Ecrines: scivola e trascina nel vuoto i compagni
TORINO — Una disattenzione, un piede in fallo, e il tragico volo nel vuoto. E’ successo tutto in una frazione di secondo, e non c’è stata via di scampo per i tre alpinisti italiani precipitati ieri sul massiccio dell’Ecrins, nelle Alpi Francesi, durante la scalata della Meije, 3.983 metri d’altezza. I tre erano legati in cordata e stavano procedendo in conserva lungo un canale: uno è scivolato e ha trascinato con sè i compagni.
Secondo le prime ricostruzioni, a scatenare la tragedia sarebbe stata una "banale" scivolata del primo di cordata che, perdendo l’equilibrio, ha trascinato nel vuoto i compagni. Sono precipitati per circa 400 metri e sono tutti morti sul colpo.
Una guida alpina francese di La Grave, che si trovava poco avanti a loro, ha udito le urla, il sibilo della caduta e lo schianto. Ha chiamato immediatamente i soccorsi, giunti sul posto pochi minuti dopo con l’elicottero dell’Alpe d’Huez. Purtroppo, non c’è stato nulla da fare.
"Ero davanti a loro – ha detto la guida alpina al quotidiano La Stampa – ogni tanto mi giravo per guardarli. Poi ho sentito quel sibilo, qualcosa che somigliava ad un urlo. Mi sono girato e non c’erano più: mi si è gelato il sangue. Sono rimasto immobile per un po’, sperando di vederli spuntare da un costone, poi c’è stato un tonfo ovattato. Erano loro, non c’erano più dubbi".
La Meije è una vetta difficile, una delle ultime delle Alpi ad essere state scalate. Poco conosciuta al grande pubblico, la traversata delle sue guglie è piuttosto nota tra gli scalatori desiderosi di cimentarsi su vie impegnative che presentano diversi tratti di arrampicata.
"La salita è dura – hanno detto sia i soccorritori che la guida alpina alla stampa . Ma con ogni probabilità si è trattato di una distrazione, dovuta proprio al fatto che il passaggio era piuttosto facile. Capita spesso di commettere errori quando calano attenzione e concentrazione".