Alta quota

Gasherbrum VII – Cassardo: condizioni di salute precarie. Domani volo a Islamabad

“Questa mattina è arrivata una chiamata da Ismail, il mio uomo a Skardu” racconta Agostino Da Polenza, che da sabato sta seguendo i soccorsi sul Gasherbrum VII insieme all’ambasciata italiana in Pakistan. Ismail, referente per l’EvK2CNR da Skardu e gestore del museo del K2 e dell’alpinismo italiano in Karakorum, si trova con Francesco da quando è atterrato all’eliporto. È rimasto con lui tutto il tempo. “Dopo aver risposto, mi ha passato Mario Vielmo e Maria, una dottoressa-alpinista argentina che si occupa di rianimazione e pronto soccorso, la quale mi ha spiegato molto chiaramente le condizioni di Francesco”. Il ragazzo si trovava in uno stato di sofferenza a causa dei molti traumi subiti durante la caduta e delle loro implicazioni. “I congelamenti e una serie di ematomi diffusi a livello muscolare stavano mettendo in seria difficoltà i reni”. Maria e i medici pakistani hanno pertanto concordato di spostare Cassardo a Islamabad.

“Guido Bilancini e il brigadiere generale Akram si sono subito attivati per avere un elicottero entro sera. A Skardu erano presenti degli elicotteri ma, purtroppo, erano stati operativi al mattino e avevano poco carburante e non era possibile rifornirli. “Per ragioni di sicurezza militare il punto di rifornimento per gli elicotteri che operano nel nord del Pakistan si trova più a valle rispetto alla cittadina” per cui i mezzi sarebbero dovuti scendere a valle, rifornirsi e quindi risalire a recuperare il ferito per trasportarlo a Islamabad. Non ci sarebbero riusciti prima del buio.

Rimandato quindi il trasporto alla giornata di domani, Maria, in accordo con i dottori locali, “ha effettuato una serie di interventi, facilitando la circolazione, e l’ha idratato con maggiore intensità”. È importante ricordare che ci troviamo a Skardu in un piccolo ospedale dove tutti i giorni vengono gestite tantissime emergenze e non sempre si trova tutto quello che serve per poter prestare le cure necessarie. “Per esempio le soluzioni fisiologiche, necessarie alla reidratazione del giovane, scarseggiavano ed è stato necessario comprarle in una farmacia esterna”. Cosa a cui hanno prontamente provveduto Ismail e Mario Vielmo.

“Dopo questa prima fase Francesco si è ristabilizzato, l’ossigenazione è tornata a livelli accettabili e ha ripreso a parlare”. Vielmo nel frattempo ha parlato con il papà del ragazzo, Lorenzo, “persona di grande buonsenso e di grande esperienza medica che sta seguendo costantemente tutto quel che viene fatto al figlio” ha dichiarato ancora Da Polenza.

Nel mentre, l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, in contatto con Guido Bilancini, ha allertato lo Stato Maggiore dell’Aeronautica pakistana, il quale ha garantito un volo in elicottero per le 6 pakistane di domani. Nel malaugurato caso in cui il volo non dovesse andare a buon fine è stato prenotato un posto sul primo volo (le 12 pakistane) dall’aeroporto di Skardu.

In aiuto al trasporto di domani, Ismail ha provveduto “a recuperare una bombola di ossigeno e un respiratore, che a Skardu abbondano per uso alpinistico”. Gli elicotteri, volando in quota, sono normalmente dotati di respiratore “ma a scanso di equivoci meglio averne uno con sé. Inoltre, bombola e respiratore potranno essere utili anche durante le fasi di trasferimento via terra”.

“Come mi ha detto anche il papà” conclude Da Polenza Francesco è grande e grosso, è una forza della natura. Confidiamo nella sua capacità di resistenza”.

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Un commento

  1. NON OSO IMMAGINARE QUANTO SARÀ IL COSTO TOTALE DELL’OPERAZIONE DI SOCCORSO DEL DOTT. CASSARDO, PERÒ SCENDERE CON GLI SCI DA UN OTTOMILA NON È PER TUTTI, PROBABILMENTE IL DOTT. CASSARDO NON ERA PREPARATO PER UN’IMPRESA COSÌ ARDUA, BISOGNEREBBE AVERE LA MODESTIA DI RICONOSCERE I PROPRI LIMITI.
    UNA MEDAGLIA A CALA CIMENTI, AD URUBKO, AL CANADESE LOW ED AI POLACCHI, ED
    UNA PURE A CONFORTOLA ED UN GRAZIE AD AGOSTINO DA POLENZA E A TUTTI GLI ALTRI CHE SI SONO OCCUPATI DI LUI. VERAMENTE ECCEZIONALI!

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