Alpinisti russi verso la vetta del Cho Oyu per la cresta SSW
La squadra guidata da Andrei Vasiliev sta percorrendo una via già tentata dai nepalesi, ma mai completata
Un team di alpinisti russi, composto da Andrei Vasiliev, Vitaly Shipilov, Victoria Kilimenko, Sergei Kondrashin e Kirill Eizerman, sta tentando di scalare la cresta Sud-Ovest del Cho Ouy (8201 m). Questa via è stata intrapresa dai nepalesi guidati da Mingma Dorchi Sherpa nel 2021 e 2022 ma mai portata a termine.
Gli alpinisti russi stanno affrontando questa spedizione senza l’utilizzo di ossigeno supplementare e senza avvalersi del supporto di sherpa.
Al contrario del versante tibetano del Cho Oyu, dove si trova la via normale, il versante nepalese è molto tecnico e difficile. Qui si trovano solamente quattro vie, tutte estremamente impegnative.
La spedizione russa
La squadra sta lavorando nel classico stile delle spedizioni russe himalayane. Gli alpinisti si dispongono su due turni, che si alternano nel piazzare le corde fisse sulla via. Attualmente, i russi hanno lasciato il Campo Base nel villaggio di Gokyo, dove si trovavano dopo il loro secondo attacco alla parete S del Cho Oyu.
Nei sei giorni trascorsi sulla montagna, avevano superato la dura sezione inferiore della cresta, e la coppia Kondrashin- Shipilov aveva raggiunto la cima del Lungsampa (6528 m), da superare per raggiungere il plateau. “La cresta si è rivelata molto difficile dal punto di vista tecnico: affilata, ripida in entrambe le direzioni, con cornici sulla parte Sud. Ho dovuto affondare un metro nella neve e strisciare come su una recinzione”, ha dichiarato uno degli alpinisti al team che li segue da casa.
Nel frattempo, gli altri tre componenti della squadra avevano portato i materiali fino a 6400 m. Il giorno successivo, il team di punta aveva completato la cresta, superato due pilastri e raggiunto il plateau a 6600 m. Lunedì 16 ottobre, gli alpinisti avevano passato la notte a 7050-7100 m, e hanno potuto dare una prima occhiata alla parete che termina con la vetta del Cho Oyu. Purtroppo, però, la mattina si sono svegliati in un completo whiteout, che li ha costretti a scendere al campo base a Gokyo.
Il 23 ottobre, i russi sono nuovamente partiti alla volta della montagna, preparando la via per il summit push, che dovrebbe durare sei giorni. Le ultime sezioni di arrampicata si svolgono su un torrione di 400 m con rocce complesse, a una quota di oltre 7700 m.