Itinerari

Tutti i colori della Val Sambuzza, gioiello poco noto delle Orobie

La vallata bergamasca, tributaria della Val Brembana, offre percorsi poco frequentati in un contesto naturale spettacolare. E in autunno dà il meglio

La poco nota Val Sambuzza, nel Parco delle Alpi Orobie Bergamasche, è una tributaria della Val Brembana, compresa nel territorio comunale di Carona (BG). La valle attraverso il Passo del Publino mette in comunicazione il versante valtellinese con la bergamasca e fin dal 1500 veniva attraversata dai mercanti,lungo la cosiddetta Via Cavallera, per evitare le gabelle che si pagavano al passo di San Marco lungo la più nota e frequentata Via Priula. L’escursione porta al Lago di Valle Sambuzza situato al centro di una conca delimitata a ovest dal monte Chierico, a nord dal passo di Publino e dal Pizzo Zerna e a nord-est dal monte Masoni. Lo specchio d’acqua è poco profondo e spesso ghiacciato nei periodi più freddi, alimentato come è dalle poche acque di fusione, dalle piogge e dagli scarsi apporti idrici di alcuni ruscelli.

L’itinerario

Partenza: Carona (BG)
Dislivello: + 975 m
Durata: 5 ore a/r
Difficoltà: E

Lasciata l’auto a Carona nei parcheggi a pagamento di via Carisole (gratta e sosta acquistabile nei bar lungo la strada), ci si incammina lungo la via per la caratteristica frazione Pagliari, per secoli l’ultimo punto di sosta per i viandanti prima dello strappo finale lungo gli impervi  tracciati transorobici. Superate le belle case in pietra del borgo si incrocia ben presto la Cascata di Valle Sambuzza, proprio di fianco al sentiero CAI 210 che si sta percorrendo, che può risultare in parte ghiacciata nei periodi più freddi. Si prosegue superando gli spruzzi della cascata fino alla Baita Birone (1475 m) nei cui pressi inizia il sentiero 209 con le indicazioni per il Lago di Val Sambuzza.
Risalendo il sentiero si trova ben presto il torrente che più sotto genera la cascata appena ammirata e che poco più in alto forma un’altra cascata più piccola. A questo punto seguendo l’indicazione per il Passo del Publino, andiamo a destra (1520 m). Il sentiero attraversa sia prati soleggiati che bellissimi boschi in cui spicca il giallo-arancio dei larici, unica aghifoglia a cambiare colore in autunno. Salendo, il sentiero diventa sempre più panoramico, aprendosi sullo sfondo sull’abitato di Carona e il lago omonimo.

Si prosegue in leggera salita tra prati e boschi seguendo i segnavia che indicano il sentiero 209 per il Passo del Publino. Si prosegue così per il Publino lasciando ben presto dietro di sé la linea degli alberi, ormai rappresentati solo da pochi larici solitari. Si entra così nel regno di stambecchi e camosci che, con un po’ di fortuna, non è impossibile avvistare con l’ausilio del binocolo o di un buon teleobiettivo. Si attraversano ora numerosi pascoli fino a raggiungere la Baita Arale a 1985 metri di quota. L’ultimo strappo è in leggera salita fino a raggiungere il Lago di Valle Sambuzza, spesso ghiacciato, da cui si vede, poco sotto il Passo del Publino, il Bivacco Pedrinelli. una costruzione edificata interamente in pietra a quota 2353 metri ricavata dai ruderi di una caserma utilizzata dagli italiani nel corso della prima guerra mondiale. Il lago è circondato dalle cime del Monte Chierico (2535 m), Corno Stella (2621 m), Pizzo Zerna (2572 m) e Monte Masoni (2663 m). La discesa è lungo lo stesso percorso.

Cosa vedere

Il borgo di Pagliari merita senz’altro una breve deviazione dal percorso principale per visitarne i vicoli e le varie case in pietra, ammirando così un luogo un po’ fuori dal tempo. La piccola frazione risalente al 1600 è stata costruita con case edificate in pietra locale a vista e caratteristici tetti in ardesia.

Come arrivare

Carona si raggiunge da  Bergamo seguendo le indicazioni per la Val Brembana che si attraversa lungo la SS 470, statale che si lascia in direzione di Lenna lungo la SP 1, proseguendo quindi lungo la Strada provinciale 2 per Branzi-Carona.

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