Itinerari

Monte Ceceri, parte da Fiesole il sentiero di Leonardo da Vinci

Un’altura modesta ma ricca di suggestioni storiche. Da qui Leonardo nel 1505 fece decollare la sua “macchina volante”

“Piglierà il primo volo il grande uccello / Sopra del dosso del suo magno Cecero / Empiendo l’universo di stupore”. Così, più di cinque secoli fa, ha scritto Leonardo da Vinci, un genio del Rinascimento italiano ed europeo. L’autore della “Gioconda” progettò una macchina volante durante i suoi studi sul volo degli uccelli, ne costruì un prototipo, provò a farlo volare nel 1505 dal Monte Ceceri, un cocuzzolo di 415 metri di quota che si alza non lontano dalla storica cittadina di Fiesole, e che si affaccia dall’alto su Firenze.

Protagonista dell’esperimento, raccontano le cronache del tempo, fu Tommaso Masini detto Zoroastro, che in quel periodo aiutava Leonardo preparando i colori per l’affresco “La battaglia di Anghiari”. Sembra che il decollo dal Monte Ceceri riuscì, che l’aggeggio sia riuscito per un tratto a volare, che si sia schiantato al suolo dopo qualche centinaio di metri causando al malcapitato solo una frattura a una gamba. C’è anche una coincidenza curiosa, perché Masini era nato a Peretola, dove nel Novecento sarebbe nato l’aeroporto di Firenze.

Nata nella Preistoria, diventata importante sotto gli Etruschi, dotata nel VI secolo avanti Cristo di un santuario, Fiesole emoziona i suoi visitatori con il teatro antico, le chiese e le mura etrusche. “Un lavoro eseguito con tanta maestria che il lavoro sembra fatto ieri” ha scritto nel 1848 l’inglese George Dennis.

Dopo la nascita di Firenze nel I secolo avanti Cristo, Fiesole vide sorgere un Campidoglio, un Foro, dei templi e un Teatro, rivolto verso i boschi dell’Appennino, capace di accogliere fino a tremila spettatori. Nell’Ottocento Fiesole fu una delle prime città dell’Etruria esplorate dagli archeologi. Nel 1878 nacque il primo museo archeologico. Il secondo, nello stile di un tempio greco, è stato inaugurato nel 1912.
Intorno a Fiesole la storia fa capolino a ogni passo. Lo dimostrano la medievale Badia Fiesolana, il castello neo-medievale di Vincigliata, decine di magnifiche ville, le cave di Maiano da cui provengono le lastre di arenaria di molti monumenti di Firenze, e che nel Novecento sono state utilizzate come palestra dagli arrampicatori della città.

Il sentiero che da Fiesole raggiunge il Monte Ceceri, coronato da un piazzale dove una lapide riporta le parole di Leonardo, può essere percorso con una passeggiata breve andata e ritorno, o allungato scendendo verso Maiano e il Salviatino. Nel primo tratto della discesa, si toccano alcune grandi e spettacolari cave di pietra.

A causa della quota modesta, le colline di Fiesole consentono camminare piacevolmente tutto l’anno. Nella zona si incontrano da decenni i segnavia dei sentieri dalla Sezione di Firenze del CAI, affiancati da qualche anno da percorsi di altro tipo, tra i quali l’Anello del Rinascimento. Passa da qui anche l’ultimo tratto della Via degli Dei, il frequentatissimo cammino che raggiunge il capoluogo toscano  partendo da Bologna.

Da Fiesole a Monte Ceceri e al Salviatino

(130 m di dislivello in salita, 360 m di dislivello in discesa, 2 ore, E)

Il centro di Fiesole (294 m) si raggiunge da Firenze in auto o con il bus ATAF numero 7. Per l’anello che consigliamo quest’ultima è la soluzione migliore. Prima della camminata vale la pena di visitare la Cattedrale, la Badia Fiesolana e l’area archeologica.

Da Piazza Mino, cuore di Fiesole, si segue in salita Via Verdi, indicata da segnavia locali, della Via degli Dei e dell’Anello del Rinascimento. Si prosegue per Via Monte Ceceri, si costeggia un parco giochi, e si raggiunge una tabella all’ingresso dell’area protetta di Monte Ceceri. Un viottolo, da qui, sale dolcemente fino a un bivio dove si lascia a sinistra un sentiero per la cima. Poco più avanti si apre la spettacolare Cava Sarti, la più grande della zona, che è stata ripulita da qualche anno dalla vegetazione. Si aggira la Cava, ci si tiene a sinistra a un bivio, e si sale alla vetta di Monte Ceceri (414 m, 0.30 ore), dove una lapide riporta i versi di Leonardo sul volo. Verso sud si ammira un magnifico panorama su Firenze e le colline a sud della città. Proseguendo in piano, da qui, si possono raggiungere Borgunto e un sentiero per Vincigliata.

Consigliamo invece di tornare alla Cava Sarti, e di iniziare a scendere su un sentiero che si abbassa in una ripida pineta, toccando numerose altre cave. A un nuovo bivio si lascia a sinistra un altro sentiero per Borgunto, e si continua con delle ampie svolte nel bosco, seguendo i segnavia 7 e della Via degli Dei. Il tracciato costeggia cave ampie e spettacolari, delle vere e proprie grotte alle quali ci si può avvicinare con attenzione. Delle svolte su terreno meno ripido portano a una strada sterrata, che si percorre verso una sbarra, il grande prato e il ristorante (190 m, 0.45 ore) delle Cave di Maiano. Un sentierino porta a destra a una grande cava dismessa, a lungo utilizzata come palestra di arrampicata.

Si torna alle case, si continua sull’asfalto, si lascia a sinistra una strada sterrata con segnavia per il Fosso del Bucine e Vincigliata, e si raggiungono la chiesetta di San Martino e un quadrivio. Da qui per la Via del Salviatino, toccando Villa Marsilio Ficino, la Villa di Poggiolieto e la cinquecentesca Villa del Salviatino, si raggiunge la Piazza del Salviatino (64 m, 0.45 ore). Il bus ATAF numero 17A, che fa capolinea qui, permette di tornare verso il centro.

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