Alpinismo

Premio Cassin: vince la libera in Wenden

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LECCO — Gli onori tornano ai climber. Dopo la vittoria di Daniele Bernasconi, premiato un anno fa per la prima salita alla Nord del GII, il Premio Riccardo Cassin torna nel settore dell’arrampicata su roccia e finisce nelle mani di Matteo Della Bordella, giovane Ragno di Lecco autore di una libera ad alta difficoltà fra le storiche pareti del Wenden, in Svizzera. All’esplorazione sono riservate le menzioni speciali: una per la prima salita alla Nordovest del Cerro Piergiorgio di Herve Barmasse e Cristian Brenna. L’altra per la prima salita al Bekka Brakai Chhok, in Karakorum, di Simone Moro e ancora Barmasse.

"Un risultato perseguito con grande determinazione e volontà, come è sempre stato nello spirito di Riccardo". Questa la motivazione di fondo che ha spinto la giuria del Premio Cassin a consegnare l’ambito premio 2008 per l’alpinismo a Della Bordella, che non solo ha liberato la via Coelophisys ma l’aveva anche aperta, insieme a Fabio Palma e Adriano Selva, con tre anni di lavoro nel settore del Mahren.
 
Il giovane alpinista, 24 anni, originario di Varese ma entrato da tempo a far parte del Gruppo Ragni di Lecco, è tornato lo scorso agosto sulle storiche big wall di Wenden e ha liberato tutti i tiri della via Coelophysis: con i suoi 670 metri, è la via più lunga della zona e presenta difficoltà fino all’8a+, 7b obbligatorio.
 
Della Bordella riceverà il premio domani, durante serata di gala organizzata a Lecco, in Sala Ticozzi, per celebrare la terza edizione del Premio Cassin e presentare il libro “Riccardo Cassin – cento volti di un grande alpinista” edito dalla fondazione per il centenario del grande alpinista.
 
Una serata con grandi ospiti, dove in primo piano ci sarà il grande alpinismo non solo sulle Alpi ma anche sulle montagne extraeuropee. Come la Patagonia, dove l’alpinismo italiano ha scritto e continua a scrivere pagine memorabili: ultima della serie, la prima salita alla muraglia Nordovest del Cerro Piergiorgio, compiuta lo scorso febbraio da Herve Barmasse e Cristian Brenna, in vetta purtroppo senza Giovanni Ongaro, ferito da una scarica di sassi durante l’apertura della via. L’impresa, compiuta sotto la supervisione di Mario Conti, uno dei "senatori" dei Ragni di Lecco e soprattutto degli eroi del Cerro Torre nel 1974, riceverà domani un premio speciale da parte della Fondazione Cassin.
 
Un’altro premio speciale andrà a Simone Moro ed Hervè Barmasse, per la prima salita compiuta quest’estate sull’affascinante Beka Brakai Chhok, affilata cima di 6.940 metri in Karakorum. I due alpinisti hanno salito la montagna in puro stile alpino e in meno di 48 ore.
 
Il Premio Cassin per la sezione cultura, quest’anno andrà all’associazione “Amici di Lorenzo” di Lecco, costituita in memoria dell’alpinista Lorenzo Mazzoleni, scomparso sul K2 dopo averne raggiunto la vetta. L’associazione ha creato un dispensario medico nel villaggio di Askole, nella valle del Baltoro in Karakorum, dove da anni presta cure mediche e divulga la cultura dell’igiene a favore dei bambini.
 
Sara Sottocornola
 
Foto courtesy Ragnilecco.com
 
 

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