La magia dei Laghetti di Ponteranica, nelle Orobie Bergamasche
Lunga escursione ad anello dal Passo San Marco verso alcuni dei più preziosi gioielli naturali delle montagne che separano Val Brembana e Valtellina
Il Parco regionale delle Orobie Bergamasche è un’area protetta istituita dalla Regione Lombardia nel 1989 e protegge una superficie di circa 70.000 ettari del versante bergamasco della catena delle Orobie, le cui vette arrivano fino ai 3050 m di altitudine. Il nostro itinerario inizia nei pressi del Rifugio Cà San Marco in Val Brembana.
L’itinerario
Partenza: Rifugio Cà San Marco (1830 m)
Punto più alto: Monte Ponteranica (2378 m)
Dislivello: 730 m
Tempo di percorrenza: 5 ore (giro ad anello)
Difficoltà: EE
Proprio di fianco al rifugio Cà San Marco alcuni segnavia indicano il sentiero 161 verso il Passo Verrobbio. Il tracciato inizia in leggera discesa, con begli scorci sul lago artificiale di Valmora e la sottostante Val Brembana. In breve si raggiunge un bivio dove si gira a sinistra lungo il segnavia 101 (Sentiero delle Orobie Occidentali) in direzione dei Laghetti di Ponteranica. Si attraversa dapprima la splendida torbiera del Piano di Acqua Nera (1780 m), poi il tracciato sale deciso sul fianco della montagna. Superato un secondo bivio, che ignoriamo, si prosegue dritti a mezza costa fino ai prati di Baita Alta alle pendici del Monte Foppa e dominati a destra (secondo la direzione di marcia) dal Monte Ponteranica (2378 m). Dopo aver superato un ruscello si prosegue seguendo i segnavia per i Laghetti, che si raggiungono in pochi minuti abbandonando il Sentiero delle Orobie Occidentali.
I Laghetti di Ponteranica sono un gruppo di specchi d’acqua alpini che raccolgono acqua piovana e di piccole falde ad una quota media 2115 m alle falde del Monte Ponteranica. Si riflettono nelle acque limpide le vette del Monte Triomen (2251 m), facilmente distinguibile per la forma ricordata dal nome, del Monte Tribortoi (2309 m) e del Monte Valletto (2370 m).
La traccia che prosegue per la vetta del Monte Ponteranica, la cui sommità si sviluppa su più vette, non è tabellata ma è ben visibile e sale lungo il fianco della montagna seguendo un percorso a zig-zag, superando un dislivello di circa 200 m. Si raggiunge così una delle vette contrassegnata da un evidente ometto in pietra. Dalla cima la vista spazia dal Gruppo del Disgrazia (Alpi Retiche occidentali) alle Alpi Orobie, catena di cui sono visibili alcune delle vette più note come il Pizzo di Redorta (3039 m), il Pizzo del Diavolo di Tenda (2914 m) e il Pizzo delle Orobie (2340 m).
Si prosegue quindi in ripida e non sempre agevole discesa seguendo la traccia verso il Lago di Pescegallo, bacino artificiale che, a meno di non seguire una deviazione, vedremo solo dall’alto seguendo un sentiero alto grazie a bolli e ometti. La via passa accanto ad una casera in mattoni (ricovero in disuso pieno di ortiche) e permette di rimanere un po’ più in quota proseguendo verso un piccolo valico contrassegnato da una targa che indica l’Alta Via delle Orobie “sentiero Andrea Paniga” denominato così dal 1998, in onore di un giovane appassionato di montagna, prematuramente scomparso. Superato il valico intagliato tra le rocce la traccia prosegue lungo qualche tornante in discesa e poi aggira a metà cresta il monte Forcellino fino al Laghetto di Verrobbio presso il passo omonimo. Qui sono ancora visibili le trincee della Linea Cadorna fatte costruire prima dello scoppio della Prima guerra mondiale dall’Esercito Italiano, in previsione di un possibile sfondamento del fronte al Tonale e fortunatamente mai utilizzate. Dal Passo di Verrobbio una lunga e facile discesa riporta a Ca’ San Marco.
Si parte (e arriva) da rifugio dalla lunga storia
Il Rifugio Cà San Marco in Val Brembana, costruito a quota 1830 m è facilmente raggiungibile in auto risalendo la valle verso il passo San Marco. Si tratta di uno dei rifugi più antichi delle Alpi, edificato nel 1593, inizialmente adibito a posto di guardia per proteggere i confini dell’allora Repubblica di Venezia lungo la Via Priula importante via commerciale dell’epoca il cui tracciato è ancora visibile.
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