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Ponti di primavera: sulla Rochers-de-Nayve, la montagna di Montreux, in Svizzera

Trenini da record, una storica funicolare, una terrazza panoramica a 2000 metri con vista sulle Alpi bernesi e il Lago di Ginevra dalla quale partono vari sentieri e una bella ferrata

È il 3 gennaio 1896. Un gruppo di turisti, che include numerosi inglesi, accompagnato da un alpinista di Montreux sale sulla funicolare che da Territet sulle sponde del lago di Ginevra porta a Glion. Da qui prende il treno a cremagliera a vapore, che è ancora una novità: è stato infatti inaugurato solo tre anni prima e da Glion (700 m) porta fino ai 2042 metri di Rochers-de-Naye, la maestosa montagna calcarea che si erge sopra Montreux.

In vetta c’è un hotel che li attende e un paesaggio imbiancato da fiaba. Ma l’imprevisto è in agguato: il treno si blocca di fronte a un muro di neve. L’allegra brigata non rinuncia, però, all’ascensione. Scende, si mette in marcia a piedi, raggiunge il tunnel di Naye della ferrovia, lo percorre e con un ultimo strappo giunge all’albergo di Rochers-de-Naye, dove il gestore dalla lunga barba nera con il suo San Bernardo li attende per offrire loro un succulento pranzo innaffiato di buon vino. Fra Montreux e Losanna, i vigneti di Lavaux sono culla di grandi vini e quassù si brinda quindi quasi a chilometro zero. Una nevicata inusuale è diventata così il punto di partenza di un’avventura da scrivere e raccontare: dalle memorie dei viaggiatori, questa storia è giunta fino ai giorni nostri. Tutti sani e salvi, ovviamente, e felici.

Un tuffo nel passato sulla funicolare del 1883

Oggi chi volesse sperimentare il piacere dell’ascesa, con o senza neve, può farlo lungo il sentiero che da Montreux sale a Rochers-de-Naye. In alternativa, si può arrivare in quota prendendo i mezzi di risalita e scegliere fra le tante attività da svolgere. Anche l’esperienza con la ferrovia ha il suo fascino perché è un tuffo nella storia. Il punto di partenza è Territet, che era una delle stazioni dove si fermava l’Orient Express, un borgo dall’atmosfera Belle Epoque amato anche da Sissi. Qui si prende la funicolare per Glion, inaugurata il 19 agosto 1883, la terza più antica della Svizzera. Il percorso dura pochi minuti, durante i quali si gode anche della vista del Castello di Chillon, adagiato su un isolotto a ridosso della riva del lago, che fu residenza dei conti di Savoia ed è l’edificio storico più visitato da tutta la Svizzera.

Il viaggiatore del 1883 se voleva raggiungere la montagna incantata di Rochers- de-Naye da Glion doveva procedere a piedi. Pochi anni dopo, sarebbe potuto arrivare in vetta con la ferrovia a cremagliera inaugurata insieme all’hotel. Oggi si sale su una ferrovia rinnovata fra il 2011 e il 2016, che offre durante la salita scorci spettacolari sul lago e sulle montagne e che vanta una pendenza del 220 per mille.

Chi pianifica un viaggio a primavera, in una giornata dal cielo terso, dalla vetta può vedere l’Eiger, il Mönch e la Jungfrau e persino il Monte Bianco. Per una sosta c’è il ristorante panoramico Plein Roc, al quale si accede attraverso una galleria scavata nella roccia. Con la bella stagione è d’obbligo fermarsi al Giardino Alpino “La Rambertia”, fondato dal botanico ginevrino Henry Correvon nel 1896 (aperto da giugno a ottobre). Ospita circa 1000 specie di fiori e piante. La regina del giardino è la stella alpina, ma si trovano anche anemoni alpini, gigli martagone, spinosi Eryngium viola, elleborine.

Oltre quest’area, si gira al di sopra della galleria tornando indietro verso il complesso di Rochers-de-Naye, ma tenendosi dall’altra parte dei binari. Oltrepassati gli edifici si sale verso la zona dei recinti con 11 specie diverse di marmotte europee e americane, che fanno la gioia dei più piccoli, e non solo. Proseguendo, si può salire sullo sperone che è la cima della montagna e il punto migliore per una foto al lago di Ginevra. Una curiosità: non stupitevi se vedete qualche yurta mongola, è una proposta di ospitalità alternativa per chi vuole fermarsi per la notte.

Un lungo sentiero panoramico riporta sulle sponde del lago

Nei presi della sommità del Rochers-de-Naye è stata attrezzata nel 2008 una ferrata: occorre un’ora e mezzo per superare 160 metri di dislivello sul versante nord-ovest della montagna. Sono garantiti scenari da brivido e passaggi che richiedono forza e tenacia, ma la vista sul lago è impagabile e non per tutti. Attenzione però alla percorribilità: tra maggio e giugno l’ultima parte spesso è chiusa per proteggere la riproduzione delle diverse specie di uccelli che nidificano tra quelle rocce.

Il sentiero che da Rochers-de-Naye scende a Montreux (tappa 20 della Via Alpina) misura 13 chilometri con un dislivello (negativo) di 1650 metri, da percorrere in circa quattro ore. Si inizia con una ripida discesa, poi a Les Dentaux (1715 m) incominciano a vedersi le Alpi savoiarde e il lago Lemano. Il sentiero è provvisto in buona parte di una ringhiera per la sicurezza, perché scende lungo la parete rocciosa. Poi ci si addentra nel bosco fino a Caux, intorno ai 1000 metri dove, volendo, si può prendere il treno per Montreux.

Altrimenti si prosegue per Glion e si scende alle Gorges du Chauderon, una gola spettacolare scavata dal torrente Baye de Montreux. In prossimità di questo scenario unico, inizia il sentiero dei narcisi che sbocciano a maggio tingendo di bianco i prati. Da Caux in presenza di neve è anche possibile percorrere un sentiero alla portata di tutti che dal parcheggio del Coucou Hotel porta al pascolo alpino di Gresaleys (1200 m) percorrendo sei chilometri attraverso la foresta verso il Dente di Jaman.

Un ultimo sforzo e si plana su Montreux.

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