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Ed è cima al K2! Alpinisti in vetta 60 anni dopo la prima salita

Dalla vetta del K2
Dalla vetta del K2

UPDATED h 12:00 – CAMPO BASE DEL K2, Pakistan – Ed è vetta! Sono andati in cima al K2 i pakistani Hassan Jan, Ali Durani, Rahmat Ullah Baig e Ghulam Mehdi, Ali e Muhammad Sadiq, membri della spedizione K2 60 years later. Pochi secondi fa è arrivata la notizia della cima anche di Tamara Lunger, Klaus Gruber e 16 sherpa. Michele Cucchi e il ceco Radek Jaros sono a 80 metri di distanza. Abbiamo sentitio i “summitter” in diretta dalla radio urlare: pakistani zindabad! K2 expeditation zindabad! Evk2cnr zindabad!

Le notizie di vetta arrivano una alla volta, concitate ed euforiche. Diverse persone stanno salendo. Tra i primi ad arrivare gli alpinisti pakistani e gli sherpa, ma ci sono anche gli italiani Tamara Lunger e Klaus Gruber, mentre Cucchi dovrebbe arrivare a breve visto che l’ultimo aggiornamento lo vedeva a 80 metri dalla cima.

La prima spedizione ufficiale pakistana è realizzata con il supporto dell’Italia e di EvK2Cnr. Del team fanno parte Michele Cucchi, Simone Origone e Agostino Da Polenza che segue dal campo base. Ad aprire la via lungo il collo di bottiglia e il traverso si sono alternati gli sherpa con l’ossigeno e quattro pakistani: Hassan Jan, Ali Durani, Rahmat Ullah Baig e Ghulam Mehdi raggiunti in salita da Ali e Muhammad Sadiq. Simone Origone ha raggiunto quota 8200 circa e ha fatto rientro a campo 4 con Muhammad Hassan.

Agostino Da Polenza e Muhammad Taqi in collegamento con gli alpinisti in vetta
Agostino Da Polenza e Muhammad Taqi in collegamento con gli alpinisti in vetta

“Avevano tanta di quella voglia di salire – ha commentato Agostino Da Polenza, presidente dell’Associazione italiana EvK2Cnr, che sta seguendo passo passo tutta la spedizione dal campo base del K2 -, di dimostrare il loro valore sulla loro montagna, che l’arrivo in vetta si è trasformato in una fuga ciclistica. Davanti sherpa e pakistani. I primi con ossigeno gli altri senza. Si alternano in testa a battere la neve, a tratti fonda, dopo il traverso a 8200 metri che insieme hanno attrezzato con una corda fissa per mettere in sicurezza la discesa”.

“Poi su – ha continuato Da Polenza -, a testa bassa, con il sole che scalda finalmente le ossa protette dalle tute pesanti e dalla piuma. Venti passi poi il cambio. I polmoni e il sistema cardiaco sono allo spasimo, gli sherpa respirano una miscela di aria e ossigeno che li porta 2000 metri più in basso, loro sono lì per lavorare, i pakistani respirano l’aria sottile degli ottomilaquattrocento metri. Solo aria per loro, orgoglio e passione per queste loro montagne. Testa bassa, verso la vetta. Ancora due, venti passi, poi il cambio”.

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5 Commenti

  1. Sig, Agostino, mi immagino Bonatti seduto sulla cima della sua montagna con quel dolce sorriso, ad aspettare il suo connazionale Cucchi.
    Bravi tutti ragazzi, bravi.

    1. Condivido , totalmente le parole di Filippo
      aggiungo anche , che andrebbe rimarcato ,ancora di più’ che 60 fa il k2 non si sarebbe fatto
      senza Walter…

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