Ambiente

Bear spray: sì, no, forse. Tutto quello che si deve sapere sulla bomboletta anti-orso

In Italia la vendita al pubblico è ancora vietata. Ma sarebbe davvero un’arma di difesa sempre efficace? Le esperienze americane e il timore di abusi

La prima aggressione mortale ad un uomo da parte di un orso dopo più di un secolo, nell’aprile 2023 in Trentino, ha spinto amministratori e opinione pubblica a riflettere sull’opportunità di adottare lo spray anti-orso come misura di sicurezza per ridurre i rischi di attacchi all’uomo. Anche se l’efficacia di tale strumento pare accertata, in numerosi Paesi europei, inclusa l’Italia, la sua vendita è regolamentata o vietata, parificandolo ad un’arma che può essere potenzialmente pericolosa anche per la pubblica incolumità e, in senso più ampio, il parere sulla sua adozione non è unanime tra gli esperti.

Un recente articolo pubblicato da I Nuovi Fogli dell’Orso del Parco Naturale Adamello Brenta cerca di fare chiarezza, sulla base dell’analisi della bibliografia esistente a livello mondiale, sui pro e i contro dello spray.

Di cosa si tratta

Il bear-spray è uno spray urticante i cui effetti derivano dalla presenza dell’oleoresin capsicum, un composto naturale che si trova nei frutti delle piante del genere Capsicum, tra cui vi è il peperoncino. Il principio attivo presente nei capsaicinoidi – vasodilatatori che causano effetti istantanei e a breve termine come irritazione agli occhi, alla pelle e alle mucose del naso e della bocca, ma anche formicolio, tosse, conati di vomito, mancanza di respiro e paralisi temporanea della laringe – è lo stesso del comune “spray al peperoncino” pensato per l’autodifesa verso persone: quel che varia sono però le concentrazioni di principio attivo, oltre che la distanza e modalità di emissione.

Il bear-spray è normalmente immagazzinato in bombolette grandi come una bottiglietta d’acqua da mezzo litro, del peso di poco meno di tre chili, che vanno tenute vicino al corpo in modo da poter essere usate con la massima rapidità se necessario: solitamente si seguono corsi di formazione ad hoc per essere pronti a impugnare la bomboletta davanti a sé, rivolgendo il beccuccio verso l’orso e sparando per 2-3 secondi nel caso in cui un plantigrado si avvicini con fare minaccioso a meno di 8-10 metri.

Entrato in commercio nel 1986, lo spray anti-orso è considerato uno dei deterrenti per orsi più efficaci: alcuni studi testimoniano che, tra tutte le persone che hanno utilizzato lo spray come difesa in Nord America, il 98% non è rimasto ferito dall’orso durante l’incontro ravvicinato. In Paesi come Canada, Stati Uniti e Russia, ove sono presenti il grizzly, l’orso nero e/o l’orso polare, l’utilizzo dello spray anti-orso rappresenta dunque uno strumento di mitigazione dei conflitti uomo-orso che permette di salvare la vita sia delle persone che degli orsi coinvolti. Per permetterne un utilizzo sensato ed efficace, in molti di questi luoghi (in primis nelle aree protette) vengono tenuti seminari su come usarlo.

Il timore di usi impropri frena la legalizzazione dello spray in moltissimi Paesi

Al contrario, come dettagliato nell’articolo de I Nuovi Fogli dell’Orso, in molte nazioni europee lo spray anti-orso è illegale, in quanto considerato pericoloso o poco utile per fare fronte alla presenza degli orsi che vivono nel continente. Così è nel nostro Paese, dove lo spray anti-orso è equiparato ad un’arma: per tale ragione il suo utilizzo è stato concesso recentemente solo al Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento, per la gestione delle situazioni problematiche legate alla presenza di orsi sul territorio.

A preoccupare, sembra essere il fatto che lo spray possa essere utilizzato come arma impropria, come d’altronde è accaduto in Nord America dove è stato usato per rivolte, proteste, scontri personali e furti d’auto: se utilizzato contro le persone, può infatti provocare problematiche respiratorie e addirittura causare danni permanenti agli occhi.

Rispetto alla sua efficacia, a fronte di una alta percentuale di “successo”, si sottolinea che in alcuni, rari, episodi degli studi citati il bear-spray non è riuscito a scoraggiare gli attacchi degli orsi né ne ha modificato il comportamento, per cui gli animali non sono stati dissuasi dall’abbandonare l’area dell’incontro. Ciò sembrerebbe dovuto ad un cattivo utilizzo dello spray, all’impossibilità di raggiungerlo in tempi rapidi perché tenuto nello zaino o in posizione errata o infine alla mancanza di tempo di reazione della persona che lo aveva con sé anche a causa della rapidità dell’aggressione.

Secondi i tecnici del Parco Adamello Brenta, l’insieme dei dati a disposizione conferma che, all’interno della popolazione di orso trentina, si presentano – anche se raramente – esemplari con un profilo di aggressività per il quale sarebbe opportuno incentivare tutte le possibili misure di prevenzione: dissuasione e gestione “attiva”, modifica della modalità di conferimento e stoccaggio dei rifiuti, informazione nei confronti delle persone che frequentano la montagna. Interessante notare però che, sempre secondo l’ente che ha promosso il progetto di reintroduzione Life Ursus, In un clima di ridotta tolleranza verso l’orso come quello trentino, la spinta a difendersi con idonea strumentazione potrebbe contribuire a rafforzare – anziché a contrastare – una sensazione di paura che finirebbe per autoalimentarsi allontanando l’obiettivo di un approccio più ampio”.

Incoraggiare le persone a usare lo spray anti-orso, in altre parole, potrebbe produrre una distorsione negativa del rischio percepito che finirebbe col complicare il quadro gestionale. Per converso, il fatto di portare con sé lo spray anti-orso potrebbe dare alle persone un’eccessiva spinta di fiducia, portandole a diminuire il proprio livello di attenzione, aumentando la possibilità di incappare in situazioni a rischio.

In sintesi, l’efficacia dello spray, se usato correttamente, è indubbia ma forse ai fruitori della montagna dovrebbe essere insegnato prima di tutto come evitare o gestire correttamente un incontro, piuttosto che rischiare di aggravare una situazione complessa con la sola risposta dello spray.

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