman risparmierete 2 ore di tempo.

Arrivate a Cimolais e godetevi gli splendidi panorami naturalistici che offre il paese, ma non dimenticatevi che potete anche vedere i ritrovamenti paleoveneti, romani e di successivi insediamenti di epoca longobarda, che dimostrano l’esistenza del paese già dall’alto medioevo. Una città tra atre e natura.

Manca poco all’ambita meta finale del nostro itinerario, solo qualche altra tappa e l’Alta via dei Silenzi sarà finita.

Emanuela Brindisi

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