Alpinismo

“Una lotta contro il maltempo”, la traversata del Monte Rosa di Lanfri e Coda

Nonostante le pessime condizioni meteo incontrate Andrea Lanfri e Massimo Coda sono riusciti a completare la loro traversata del Monte Rosa da Gressoney a Cervinia. Partiti il 27 giugno hanno impiegato 6 giorni per  raggiungere i piedi del Cervino. I due atleti paralimpici non hanno toccato tutti i 21 Quattromila del massiccio, ma hanno vissuto un’esperienza intensa e ricca dove non sono mancati momenti di preoccupazione e altri di grande gioia. “L’emozione più grande è arrivata alla fine, non tanto per la positiva conclusione del progetto quanto per l’incontro con Abele Blanc”. La celebre guida di Cogne li ha raggiunti al rifugio delle Guide, sul Plateau Rosa, per congratularsi con loro. “Ci ha seguiti durante tutto il percorso, grazie alla posizione condivisa, e ha pensato di farci questa graditissima sorpresa”.

Una lotta contro il maltempo

“In pratica non abbiamo mai avuto un giorno di sole, se non l’ultimo” ricorda Lanfri con un sorriso tra il divertito e l’amaro. “Il primo giorno siamo stati costretti a un bivacco di emergenza in tenda, bloccati da un violentissimo temporale mentre cercavamo di raggiungere il bivacco Felice Giordano”. Molti avrebbero fatto ritorno a valle, posticipando il tentativo, ma i due hanno preferito attendere. “Con il nuovo giorno abbiamo ripreso il cammino, immersi nella nebbia”. Dal racconto che fa Andrea la nebbia è una costante che li accompagna su ogni cima e verso la Capanna Margherita. “Lì è stata veramente dura, l’ultimo tratto di salita era completamente ghiacciato e tiravano forti raffiche di vento. Per superarlo abbiamo dovuto assicurarci con un chiodo”.

Il persistere delle pessime condizioni meteo ha fatto presto cambiare idea ai due alpinisti che, partiti con tutto il necessario per compiere la traversata in totale autonomia, hanno deciso di concedersi una pausa in Capanna raggiungendo il giorno dopo il rifugio Quintino Sella al Felik. “Da qui abbiamo affrontato la cresta del Castore sotto il vento sferzante”. Un momento che ha messo a dura prova i nervi dei due, soprattutto quando raggiunta la vetta si sono messi alla ricerca della corretta via per il bivacco Rossi e Volante. “Il vento cancellava le tracce. Non è stato facile, ma non abbiamo mai pensato di lasciar perdere. Siamo sempre stati positivi”. Dal bivacco hanno poi raggiunto la cima del Breithorn e sono ridiscesi a Cervinia. “È stato bello sentire finalmente il calore del sole sulla pelle”. La traversata è fatta e i due sono soddisfatti del risultato ottenuto. All’elenco mancano 8 cime, “alcune le ho già salite, per le altre tornerò sicuramente sperando di trovare condizioni migliori”.

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