AlpinismoAlta quota

Una nuova via normale sul Cho Oyu, il progetto di Nirmal Purja

Possibili novità in vista per il Cho Oyu, sesta montagna della Terra al confine tra Cina e Nepal. A preannunciarle l’agenzia di Nirmal Purja, la Elite Exped, che per l’autunno 2022 ha confermato una propria spedizione alla montagna con l’obiettivo di aprire una nuova via normale sul versante nepalese. Ad oggi la via normale per scalare il Cho Oyu è quella dei primi salitori sulla parete nord-ovest in Tibet.

Il terno al lotto del permessi di scalata cinesi

Considerato uno degli 8000 alpinisticamente più “facili”, il Cho Oyu è diventato molto complesso da scalare per mere ragioni burocratiche. Per poter salire sulla montagna è infatti necessario richiedere il premesso di scalata alla Cina. Non una questione da poco. Escludendo il biennio 2020-21 durante il quale non sono stati concessi permessi agli stranieri per ragioni di sicurezza sanitaria derivanti dalla pandemia, anche negli anni precedenti ottenerne uno è sempre stato abbastanza complesso, soprattutto perché non di rado la Cina ha chiuso i propri 8000 con le scuse più disparate. Nella stagione 2017 i permessi erano stati sospesi per un fantomatico meeting in Tibet, mentre nell’autunno 2019 erano stati limitati a un breve periodo di tempo sul Cho Oyu per ragioni di sicurezza, mentre lo Shisha Pangma era rimasto addirittura chiuso (ricordiamo i salti mortali diplomatici fatti da Nirmal Purja e dal governo del Nepal per ottenere un permesso speciale di salita sullo Shisha per consentire all’ex gurkha di completare il suo record dei 14 8000). Ci sono stati poi casi di permessi rifiutati perché sul passaporto si hanno visti di altri Paesi o perché erano richiesti per l’apertura di nuove vie e non per salite sulle normali (entrambi i casi successi a Hervé Barmasse). Altre volte semplicemente sono stati rifiutati per motivi imperscrutabili. E una volta ottenuto l’agognato permesso non si può stare comunque tranquilli: non di rado sono stati annullati all’ultimo.

Una nuova via nepalese

Per ovviare questa situazione, Nirmal Purja vuole provare ad aprire una via normale la cui competenza burocratica ricada in capo al Nepal, dove non ci sono problemi di concessione di permessi. E in più, scrive la Elite Exped, questo “creerà opportunità alla comunità locale nepalese e aiuterà a sostenere anche l’economia del Paese”.

Si badi bene, sul versante nepalese (parete sud-est) esistono già alcune vie aperte da grandi nomi dell’alpinismo, ma sono tutte tecniche e complesse, quindi inadatte a essere salite dai clienti delle spedizioni commerciali, che spesso non hanno grosse competenze alpinistiche, e da molti sherpa.

Se Nirmal abbia già individuato la “nuova normale” non lo ha ancora comunicato, ma di certo non andrà impreparato all’appuntamento del prossimo autunno avendo già aperto le candidature per i clienti che si vogliono unire.

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