Cronaca

Valanga sulla Marmolada, la neve instabile è ancora un pericolo

É accaduto ieri verso le 13:30 sulla Marmolada, sotto Punta Penia: due alpinisti veneziani sono stati travolti da una valanga mentre scalavano la parete nord e sono stati trascinati per circa 100 metri, tra i 2.800 e i 2.900 metri di quota.

Gli uomini del soccorso alpino della Val di Fassa li hanno raggiunti e portati entrambi in salvo. Un elicottero ha poi provveduto a trasportarli a valle, uno dei due è stato trasferito all’ospedale S.Chiara di Trento. Nessuno dei due è comunque in pericolo di vita.

Nonostante la stagione estiva sia ormai cominciata, il pericolo valanghe in montagna rimane. Le temperature elevate, nelle zone in cui la neve è ancora presente, contribuiscono anzi ad accrescere il rischio, con la concreta possibilità di distacchi spontanei a debole coesione o a lastroni, come spiega Adriano Alimonta, Presidente del Soccorso Alpino del Trentino: “La neve caduta in quota durante l’inverno è stata parecchia e le condizioni primaverili, non sempre favorevoli, hanno contribuito a conservarla. Di contro le alte temperature di questi giorni, quando le nuvole lo permettono, arrivano anche lassù. Questi due fattori combinati portano a collassamenti del manto nevoso che possono trasformarsi in valanghe.

Ci sono anche episodi non testimoniati analoghi a quello avvenuto ieri sulla Marmolada” – prosegue Alimonta – “sono piuttosto comuni in questa stagione. Se si vogliono percorrere simili itinerari misti in questa stagione, l’indicazione è quella di viaggiare rigorosamente la notte o la mattina presto. In questi momenti le temperature ridotte garantiscono una maggiore solidità del manto nevoso. L’idea di scalare quando il sole è più alto in questa stagione non è consigliata“.

Un’ultima raccomandazione riguarda la sicurezza: “Bisogna percorrere gli itinerari adatti nei momenti adatti. Teniamo presente che adesso la forte escursione termica tra notte e giorno causa anche il distaccamento di rocce e piccoli pilastri, che in caso di collassamenti del manto nevoso vengono trasportati a valle insieme alla massa, incrementando sensibilmente il rischio per l’incolumità degli alpinisti“.

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