Rifugi

Dolomiti Ampezzane. Oltre 120 candidati per la gestione del Rifugio Nuvolau

In tanti rimasti senza lavoro a causa della pandemia

Mancano pochi giorni alla chiusura del nuovo bando di gestione del Rifugio Nuvolau, tra le Dolomiti Ampezzane, ma la scelta del nuovo gestore, cui sarà chiamata la Sezione CAI di Cortina, già non si prospetta facile. Sono oltre 120 le candidature già presentate nelle scorse settimane. Una situazione insolita, come dichiara la Presidente della Sezione Paola Valle al Corriere del Veneto, ricordando che, in occasione della pubblicazione di un bando di gestione per la medesima struttura circa un decennio fa, si presentarono soltanto 8 interessati.

Alla ricerca di un nuovo inizio

Il motivo di una tale spinta in quota, di una tale voglia di cambiar vita e diventare rifugista potrebbe risiedere nella crisi economica stessa che ci troviamo ad affrontare. La pandemia ha causato la perdita per molti del lavoro. Gestire un rifugio potrebbe rappresentare un nuovo inizio.

“Finora si sono fatti avanti in 125, una cosa mai vista – dichiara Paola Valle a un mese esatto dalla pubblicazione del bando – . Ci hanno scritto da ogni parte d’Italia, perfino da Genova e da Salerno”. Insomma, richieste arrivate da mari e monti, da ogni angolo d’Italia. C’è però poco da sorridere di fronte a tali dati insoliti.

“Non c’è da cantare vittoria – ammette la Presidente – . Anzi, mette tristezza. Purtroppo è il riflesso della crisi economica. Tra i candidati c’è chi spiega di aver fatto lo chef per trent’anni. Mi pare evidente che se uno decide di trasferirsi in un rifugio a centinaia di chilometri da casa, pur avendo un simile curriculum e tutta questa esperienza alle spalle, lo fa perché un lavoro non ce l’ha più e sente di non avere alternativa”.

Il bando in scadenza

A tutti gli interessati ricordiamo che il bando sia aperto fino al 15 febbraio ed è pubblicato sul sito della sezione di Cortina del CAI (www.caicortina.org).

Gli interessati dovranno far pervenire domanda in carta semplice via posta, via e-mail all’indirizzo: segreteria@caicortina.org, o PEC all’indirizzo: cortinadampezzo@pec.cai.it al Consiglio Direttivo Sezione, indicando oltre ai propri dati personali, di possedere i requisiti morali e di legge per la gestione di un Rifugio Alpino e di aver preso conoscenza di quanto indicato all’art.1 del Tit.2 (Definizione di Rifugio CAI) del vigente Regolamento per le Strutture ricettive del CAI.

La scelta del candidato avverrà ad insindacabile giudizio del Consiglio Direttivo della Sezione di Cortina d’Ampezzo. La stipula e decorrenza del contratto avverrà solo dopo il conseguimento del Certificato di Agibilità, da parte della Sezione proprietaria, a seguito della prevista messa norma del Rifugio stesso nella primavera 2021.

Elemento importante che la sezione tiene inoltre a sottolineare è che “nella scelta del Gestore, e nell’affidamento della custodia del rifugio, la sezione tiene conto della sua conoscenza dei luoghi, della condivisione dei valori propri del CAI, della capacità tecnica di adempiere al suo compito e di assumersi la responsabilità di titolare del presidio del territorio alpino che il rifugio rappresenta”.

Il Rifugio Nuvolau

Il rifugio sorge dal lontano 1883 a una quota di 2575 metri di altitudine, sulla vetta del monte Nuvolau. Come si legge sul sito ufficiale della struttura, “lontano da impianti di risalita e dal caos del centro di Cortina, lo si raggiunge facilmente a piedi. Il rifugio è organizzato in stile vecchia maniera e ci vuole un pizzico dello spirito d’adattamento dei pionieri dell’ottocento, per toccare il cielo con un dito. Del resto questo fa parte del fascino un po’ ruvido ma genuino del vivere la montagna in modo autentico”.

In totale il rifugio dispone di 24 posti letto divisi nel seguente modo:

  • 2 camere a 4 posti
  • 1 camera a 3 posti
  • 1 camera a 5 posti
  •  un camerone a 8 posti

Dalle finestre delle camere si gode di un panorama mozzafiato su Cortina, Passo Giau e Marmolada.

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Un commento

  1. Anche il Nuvolau dovrà cambiare.
    Prima i cambiamenti lì avvenivano solo quando cadeva un fulmine e spaccava tutto. 🙂

    Una notte burrascosa in loro compagnia, seduti attorno a un tavolo con un pilota di rotte transcontinentali in crisi e mio figlio bambino, con un vecchissimo prete che diceva messa e spezzava il pane, che io ateo cercatore prendevo, tutti insieme con un goccio ci vino rosso, con gioia.

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