Cronaca

Soccorso Alpino: è guerra aperta tra CNSAS nazionale e CNSAS trentino

Sui quotidiani trentini da qualche giorno compiono grossi titoli riguardo allo scontro che sta avvenendo all’interno del soccorso alpino, tanto che si parla di vera e propria scissione.

In mezzo vi è finito anche il Presiedente del CNSAS nazionale, Maurizio Dellantonio, tra l’altro trentino, che con una lettera al presiedente della Provincia Ugo Rossi ha accusato i vertici trentini di non rispettare le regole nazionali, minacciando un commissariamento del corpo.

Questa la situazione ad oggi, ma da dove nasce questo scontro?

La questione è più profonda. Nel 2015, con Adriano Alimonta presidente, viene varata la riorganizzazione del soccorso alpino provinciale, che assegna personalità giuridica autonoma al corpo, introducendo la figura del direttore ed affidando la revisione dei conti ad un esterno.

Nel mentre si mette in moto la rivoluzione burocratica, il revisore inizia a chiedere la rendicontazione a tutte le zone, ma dopo alcuni mesi in quella di Fiemme e Fassa non tornano i conti mancando i giustificativi per poco meno di 10.000 euro. Situazione non causata da spese improprie, ma solo da mancanze amministrative. Il responsabile di zona Paolo Lastei garantisce quindi la copertura della cifra, affermando però che la richiesta di rendicontazione del soccorso alpino trentino fosse impropria poiché quei soldi non arrivavano dalla Provincia, che finanzia il CNSAS di Trento con 1,6 milioni di euro all’anno.

Il soccorso alpino trentino apre così un procedimento disciplinare nei confronti di Lastei. A dimostrazione che gli animi sono oramai accesi, tra Lastei ed Alimonta si arriva addirittura allo scontro fisico durante una riunione e a una denuncia penale a carico del presidente trentino, oltre che ad un procedimento disciplinare aperto dal CNSAS nazionale nei suoi confronti, dove gli viene contestato anche di aver percepito indennità per l’attività di elisoccorritore (la norma nazionale, non quella provinciale, vieta ai presidenti di percepire tali indennità – Alimonta, per non generare ulteriori polemiche, vi ha successivamente volontariamente rinunciato).

Si pone quindi la questione su chi deve dirimere il conflitto e chi deve intervenire anche nei casi disciplinari. Trento o il CNSAS generale? Ed è a questo punto si inserisce Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso Alpino nazionale, e la guerra si sposta sul terreno del conflitto tra norme nazionali e norme provinciali. Secondo le regole nazionali, le organizzazioni locali possono infatti avere statuto autonomo, previa autorizzazione centrale, cosa che non è avvenuta in Trentino. Il CNSAS trentino, secondo Dellantonio, ad oggi si posizionerebbe quindi al di fuori dell’organizzazione e delle norme nazionali, tanto che potrebbe perdere la certificazione del CNSAS ed i relativi benefici. Quello che viene chiesto dal CNSAS centrale è l’armonizzazione dello statuto provinciale con quello nazionale.

Intanto Dellantonio ha chiesto agli uffici provinciali il rendiconto dei soldi annualmente versati al Soccorso Alpino provinciale trentino, non ottenendo risposta. Provincia che, nella figura dell’assessore alla protezione civile Tiziano Mellarini, ha deciso di fare da paciere tra soccorso alpino nazionale e soccorso alpino locale. 

Nota positiva è che il soccorso alpino continua a funzionare in Trentino alla perfezione. 

Fonti: L’Adige – Il Corriere del Trentino

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