Wielicki, la sfida: il K2 in inverno
[:it]BERGAMO – Nessuno è ancora arrivato in vetta al Nanga Parbat, che si sta già pensando ad una nuova spedizione per il prossimo inverno. Un rilancio importante senza esser sicuri di aver vinto questa mano, ma “scala reale” dell’alpinismo invernale è rappresentata dal K2.
Il K2 però è più complicato del Nanga, più esposto, più freddo, più a nord e logisticamente più complesso.
A parlarne in questi giorni è Krzysztof Wielicki, alpinista che ha già salito in invernale l’Everest, il Lothse ed il Kangchenjunga, nonché quinto uomo ad essere arrivato in cima a tutti gli ottimala.
L’intenzione di Wielicki è quella di organizzare e guidare una spedizione al K2, ottomila ancora inviolato in inverno, reclutando i migliori alpinisti invernali del momento. I nomi che sono stati fatti per il momento, che includono molti protagonisti di questa stagione sul Nanga, sono Adam Bielecki, Alex Txikon, l’italiano Daniele Nardi, ma anche Jusz Golab e Denis Urubko.
Il K2 in inverno sembra essere un leitmotiv per l’alpinismo polacco, infatti finora i tentativi di arrivare in vetta in inverno sono stati fatti principalmente da spedizioni polacche: il primo nell’inverno del 1987-1988, guidata da Andrzej Zawada.
Il secondo tentativo fu ad opera dello stesso Wielicki, il quale nel 2003 aveva organizzato una sua spedizione con dei connazionali, tra cui anche Urubko, allo scopo di aprire una nuova via sul K2. In quell’occasione Urubko, assieme ai compagni Piotr Morawski, Marcin Kaczkanl, riuscì ad arrivare a quota 7800 mt lungo lo spigolo Nord della montagna, dovendo però rientrare a causa di una violenta bufera. Quello fu il punto più alto raggiunto sul K2 in invernale.
Nell’inverno del 2011-2012 ci fu l’unico tentativo non polacco: la spedizione russa, con a capo Viktor Kozlov, si concluse anzitempo per le difficili condizioni meteo, che causarono la tragica morte dell’alpinista Vitaliy Gorelik.
L’anno scorso fu invece il turno dello stesso Denis Urubko, assieme a Alex Txikon e a Adam Bielecki, di pianificare una nuova invernale sulla Nord del K2. Il progetto naufragò però prima di iniziare, a causa del rifiuto, per motivi di sicurezza, del governo dello Xinjiang di rilasciare i permessi per accedere alla zona.
Se la partita del Nanga Parbat si chiuderà positivamente, con la vetta di una delle cinque squadre che al momento portano avanti l’assedio alla montagna, si è già pronti a organizzare l'”ultima invernale”.[:]