Ang Rita Sherpa, l’uomo delle 10 volte sull’Everest senza ossigeno
Il 7 maggio 1983 il fortissimo scalatore nepalese raggiunse per la prima volta la vetta del Tetto del Mondo, che poi divenne la “sua” montagna. Tra i suoi 8000 anche il Kangchenjunga, il Cho Oyu e il Makalu
Triste notizia arriva questa mattina da Kathmandu, dove si è spento all’età di 72 anni Ang Rita Sherpa.
L’alpinista nepalese, nato nel 1948 in un piccolo villaggio Yillajung, è diventato famoso per aver ottenuto il record del maggior numero di ascensioni in vetta all’Everest senza ossigeno supplementare: ben 10. Un risultato raggiunto in 13 anni nel 1996, sebbene già nel 1990 aveva conquistato il primato con la sua sesta salita al Tetto del Mondo. La sua prima volta nel 1983 dopo aver cominciato la sua carriera sui giganti della Terra da ragazzo, come portatore al Dhaulagiri al seguito di una spedizione svizzera. Tra i suoi 8000 anche il Kangchenjunga, il Cho Oyu e il Makalu.
Il 22 dicembre del 1987 Ang Rita Sherpa mette a segno la prima invernale dell’Everest senza bombole d’ossigeno. Oggi, tale incredibile salita non viene considerata come una prima invernale in base alle regole attuali che impongono l’arrivo al campo base dopo l’inizio dell’inverno astronomico, ossia il 21/22 dicembre. Consuetudini che al tempo non esistevano.
Lasciato l’alpinismo per problemi di salute legati alla quota, Ang Rita aveva costituito la propria agenzia di trekking, che negli ultimi anni era gestita dai figli. Da anni lo Sherpa aveva una salute cagionevole e nel 2017 lo Sherpa era stato ricoverato all’ospedale di Basbari a Kathmandu per un’emorragia cerebrale.
Le sue 10 salite senza ossigeno
- 1983, via normale versante nepalese
- 1984, Pilastro Sud
- 1985, via normale versante nepalese
- 1987, via normale versante nepalese (invernale)
- 1988, via normale versante nepalese
- 1990, via normale versante nepalese
- 1992, via normale versante nepalese
- 1993, via normale versante nepalese
- 1995, via normale versante nord cinese
- 1996, via normale versante nepalese
Articolo scritto originariamente da Francesca Cortinovis il 21 settembre 2020, aggiornato dalla redazione di Montagna TV il 6 maggio 2024.