Ambiente

Lo “strano” caso dei ghiacciai di sale

Di cosa sono composti i ghiacciai? Una domanda dall’apparenza banale, cui viene spontaneo rispondere “di ghiaccio” o “di acqua”, sottintendendone lo stato solido. Ebbene, non è sempre così. In alcune aree del mondo esistono i ghiacciai di sale. I più noti, estesi e studiati si trovano sui Monti Zagros, in Iran e nello Xinjiang, in Cina.

Per comprendere di cosa si tratti, dobbiamo temporaneamente dimenticarci del ghiaccio. La denominazione di ghiacciai di sale (salt glacier) o cupole di sale (salt dome) deriva essenzialmente dal fatto che tali formazioni si incontrino in quota, che appaiano bianche e si muovano verso valle. Ma, come si evince dal nome, sono composti essenzialmente da salgemma, emerso dalle profondità del suolo.

Un sale vecchio di millenni

“Strati di roccia ricca in sale e altri evaporiti (sedimenti minerali formatisi dalla deposizione di sali minerali, presenti nelle acque, ndr) mostrano proprietà decisamente differenti da altre tipologie di rocce sedimentarie – si legge sul sito dell’Earth Observatory della NASA – . Il sale è infatti debole, una delle rocce sedimentarie più deboli. Presenta una bassa densità, e quindi tende a galleggiare. E in molte situazioni, il sale si comporta come un fluido viscoso, colando a mo’ di lava piuttosto che fratturandosi come una classica roccia“.

Il termine “colare” facilita la comprensione di come nascano i ghiacciai di sale, anche noti come fontane di sale. Immaginiamo di tornare indietro nel tempo di decine di milioni di anni. In una determinata area del globo vi è un ampio corpo idrico che va incontro a evaporazione, lasciando dietro di sé uno strato di sale. Questo strato viene ricoperto di sedimento. Nei millenni si possono accumulare strati di arenaria, fango, argille che andranno a pressare questo strato di sale, spingendolo sempre più in profondità.

Ma come dicevamo poco fa, il sale si muove con maggiore facilità ed è meno denso delle altre rocce, quindi cosa succede? Che masse di sale, a forma di goccia o cupola, dette diapiri, iniziano a spingere verso l’alto, facendosi spazio tra gli strati di roccia sovrastante finché non raggiungono la superficie ed emergono. Il paragone utilizzato dagli esperti, molto efficace, è quello del dentifricio che fuoriesce da un tubetto quando lo spremiamo. Se preferite potete sostituire al dentifricio lo shampoo, o il sapone. Il concetto dovrebbe essere chiaro.

Un ambiente tettonicamente attivo può a favorire questi movimenti. In un ambiente umido i diapiri di sale andrebbero incontro a dissoluzione rapida a causa delle precipitazioni, ma in regioni aride, come per l’appunto la zona dello Xinjiang in Cina o dei Monti Zagros in Iran, la dissoluzione risulta essere molto lenta, al punto che la massa salina può andare incontro alla formazione di corpi in movimento, che ricordano i classici ghiacciai.

Un ghiacciaio salino avrà dunque una sorta di “bacino di accumulo”, rappresentato dal diapiro, da cui può tranquillamente continuare a uscire sale nel tempo, e una zona di ablazione dovuta alla dissoluzione del sale e a processi erosivi. La caratteristica peculiare del sale è che non ha bisogno necessariamente di un pendio per scivolare, anche se in piano, andrà infatti incontro a una espansione per effetto del suo stesso peso.

In Italia e in molte altre parti del globo, vi sono esempi di diapiri emersi e rimasti in sede, senza dar luogo a ghiacciai in movimento. Celebri sono per esempio i diapiri di Casabona e Verzino, nel Crotonese. Essi appaiono come enormi blocchi di salgemma, ben distinti dalle rocce circostanti.

Il primato dei Monti Zagros

I ghiacciai di sale più estesi del globo, come anticipato, si trovano nel Sud Ovest dell’Iran, sui Monti Zagros, originati dalla collisione tra placca araba e Eurasia e caratterizzati da un paesaggio estremamente suggestivo, con creste e valli che si estendono per centinaia di chilometri.

Qui i ghiacciai di sale presentano lingue che raggiungono anche i 5/10 km di estensione. Il sale che vi ha dato origine, si è depositato oltre 500 milioni di anni fa, a seguito della evaporazione di un mare poco profondo che si estendeva dall’attuale Iran al Golfo Persico. Nel corso del tempo è stato sepolto da strati e strati di sedimenti, migliaia di metri di copertura, che ha poi attraversato fino a emergere in superficie sotto forma di diapiri. Attorno ai diapiri, il sale è colato verso le valli circostanti. Il diapiro più attivo e studiato dai ricercatori è il Jashak salt dome o Kuh-e-Namak, che in Farsi significa “montagna di sale”.

La zona dei ghiacciai dei Monti Zagros è di forte interesse anche per gli speleologi in quanto ricca di grotte saline. Qui si trova anche la più lunga grotta nel sale al mondo, che si estende per oltre 5 km.

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