Itinerari

La Via degli Dei in sei tappe

Da Bologna a Firenze attraversando la dorsale appenninica tra borghi ricchi di storia e spettacoli naturali di grande suggestione. Queste sono le settimane migliori per incamminarsi

Ci sono molti modi per andare da piazza Maggiore a Bologna a piazza della Signoria a Firenze, ma nessuno vi farà scoprire il territorio che le separa come La Via degli Dei, un percorso che in pochissimi anni è diventato tra i più frequentati d’Italia. E che nelle stagioni intermedie offre le migliori condizioni climatiche di percorribilità.
Il nome può trarre in inganno e si potrebbe immaginare un cammino religioso: niente di più sbagliato. Gli Dei fanno riferimento ai nomi dei monti che si attraversano, che richiamano antiche divinità pagane: Monte Adone, Monte Venere, Monzuno (Mons Iovis, monte di Giove), Monte Luario (Lua era la dea romana dell’espiazione) ed altri ancora.
Il tracciato della Via degli Dei attraversa l’Appennino Tosco-Emiliano e misura 130 chilometri con un dislivello positivo di 4.701 metri senza oltrepassare i 1.200 m di quota. A piedi si può suddividere in sei tappe, anche meno se si è bene allenati. In mountain bike bastano due giorni, tre se si vuole pedalare senza affanni. Tecnicamente si tratta di un percorso per tutti, di tipo escursionistico.

Il percorso in sei tappe

Bologna – Badolo

Da piazza Maggiore a Bologna si percorre via d’Azeglio passando davanti all’abitazione di Lucio Dalla, poi proseguendo per via Farini, via Collegio di Spagna si arriva a via Saragozza. Dall’arco del Meloncello inizia il portico di San Luca che misura 3.796 metri e con le sue 666 arcate è il più lungo del mondo e conduce al Santuario della Beata Vergine di San Luca a quota 280 m. Superata la Basilica si imbocca il sentiero CAI 900, fino ad arrivare a Parco Talon da cui si prosegue sulla riva del fiume Reno e poi su sentiero CAI 112 in direzione Sasso Marconi. Si raggiunge l’Oasi Naturalistica di San Gherardo, un importante centro di conservazione della flora e della fauna in cui nidifica il falco pellegrino sull’arenaria del Balzo dei Rossi. Al successivo bivio Sasso/Pontecchio proseguire in direzione Sasso. Dalle “Ganzole” (CAI VD) si raggiunge Sasso Marconi e si va oltre in direzione Badolo. Giunti ai Prati di Mugnano si prosegue su segnavia CAI 122 VD fino a giungere al Giardino Botanico Nova Arbora.

Badolo – Madonna dei Fornelli

Da Badolo si sale percorrendo tutto il contrafforte Pliocenico e la sua riserva naturale. Il contrafforte è un bastione in arenaria che ha nel monte Adone a 655 m di quota il suo punto più elevato, da cui si gode una bella visuale sull’Appennino emiliano. Le altre vette che fanno parte del contrafforte sono: Monte delle Formiche (466 m), Rocca di Badolo (475 m) e Monte del Frate (547 m). Scesi dal contrafforte si giunge a Brento, si prosegue per Monterumici e Monzuno. Qui, superato il bivio per Loiano, si imbocca una carrareccia che in 20 minuti porta alla località Campagne dove si trovano i segnavia CAI 019 – VD. Attraversato un bosco di castagni si oltrepassa Case Le Croci e si sale al Monte Galletto. Da qui una strada sterrata porta a Madonna dei Fornelli.

Madonna dei Fornelli – Monte di Fo’

Si procede verso Pian di Balestra (segnavia 019) per poi seguire la segnaletica Via degli Dei-Futa e Strada Romana. Poco oltre nel tratto boschivo tra Monte Venere e Monte Poggione si cammina su alcuni tratti della Via Flaminia Militare, costruita dai Romani nel 187 a.C. Essa ha le caratteristiche tipiche di una strada romana: è lineare e ha una larghezza costante 8 piedi. Due appassionati di archeologia, Franco Santi e Cesare Agostini,  l’hanno scoperta e portata alla luce alcuni decenni fa. Passando dalla località “I Capannoni” si arriva alla Piana degli Ossi dove si trovano ancora sei fornaci da calce del II sec. a.C. Si prosegue fino alla radura delle Banditacce, che con i suoi 1.200 m di quota è il punto più elevato della Via degli Dei. Nel tratto seguente si incontrano ancora numerosi segmenti della Flaminia Militare, poi si arriva a Pian del Voglio e, su asfalto, al Passo della Futa. Qui si trovano i resti della Linea Gotica costruita nel 1944 dai tedeschi e il cimitero militare germanico dove riposano le spoglie di 33.000 giovani caduti nel secondo conflitto mondiale. Quindi si segue la segnaletica CAI 52 e in circa 3 Km si arriva a Monte di Fo’.

Monte di Fo’– San Piero a Sieve

Si continua seguendo le indicazioni GEA fino ad arrivare in località Apparita, da qui si prende il sentiero CAI n. 00 che porta a Monte Gazzaro e, seguendone il crinale, si risale fino a 1.125 m di quota. Proseguendo si arriva ad un grande spiazzo: il Passo dell’Osteria Bruciata. In questo luogo un tempo sorgeva una locanda rinomata, secondo la leggenda, per i suoi piatti di carne umana cucinati dal gestore dopo aver derubato ed ucciso gli ospiti. Andando oltre si seguono le indicazioni per Sant’Agata del Mugello accompagnati dai segnavia CAI n. 46. Merita qui una visita la Pieve romanica del XI secolo, una delle più antiche della zona con un fonte battesimale attribuito a Giovanni della Robbia. Sempre sul sentiero CAI n. 46 si arriva a San Piero a Sieve: con una piccola deviazione si raggiunge il Convento di Bosco ai Frati, dove è conservato un Cristo ligneo di Donatello.

San Piero a Sieve – Vetta Le Croci

Ripreso il cammino si segue la segnaletica CAI Bo-Fi. A Trebbio si sosta davanti al possente castello fatto erigere da Cosimo de’ Medici e frequentato da personalità quali Giovanni dalle Bande Nere, Lorenzo il Magnifico, che lo utilizzava per le battute di caccia, e Amerigo Vespucci in fuga dall’epidemia di peste che flagellava Firenze. La via prosegue alla volta della Badia del Buonsollazzo per poi raggiungere il Convento di Monte Senario dove ci si può riposare al punto ristoro dei frati. Si continua verso Vetta Le Croci: nel tratto che porta ad Olmo il panorama si apre e si possono già vedere in lontananza Fiesole e Firenze.

Vetta Le Croci – Firenze

Seguendo il segnavia CAI n. 2 proseguire in salita verso Poggio Pratone , altro affaccio panoramico su Firenze. Si scende verso Monte Fanna oltre cui la strada diviene asfaltata, oltrepassando la frazione di Borgunto e rapidamente si giunge a Fiesole con un’area archeologica di grande interesse. Luoghi che meritano una visita sono il Teatro romano, la Cattedrale di San Romolo, il Convento di San Francesco dove sorge l’acropoli. E’ possibile visitare anche le cave, famose per la pietra arenaria detta “fiesolana”.  Per raggiungere Firenze si possono usare i mezzi pubblici, oppure si cammina lungo l’asfaltata Via Vecchia Fiesolana per arrivare fino al centro della città in Piazza della Signoria.

Info: www.viadeglidei.it

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