Rifugi

Dolomiti Ampezzane. Cercasi gestore al Rifugio Nuvolau

Il CAI di Cortina d’Ampezzo è alla ricerca di nuovi gestori per il Rifugio Nuvolau, il più antico delle Dolomiti ampezzane. Dopo ben 47 anni di onorato servizio, gli storici gestori del rifugio – Mansueto Siorpaes e la moglie Giovanna – hanno deciso di cedere il testimone.

Il rifugio sorge dal lontano 1883 a una quota di 2575 metri di altitudine, sulla vetta del monte Nuvolau. Come si legge sul sito ufficiale della struttura, “lontano da impianti di risalita e dal caos del centro di Cortina, lo si raggiunge facilmente a piedi. Il rifugio è organizzato in stile vecchia maniera e ci vuole un pizzico dello spirito d’adattamento dei pionieri dell’ottocento, per toccare il cielo con un dito. Del resto questo fa parte del fascino un po’ ruvido ma genuino del vivere la montagna in modo autentico”.

Dettagli della struttura

In totale il rifugio dispone di 24 posti letto divisi nel seguente modo:

  • 2 camere a 4 posti
  • 1 camera a 3 posti
  • 1 camera a 5 posti
  •  un camerone a 8 posti

Dalle finestre delle camere si gode di un panorama mozzafiato su Cortina, Passo Giau e Marmolada.

Particolare ulteriore reperibile sul sito ufficiale: “L’acqua viene trasportata via teleferica dal rifugio Cinque Torri con un dispendio di forze ed energie incredibile. Per questo motivo non è possibile fare la doccia”.

La storia del rifugio

“Il panorama straordinario che si ammira dal monte Nuvolau è conosciuto da secoli e i sentieri che partono dal passo Falzarego, passo Giau, Castello di Andraz e 5 Torri sono molto antichi – si legge sul sito del Rifugio – . Dall’alba del turismo all’inizio dell’ 800 le guide alpine d’Ampezzo erano fiere di portare i loro ospiti in cima a quel monte abbastanza facile da raggiungere e che allo stesso tempo offriva un panorama mozzafiato sulle Dolomiti. Il rifugio Nuvolau è il primo ricovero costruito in alta montagna nel territorio di Cortina Ampezzo. Aprì i battenti agli escursionisti l’11 agosto del 1883, grazie alla volontà del colonnello Richard von Meerheimb di Dresda, che era riuscito a debellare una grave malattia ai polmoni trasferendosi in Ampezzo”.

“Per tramandare ai posteri la sua riconoscenza alla valle che l’aveva ospitato e guarito, il colonnello elargì del denaro alla locale Sezione del Club Alpino Tedesco e Austriaco, stabilendo l’obbligo d’impiegare il contributo per costruire un ricovero alpino – prosegue il racconto – . Sotto la presidenza di Giuseppe Ghedina Tomasc, sorse così il primo rifugio di Cortina. Memore del gesto del colonnello, la Sezione Ampezzo battezzò la costruzione “Sachsendankhütte”, ossia il “rifugio del ringraziamento del Sassone”. La Sezione del CAI Cortina, riconfermata proprietaria al termine della Prima Guerra Mondiale, lo ampliò e nel 1930 offrì agli alpinisti un rifugio più grande e accogliente, meta oggi come allora degli appassionati dell’alta montagna”.

Il bando di gestione

Il bando per la nuova gestione del rifugio è pubblicato sul sito della sezione di Cortina del CAI (www.caicortina.org).

Gli interessati dovranno far pervenire domanda in carta semplice via posta, via e-mail all’indirizzo: segreteria@caicortina.org, o PEC all’indirizzo: cortinadampezzo@pec.cai.it al Consiglio Direttivo Sezione entro e non oltre 15 febbraio 2021, indicando oltre ai propri dati personali, di possedere i requisiti morali e di legge per la gestione di un Rifugio Alpino e di aver preso conoscenza di quanto indicato all’art.1 del Tit.2 (Definizione di Rifugio CAI) del vigente Regolamento per le Strutture ricettive del CAI.

La scelta del candidato avverrà ad insindacabile giudizio del Consiglio Direttivo della Sezione di Cortina d’Ampezzo. La stipula e decorrenza del contratto avverrà solo dopo il conseguimento del Certificato di Agibilità, da parte della Sezione proprietaria, a seguito della prevista messa norma del Rifugio stesso nella primavera 2021.

Elemento importante che la sezione tiene inoltre a sottolineare è che “nella scelta del Gestore, e nell’affidamento della custodia del rifugio, la sezione tiene conto della sua conoscenza dei luoghi, della condivisione dei valori propri del CAI, della capacità tecnica di adempiere al suo compito e di assumersi la responsabilità di titolare del presidio del territorio alpino che il rifugio rappresenta”.

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3 Commenti

  1. Non so come sia ora,ma in tema di ruvida genuinita’, ricordo un pernottamento in zona sottotetto..il camerone.In nottata si scateno’ un temporale , si udirono deitic tok sempre piu’frequenti . Ci si dovette svegliare e alla luce di lampade frontali e torce , collocare barattoli con manico in fil di ferro a dei chiodi sulle travature o sul pavimento di assi dilegno , per raccogliere le gocce che filtravano dal tetto. I barattoli erano dotazione standard in un angolo della camerata…la soluzione prendere o lasciare.
    Certi dovettero spostare il materassino col sacco a pelo in area asciutta, facendo spostare e stringere gli altri.. Sulla via del ritorno col mio compagno di escursione, pagata la tariffa pernottamento e cena , di battemmo sul tema”Rustica genuinita’ o trascuratezza o a chi toccasse riparare il tetto “

  2. Nel luglio 1994 i gestori mi regalarono una gattina. La loro gatta aveva fatto una bella cucciolata e sulla porta del rifugio c’era un cartello “Si regalano i gattini del Nuvolau”.
    E proprio Nuvolau la chiamai, la portai giù in una tasca del pile!

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