Turismo

Meiringen: dove nacquero le meringhe e scomparve Sherlock Holmes

Tutto quello che non ti aspetti da un paese dell’Oberland bernese, in Svizzera. E tra un dolce assaggio e un pellegrinaggio letterario, si può anche andar per monti

Non solo il monte Hasliberg, che con il suo ristorante panoramico Alpen Tower a quota 2245 offre una vista su 401 vette, e già da solo merita il viaggio. E non solo un comprensorio sciistico con 60 km di chilometri di piste con 13 impianti di risalita. Meiringen, nell’Oberland bernese, è una meta seducente anche per chi non scia o per chi è alla ricerca di curiose storie locali dopo un’intensa giornata sportiva.

La prima pista da seguire è per golosi e cultori di gastronomia. Anche se siamo in Svizzera, niente fondue o raclette, per una volta. Qui il protagonista è un dolce che ha saputo conquistare il mondo: la meringa. È il trionfo di una sublime semplicità, realizzato con soli due ingredienti, albume d’uovo e zucchero montati a neve, modellati con sac à poche e poi cotti in forno. Come spesso accade con le creazioni di successo, l’inventore entra nella leggenda e proliferano i presunti luoghi d’origine.

La meringa non fa eccezione, e una versione ricollega la sua creazione a un pasticcere – italiano? ticinese? Non è dato saperlo – di nome Gasparini, o forse Casparini, che avrebbe creato la meringa proprio a Meiringen, con l’obiettivo di addolcire e omaggiare la principessa polacca Maria Leszczynska (1703-1768), promessa sposa del sovrano francese Luigi XV. Meringue in francese da Meiringen, quindi. Altri invece ricollegano la meringa alla cittadina di Mehrinyghen, in Germania. La filologia gastronomica non è d’aiuto: negli ultimi quattrocento anni, Meiringen è bruciata due volte, e molti documenti sono andati perduti. Allo stesso modo, il Museo d’arte culinaria di Francoforte è stato distrutto durante la Seconda guerra mondiale, e il fuoco si portato via ogni possibile prova.

Il luogo giusto per meditare su questo giallo, destinato a restare senza soluzione certa, è la Sala da Tè del panificio-pasticceria Frutal a Meiringen dove Christoph Frutiger, seguendo le orme di Gasperini, crea meringhe lasciando libero sfogo alla sua fantasia. Ci sono meringhe al cocco, al cioccolato, alla vaniglia, alla banana, al mirtillo, e persino al pepe rosa. Chissà quale avrebbe sedotto Elisabetta I d’Inghilterra, grande golosa di meringhe? Sicuramente sarebbe rimasta colpita dalle due meringhe giganti entrate nel Guinness dei primati, realizzate dai Frutiger nel 1985. Duemilacinquecento uova e 120 chili di zucchero. Ciascuna vantava invidiabili misure: 2,40 m per 1,50 e per 1 metro di altezza, un’autentica montagna di dolcezza. Si racconta che la gente della valle consumò le meringhe giganti in tre ore, insieme a 80 litri di panna montana. E per celebrare l’evento la star del rock elvetico Polo Hofer (1945-2017), originario della vicina Interlaken, compose la “canzone delle meringhe”.

La seconda pista ha un sapore decisamente letterario. Al centro di Meiringen c’è un piccolo museo inatteso, dedicato a Sherlock Holmes  www.sherlock holmes.ch),, ospitato in quella che era la cappella anglicana dal 1991. Se varcate la soglia, farete un salto nel tempo nelle atmosfere del celebre detective creato da sir Arthur Conan Doyle (1859-1930). La chicca imperdibile è la ricostruzione del soggiorno dell’appartamento di Baker Street 221b, dove Holmes viveva con il suo inseparabile assistente Watson.

Se vi state domandando il motivo di questo tributo allo scrittore inglese, la risposta è facile. Conan Doyle è stato ospite di Meiringen nel 1893 come turista presso l’attuale Park Hotel du Sauvage, noto ai suoi tempi come Zum wilden Mann, un gioiello Liberty costruito intorno al 1880 con una vista favolosa sulle Alpi. Nel corso del suo soggiorno, lo scrittore visitò le cascate di Reichenbach, ai margini del villaggio di Schattenhalb, non lontano da Meiringen e ne rimase folgorato: 330 metri di spettacolare caduta dell’acqua, composta da sette salti. Era il luogo speciale che da tempo stava cercando per far uscire di scena il suo Sherlock Holmes e chiudere così una serie di romanzi in cui si sentiva intrappolato.

Possiamo supporre che se lo fosse già immaginato, grazie al quadro The great falls of Reichenbach di William Turner, del 1804. La maestosità della location offriva un degno finale: il detective sarebbe caduto nella cascata, assieme al suo odiato nemico, il professor Moriarty. In effetti, le acque alpine inghiottirono davvero Sherlock in quella che doveva essere la sua ultima avventura, intitolata The final problem. Ma, si sa, come raccontava il film Misery non può morire, alla fine sono i lettori che decidono e Conan Doyle fu costretto a riesumare il suo personaggio di maggiore successo, regalandogli una nuova vita.

Oggi Meiringen offre l’opportunità ai fan di Sherlock e ai curiosi di seguire le tracce del personaggio e del suo creatore. A cominciare dal museo per poi proseguire verso la cascata, dove cercare la stella bianca e lapide che celebrano il luogo in cui, nella fantasia dell’autore, caddero detective e criminale. Sulla cascata più alta, è stata costruita una piattaforma panoramica, raggiungibile in funicolare, oppure a piedi dall’Hotel Zwirgi. Immancabile un selfie con la statua di Sherlock Holmes, collocata davanti alla chiesa inglese in paese.

E dopo cena, la giornata si conclude con un bicchiere di whisky allo Sherlock Holmes Lounge Club. Per i fan inglesi più sfegatati, desiderosi di vivere quest’esperienza, la Sherlock Holmes Society di Londra ha organizzato dei veri e propri pellegrinaggi in Svizzera, dove Meiringen è una delle tappe fondamentali.

Sherlock Holmes e le meringhe hanno contribuito a plasmare l’identità di Meiringen. Gli astuti valligiani hanno intuito quasi immediatamente le potenzialità dell’investigatore inglese per il turismo: già dal 1896, alcune guide portavano i turisti nel punto in cui lo scrittore fece cadere nell’abisso d’acqua il detective.

«È stata una fortuna per la località bernese», ha dichiarato in un’intervista Vincent Delay, presidente della società di studi holmesiani della Svizzera romanda. «Ambientandovi le gesta del suo personaggio più popolare Conan Doyle ha contribuito alla fioritura del turismo a Meiringen». Il resto l’hanno fatto i dolci bianchi come la neve, unitamente alla natura e ai paesaggi incantevoli dell’Oberland bernese.

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