Cronaca

Orso M49 catturato in Val Rendena, riesce a liberarsi dalla gabbia elettrificata e fugge

M49 è stato catturato. Ma la cattività dell’orso più ricercato del Trentino è durata molto poco. Caduto domenica 14 luglio in una trappola a tubo allestita dai forestali nella zona della Val Rendena, è stato trasportato al Centro Casteller, a Sud di Trento, e rinchiuso in una gabbia elettrificata con 7 fili a 7.000 volt, da cui è poi riuscito a liberarsi e fuggire prima dell’alba, scavalcando un muro alto 4 metri e mezzo.

A darne notizia è stato lo stesso governatore del Trentino Maurizio Fugatti questa mattina, sottolinenado che sulle sue tracce, nei boschi della Vigolana, sono impegnate tre squadre più una guardia cinofila con l’ordine di sparare a vista e di abbattere M49. Una complicazione nelle ricerche è rappresentata dal fatto che l’orso sia stato privato del radiocollare al momento della cattura. Della vicenda sono stati informati anche il prefetto e il ministro Costa.

“Se M49 si avvicinerà alle zone abitate” – ha dichiarato Fugatti – “i forestali hanno l’autorizzazione ad abbatterlo. Il fatto che l’orso sia riuscito a scavalcare una recinzione elettrificata con sette fili a 7.000 volt, certificata dal Ministero e da Ispra dimostra come queste esemplare fosse pericoloso e ci fosse un problema di sicurezza pubblica tale da giustificare l’ordinanza di cattura, scelta non appoggiata dal Ministero”.

L’orso M49

Nel mese di maggio 2019 la Provincia di Trento ha richiesto tramite una lettera ufficiale l’autorizzazione al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA di poter catturare e spostare nel recinto del centro faunistico del Casteller l’esuberante M49, un esemplare di orso già catturato e radiocollarato nell’agosto del 2018, accusato direiterati comportamenti dannosi per i quali sono risultate inattuabili o inefficaci le misure di prevenzione”. A lui risulterebbero imputabili  circa il 50% dei danni da orso rilevati nel 2019 in Trentino e danni pari a oltre 31.200 euro tra predazione dibovini, equini ovi-caprini, suini e avicunicoli e  tentativi di penetrazione in caseifici e stalle di malghe nell’area Rendena-Giudicarie nel corso del 2018.

Come dichiarato dalla Provincia, numerosi sarebbero stati i tentativi di dissuasione messi in atto per diminuire la tendenza del plantigrado a provocare danni. Iniziative vane, di fronte alle quali le attività di monitoraggio hanno soltanto potuto constatare nel corso dei mesi una “grande difficoltà dell’intervenire in modo tempestivo ed efficace sul comportamento dell’animale”.

Di fronte alla mancata autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, a inizio luglio il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha deciso di firmare l’ordinanza di cattura. Un gesto che ha decretato aperto lo scontro con il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che ha aspramente criticato una simile scelta. “Il Presidente della Provincia di Trento ha dato ordine di catturare l’orso m49 ma non può farlo!”.

A detta di Costa, l’esemplare è stato a lungo attenzionato dal Ministero e dall’Ispra con la finalità di redigere documentazioni utili alla Provincia di Trento per comprendere l’effettiva pericolosità dell’esemplare “troppo confidente”. “Fino ad oggi lo è stato sì – aveva chiarito Costa – ma non con l’uomo, sebbene si sia avvicinato e sia entrato, in cerca di cibo, in strutture come una stalla e una casa estiva in quel momento non abitata. È una differenza sostanziale: perchè se l’orso è considerato dannoso, cioè che provoca dei danni, risarcibili, non ne è prevista la cattura. Se è pericoloso, invece sì”.

Di fronte alla posizione del Ministro, secondo il quale una cattura potrebbe essere autorizzata solo su approvazione dei tecnici specializzati dell’Ispra, Fugatti ha risposto dichiarando che l’autonomia della Provincia di Trento consenta di essere autonomi anche nel prendere simili decisioni.

“Siamo una Provincia autonoma e le prerogative dell’Autonomia intendiamo esercitarle. I nostri cittadini devono poter continuare ad avere fiducia nelle istituzioni e nella loro capacità di affrontare i problemi e risolverli concretamente. Nell’interesse di quel delicato equilibrio su cui poggia la convivenza fra uomini e grandi predatori. Di conseguenza non ci fermeremo qui”.

Una dichiarazione che ha dato il via a settimane di ricerche di M49, che è riuscito a sfuggire alle trappole fino a domenica scorsa. Un piccolo intoppo prima di ricominciare la sua fuga esuberante.

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7 Commenti

  1. M49 non è mai evaso dal Casteller per il semplice motivo che non vi è mai arrivato. È stato abbattuto direttamente questa notte così il Grande Fugatti ha avuto il suo trofeo. Speriamo che un giorno paghi amaramente tutto questo e quanto ancora riuscirà a distruggere in Trentino.

    1. Ma chi ci crede alla fuga? Tre reti elettrificate sono invalicabili,anche se il Fuga denuncia l’incapacità di chi ha progettato il recinto (la solita boria degli insipienti)
      La fuga è stata favorita per poi procedere all’abbattimento,miserabile quanto evidente esigenza di politica locale

  2. VERGOGNA!!!
    Un animale che scappa (sempre che sia vero) semplicemente da un recinto non è pericoloso. Lo è solo se aggressivo nei confronti degli uomini. E comunque l’abbattimento non è mai la soluzione. VERGOGNA!

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