Alpinismo

I “baffoni” francesi sulla via impossibile dell’Himalaya – Di Enrico Martinet

Articolo di Enrico Martinet pubblicato su La Stampa Montagna il 5/11/17

«Mitica? Sì, ma te ne rendi conto quando sei lì». E per lui, Hélias Millerioux, era la seconda volta. La prima fu con Ueli Steck. Parla della parete Sud del Nuptse, che, se non fosse così maestosa, imponente e misteriosa, sarebbe quasi da maledire, perché è quinta rocciosa che chiude il panorama di Everest e Lhotse per chi risale verso l’aria sottile degli Ottomila dalla vallata del Khumbu, in Nepal. 

Sul Nuptse, 7.861 metri, lo svizzero Steck, uno dei più grandi alpinisti di sempre, è morto il 30 aprile scorso. Saliva per allenarsi a fare il concatenamento Everest-Lhotse. E, sul Nuptse, Millerioux si è candidato per vincere il prossimo Piolet d’Or. Con lui i compagni di cordata Frédéric Degoulet e Niçois Benjamin Guigonnet. Formano un gruppo bizzarro, si definiscono «le gang des moustaches», la banda dei baffoni. «C’est una blague», dice Hélias, una vanteria scherzosa. L’idea è nata durante un’altra salita complessa sulle Ande peruviane, nel 2014, quando erano in quattro. Itinerario nuovo fino alla cima del Siula Chico, non distante dal più famoso Siula Grande, montagna resa famosa dal libro-documento di Joe Simpson «La morte sospesa». 

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