Itinerari

Lo spettacolo dell’Alpe Prabello

Facile escursione verso una delle più belle terrazze della Valmalenco con grandiose visuali sul Pizzo Scalino e il Monte Disgrazia

La piana dell’Alpe Prabello, in Valmalenco, è una delle terrazze più panoramiche della Lombardia. La zona è nota e frequentata soprattutto per i prati fioriti, solcati da numerosi ruscelli e impreziositi da limpidi laghetti e pozze d’acqua nelle quali si specchiano le guglie delle montagne circostanti. Il verde dei prati, punteggiati da baite in pietra, contrasta con le forme della piramide del Pizzo Scalino (3323 m) incombente sulla Piana di Campagneda e sull’Alpe Prabello mentre, più lontano, si fa notare il Monte Disgrazia (3678 m), ben visibile lungo tutto il percorso.
Lo spettacolo del paesaggio, però, non si limita a queste due vette, ma comprende anche il roccioso Pizzo Moro e, soprattutto, il gruppo del Bernina che, a tratti, si lascia intravedere, maestoso, con la sua vetta principale e i suoi satelliti che accarezzano la fatidica quota dei 4000 metri. Le possibilità di accesso alla zona e gli itinerari sono molteplici. Si può partire dal rifugio Zoia, o dalla strada che da Franscia conduce a Campo Moro, deviando sulla destra (cartelli gialli: rif. Cristina e Alpe Campagneda) poco prima di una galleria e parcheggiando sulla sinistra. Oltre al percorso descritto è di sicuro interesse la salita al limitrofo Passo di Campagneda.

A tu per tu con il Pizzo Scalino

L’escursione è molto semplice, anche se il percorso, a volte tra prati, non è sempre obbligato e può richiedere un minimo di attenzione in caso di nebbia. Dal parcheggio antistante la diga del bacino di Campo Moro, si cammina verso il Rifugio Zoia, subito visibile e raggiungibile in pochi minuti. Si continua, su comoda mulattiera fiancheggiando la palestra di roccia e proseguendo sempre sul sentiero principale, sino alla piana dominata dal Pizzo Scalino. Si supera un gruppo di baite e in vista del Rifugio Cà Runcash (2170 m), riconoscibile per la forma originale e che raggiungeremo sulla via del ritorno, si devia sulla destra per prati su tracce di sentiero (cartelli gialli).
Si cammina sino ad una deviazione sulla destra che discende verso Franscia, per continuare dritto e puntare verso l’Alpe Prabello. In breve, dopo alcuni docili saliscendi, si raggiunge la piana di Prabello (1,30 ore dallo Zoia).  L’alpe è uno dei luoghi più caratteristici della Valmalenco, con un panorama ampio e bucolico. Sicuramente la zona rispecchia quella che pare essere l’etimologia del suo nome: Prabello, Prato Bello. Sono numerose le case e le vecchie baite in pietra, alcune recentemente ristrutturate, secondo canoni architettonici tradizionali. Sono presenti anche la struttura del Rifugio Cristina (2287 m) e la chiesetta che conferiscono all’ambiente caratteristiche estetiche molto peculiari.

Si continua ora prendendo il sentiero che passa dietro al rifugio, costeggiando sulla destra (nel senso di marcia) la cima dello Scalino e camminando per prati e zone sassose (ometti in pietra), sino ad arrivare sotto la zona del “Cornetto”, un canalino evidente che sale verso il Pizzo Scalino. Si devia, quindi, a sinistra per tracce di sentiero, sino a giungere alle acque di un piccolo lago (2280 m). Attraversati pascoli e zone umide si raggiunge la mulattiera che porta al Rifugio Cà Runcash. Il termine “Runcash”, in dialetto locale, significa “pernice”. Per chiudere l’anello si scende lungo la carrozzabile sterrata, per congiungersi, in breve, all’itinerario dell’andata e dopo il Rifugio Zoia si torna al parcheggio.

Partenza: Lago di Campo Moro (1996 m)
Arrivo: Lago di Campo Moro (1996 m)
Dislivello: + 300 m – 300 m
Periodo: da giugno a ottobre
Difficoltà: T / E
Durata: 3 ore

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