Alpinismo

Pulizie al Nanga Parbat

[:it]ISLAMABAD, Pakistan – “Abbiamo deciso di dare un senso alla giornata trasportando al villaggio di Cutgall, a 3800m, l’immondizia accumulata durante queste settimane”.

Un ottimo messaggio di rispetto per la natura che, sebbene d’inverno si scatena, rimane vulnerabile alla presenza dell’uomo. Una buona lezione da parte di questi alpinisti impegnati a rispettarla. Basta pensare che sul Baltoro annualmente tra vecchia e nuova immondizia, depositata principalmente ai campi base, annualmente vengono portate a valle circa 6 tonnellate di rifiuti per lo smaltimento (per un approfondimento, leggere qui). Anche questo è un importante costo della montagna che gli alpinisti si devono prendersi in carico.

Alex Txikon ci mostra le immagini violente del vento ed il trasporto a valle dei grossi cilindri di gas.

Domani ci riproveranno a salire, francamente è difficile interpretare i diversi livelli e il diverso comportamento alle differenti altitudini della montagna e dell’atmosfera che sta loro attorno.

Photo courtesy Alex Txikon
Photo courtesy Alex Txikon

Di certo il fatto di essere la prima barriera di 8000 mt a sud del Karakorum fa diventare il Nanga particolarmente turbolento e freddo. Abbiamo già spiegato su queste pagine il fenomeno del Jet stream, ossia i fasci di venti che si scatenano a lato di masse d’aria più grandi e che acquisiscono velocità pazzesche, che questa stagione il fenomeno è particolarmente presente e violento (per un approfondimento leggere qui).

Domattina alle 5 è annunciata la sveglia e dopo la colazione la partenza. Per Tamara Lunger, Alex Txicon e Simone Moro inizia una nuova fase di tentativi, insieme al loro amico Ali Sadpara.

C’è ancora un po’ di tempo e le parole di Messner, “pazienza e velocità”, aleggiano sempre su Nanga Parbat.[:]

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