Turismo

Nepal, un Paese in grado di trasmettere ancora sensazioni pure

Carlo Mamberto, trekker, alpinista viaggiatore, appassionato gestore dell’agenzia Viaggia con Carlo. “Il nome gliel’ha dato un mio amico, Cesare” ci racconta.

Carlo, con la sua socia Claudia, organizza viaggi inusuali, delle vere e proprie esperienze di vita in cui accompagnano persone vogliose di scoprire nuovi luoghi, nuove culture, persone. Sono le persone e le sensazioni ciò attorno a cui ruota la passione di Carlo che, prima di aprire l’agenzia viaggi, ha girato in lungo e in largo l’Asia e il sud est asiatico innamorandosi perdutamente del Nepal, delle sue montagne e delle sue genti. Lasciamo però che sia lui stesso a parlarcene, a raccontarsi e a raccontarci le sensazioni che queste montagne lasciano addosso.

Carlo, tutto nasce dalla tua passione per i viaggi?

“Si, io viaggiavo molto con lo zaino in spalla. Viaggi scomodi in cui mi muovevo molto tra India, Nepal e sud est asiatico. Il Nepal è forse stata la regione che ho frequentato maggiormente, innamorandomi dell’Himalaya.”

Sono state solo le montagne ad attrarti oppure c’è anche qualcos’altro?

“Direi la gente prima delle montagne, come oggi mi di cono anche le persone che viaggiano con noi. Con i locali si crea un’atmosfera particolare, sono un popolo fantastico e molto ospitale che ti spinge a volerci tornare e alla fine ti fa innamorare di quelle terre. Il Nepal è uno dei pochi Paesi che, nonostante sia turistico, è ancora in grado di trasmetterti sensazioni pure, soprattutto nelle zone più remote del Paese.  

Ovviamente poi, da appassionato di alpinismo e montagna, l’Himalaya è un paradiso. In Nepal ho trovato il connubio tra ambiente e ospitalità perfetti per far si che quella realtà diventasse la mia seconda casa.”

Cosa ti ha spinto a trasformare la passione per i viaggi in una professione?

“Viaggia con Carlo nasce proprio in quel periodo di grandi viaggi. Quando raggiunta una certa età devi capire cosa fare e non puoi continuare a girare per il mondo senza un lavoro stabile, anche se vuoi continuare a farlo. Allora cerchi un modo per fare di questa tua passione una professione, ma non è stato solo quello. Io ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste, i soci giusti in Nepal, e poi Claudia con cui poi abbiamo deciso di aprire il tour operator in Italia. Oggi esistono così due realtà, una che è quella del corrispondente locale in Nepal, un punto di riferimento per molti alpinisti ed escursionisti, e il tour operator italiano che organizza viaggi in grado di portarti fuori dalla tua zona di comfort a vivere un’esperienza.”

Da sempre in giro per il mondo qual è stata l’emozione più grande vissuta in questi anni di viaggi?

“È molto difficile dirlo, ci sono stati tanti momenti emozionanti sia sul lato professionale che su quello umano. Una delle cose che mi ha sempre dato grande soddisfazione è quel che sia che Claudia siamo riusciti a fare sul lato umanitario. Entrambi seguiamo associazioni parallele in cui riversiamo una piccola parte del nostro ricavato per finanziare progetti come la costruzione di case famiglia o scuole. Siamo riusciti a costruirne più di una e continuiamo a seguile tutt’ora, questa è sicuramente una vittoria che mi emoziona tantissimo.”

Torniamo ai viaggi. Cosa succede a chi viaggia con Carlo: sono tutti preparati a vivere un’esperienza fuori dal comune?

“Difficile dirlo perché non tutti sono uguali. Posso però dire che i nostri viaggiatori appartengono a due categorie di persone: esperti che vogliono vivere un’esperienza che difficilmente potrebbero organizzare in autonomia, come la Dancalia che una logistica molto complessa; oppure persone non esperte vogliose di sperimentate qualcosa che non hanno mai vissuto. Tante persone, viaggiando, hanno scoperto una parte sopita di loro che risvegliandosi gli ha dato un nuovo impulso trasformando il viaggio, la scoperta di un nuovo popolo, in una sorta di necessità. Quasi una dipendenza da queste emozioni forti, da quelle sensazioni.”

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