Alpinismo

Sherpa morto nel crepaccio a C2 dell’Everest, Maurizio Folini spiega cosa è accaduto

Di ieri la notizia della morte della guida alpina IFMGA Damai Sarki Sherpa per una caduta in un crepaccio nei pressi di campo 2 dell’Everest mentre stava aggirando l’elicottero venuto a prelevare il suo cliente che soffriva di congelamento ad una mano.

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Il pattino dell’elicottero che stava effettuando il recupero del cliente dello sherpa. Foto @ Maurizio Folini

A chiarire cosa sia accaduto è Maurizio Folini, impegnato in un altro soccorso sulla montagna: “Sono arrivato dopo 5 minuti per un altro recupero e mi sono accorto che alcuni sherpa guardavano il crepaccio, allora sono sceso e ho chiesto cosa fosse successo”. “Lo sherpa – ci spiega Folini – ha aggirato l’elicottero ‘parcheggiato’ in modo sbagliato e dopo aver caricato il passeggero è caduto nel crepaccio”. 

L’elicottero era infatti posizionato con un pattino su un crepaccio, come si vede nella foto scattata da Maurizio, e nella fase di allontanamento dal velivolo l’alpinista non se ne è accorto ed è precipitato per una cinquantina di metri. 

Quando mi sono reso conto dell’accaduto” – prosegue l’elicotterista – “ho subito cominciato a organizzare il recupero preparando una sosta con delle viti da ghiaccio. Ho poi chiamato i due fratelli Benegas perché sapevo che erano al C2, sono guide alpine ed esperti alpinisti. Ho lasciato a loro la gestione del soccorso continuando ad aiutare a tirare le corde, con l’elicottero in moto al C2“.

Una volta estratto, ancora in vita, lo sherpa stato trasportato da Folini all’ospedale di Namche Bazar. Le condizioni sono apparse però fin da subito gravi a causa dei traumi e dell’ipotermia. Damai Sarki Sherpa è morto nella notte. 

 

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