Turismo

Lumen, il museo a 2250 metri di quota che celebra la fotografia di montagna

Alla scoperta dell’emozionante esposizione dedicata all’immagine e ai suoi protagonisti accanto alla vetta del Plan de Corones

Il Plan de Corones, un cocuzzolo che raggiunge i 2275 metri e separa San Vigilio di Marebbe dalla Val Pusteria, non regge certamente il confronto con le vette delle Dolomiti che si alzano poco più a sud. Grazie alla comodità dell’accesso, alla sommità e panoramica e ai suoi pendii che offrono esposizioni e pendenze molto vari (più ripidi quelli verso Riscone e Brunico, più dolci quelli verso Valdaora e il Passo Furcia), però, questa montagna è diventata celebre tra gli sciatori.

Ogni inverno, sui pendii del Plan de Corones, vengono battute 50 piste di discesa, per un totale di 119 chilometri. Quelle dei versanti più coricati, come la Belvedere e la Sonne, sono ampie e parte facili, adatte agli sciatori timidi o principianti.

La Ried, una rossa lunga sette chilometri, offre una meravigliosa discesa in direzione di Perca e della sua stazione. Verso Brunico, invece, si tuffano alcune delle nere più famose delle Alpi. Da qualche anno, gli sciatori di buon livello si divertono a collezionare le “Black Five” (Sylvester, Herrnegg, Pre da Peres, Erta e Piculin), che garantiscono adrenalina a chi li affronta.

Nelle giornate di bel tempo la vetta, dove sorgono rifugi e ristoranti, offre un panorama favoloso. A nord si alzano le vette innevate sul confine tra Italia e Austria. A sud si schierano le Dolomiti, dal Sass da Putia alla Marmolada e dalle Tofane fino alle Conturìnes e al Sella.

Da otto anni, il Plan de Corones è diventato anche un luogo di cultura. Nel 2015 l’alpinista più famoso del mondo ha inaugurato sulla cima uno dei suoi Messner Mountain Museum, che si affaccia sulle Dolomiti con due enormi finestre. L’interno, che ricorda un tunnel scavato dall’acqua in un ghiacciaio, è stato disegnato dall’archistar anglo-irachena Zaha Hadid.

Quattro piani dedicati all’arte della fotografia

L’altro museo del Plan de Corones, il Lumen, è stato inaugurato all’inizio della stagione invernale 2018-’19 nella originaria stazione della funivia che saliva dal versante di Brunico, ed è dedicato alla fotografia di montagna. Nei suoi quattro piani, narra la storia di questa difficile arte, e il lavoro di decine di fotografi di tutto il mondo sulle Alpi e sulle altre catene montuose della Terra.

All’interno di Lumen, il visitatore, esperto o digiuno di fotografia può ammirare foto storiche e innovazioni digitali, emozionanti mostre temporanee e produzioni spettacolari. La mostra stabile si occupa di alpinismo, turismo, politica, spiritualità e storia. Impressiona i visitatori l’“otturatore”, una grande finestra che può essere aperta e chiusa per diventare uno schermo.

La sala Messner meets Messner è dedicata al grande alpinista altoatesino. La Sala Adrenalina, realizzata in collaborazione con Red Bull, rivela approcci innovativi e moderne tecnologie in materia di sport di montagna. La Sala degli Specchi, che rimandano all’infinito grandi immagini di montagna e quelle dei visitatori, aiuta a domandarsi dove finisce la realtà e dove inizia l’illusione.

Uno spazio di grande suggestione è dedicato ai pionieri della fotografia di montagna come i fratelli Bisson, Joseph Tairraz, Bernhard Johannes, Jules Beck e naturalmente il biellese Vittorio Sella.
Entrambi i musei sono visitabili sia in estate (quest’anno fino al 5 novembre) che durante la stagione sciistica.

Il Lumen (0474.431090) è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 16. I biglietti interi costano 17 euro, i ragazzi e gli over 65 pagano 12 euro, il biglietto famiglia costa 34 euro. Esistono biglietti che combinano la salita e discesa con gli impianti alla visita del museo, e per accedere sia al Lumen che al Messner Mountain Museum. Nello stesso edificio del Lumen, il ristorante AlpiNN, dello chef stellato Norbert Niederkofler, propone una cucina di alto livello, in vista delle Dolomiti, della Val Pusteria e delle Alpi di confine.

A piedi dal Passo Furcia al Plan de Corones

(520 metri di dislivello, 3.30 ore a/r, T)

Anche in estate, la maggioranza dei visitatori del Plan de Corones e del Lumen utilizza gli impianti di risalita, ma è anche possibile salire a piedi. Questo itinerario alterna tratti su sentieri nel bosco, ad altri lungo le piste da sci o le strade di servizio. Si può dimezzare la camminata salendo o scendendo in cabinovia.

Il Passo Furcia (Furkel Sattel, Furcia, 1759 m), tra il Plan de Corones e le Dolomiti di Braies, si raggiunge in auto o in bus da San Vigilio di Marebbe (Enneberg, Mareo) o da Valdaora (Olang). A piedi si imbocca la strada, indicata dai segnavia 1 e 13, che porta alla Ücia Bivacco. Si sale a sinistra nel bosco (segnavia 1), si passa sotto alla cabinovia, poi una strada sterrata lascia a destra la Panorama Hütte e sale alla Ücia Graziani (2098 m, 1 ora).

Dal rifugio il sentiero riprende a salire lungo le piste da sci, e raggiunge il pianoro sommitale a poca distanza dal Messner Mountain Museum (2259 m, 0.30 ore). Si riparte verso la cima, si piega a sinistra e si scende fino al Museo Lumen (2250 m, 0.15 ore), da cui ci si affaccia sulla Val Pusteria e le Vedrette di Ries.

Dopo la visita si sale alla vetta (2275 m), dov’è un’enorme campana. Poi si scende alla strada, e la si segue a sinistra (segnavia 3) passando sotto alla cabinovia che sale da Valdaora. Una deviazione porta al crinale dello Spitzhorn (2173 metri, 0.30 ore), altro ottimo belvedere. Si torna alla strada, si supera un tornante e si raggiunge la Geiselsberger Hütte (2080 m), chiusa però in estate.

Poco oltre si incrocia (2078 m, 0.30 ore) il sentiero che scende dalla cima. Lo si segue a sinistra (segnavia 4), rientrando nel bosco e raggiungendo la Schlichta Alm (1990 m) e un quadrivio dove si va a destra seguendo i segnavia 13. Un sentiero e poi una strada sterrata riportano al Passo Furcia (1 ora).

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