AlpinismoAlta quota

Entrano nel vivo le invernali al Nanga Parbat, prima notte a campo 1 per Moro e Goettler

Nanga Parbat, David Goettler in salita (Photo Emilio Previtali - The North Face)
Nanga Parbat, David Goettler in salita (Photo Emilio Previtali – The North Face)

ISLAMABAD, Pakistan — Sono appena rientrati al campo base Simone Moro e David Goettler, che la scorsa notte hanno dormito per la prima volta al campo 1 della parete Rupal del Nanga Parbat. Attualmente nessuno ha ancora raggiunto il campo 2, neanche i polacchi, che avrebbero attrezzato la salita fino a quota 5800 metri. Stasera entrambe le spedizioni si godranno una cena all’italiana. Il menù? “Pasta col pesto, pollo arrosto, un po’ di spezzatino, riso e una torta” – ci ha detto Moro, che ha parlato anche di questo inizio spedizione.

E’ in piena fase di acclimatamento la spedizione di Simone Moro, David Goettler ed Emilio Previtali al Nanga Parbat. Il 5 gennaio Previtali e Goettler sono saliti al campo base avanzato. Il 6 mattina sono ripartiti per campo 1: poi Previtali è tornato indietro, mentre Goettler si è fermato ad aspettare Moro, che arriva direttamente dal campo base posto a 3600 metri di altezza.

“Io e Simone ci siamo incontrati al ABC (campo base avanzato) – ha scritto infatti Previtali -, abbiamo fatto una chiacchierata e bevuto un tè, poi lui é ripartito verso l’alto”.

“Ieri ho fatto da 3600 a 5100 metri – ci ha confermato Moro -, portando uno zainone e raggiungendo David che aveva dormito al ABC a 4100 metri. Abbiamo dormito lassù, lavorato per preparare una bella piazzola aerea dove mettere la nostra tenda. Siamo qui da 7 giorni e dunque siamo nella fase di acclimatamento, ma stiamo andando abbastanza veloci”.

Sempre sulla parete Rupal, ma già da alcune settimane, c’è anche la spedizione composta da 6 polacchi, tra cui Tomasz Mackiewicz, Marek Klonowski, Jacek Teler e Pawel Dunaj. Secondo quanto racconta Moro, il team avrebbe installato il campo 1 e sarebbe arrivato ad attrezzare la salita fino a quota 5800, vale a dire ancora sotto il campo 2, che sarà posto a circa 6100 metri di quota. Gli alpinisti probabilmente decideranno di aiutarsi a vicenda per compiere la prima invernale sull’ottomila himalayano: “sono simpatici – dice Moro -, un po’ allo sbaraglio ma volenterosi. E come prevedevo penso che la cosa migliore sia collaborare”.

Tuttavia per ora sono tutti al campo base dove si preparano a cenare insieme nella tenda degli italiani e pazientare per qualche giorno, a causa del previsto peggioramento del meteo.

“Sono previsti 3 giorni di brutto – dice infatti Moro – questo significa 3 giorni di campo base. Ne approfitto per scrivere il mio libro che uscirà ad aprile. Parla del mio sogno, progetto e attività di pilota. Parla della mia storia e del mio rapporto con quel mezzo e di come ho realizzato quello che ho fatto in Nepal con quel mezzo. Parla insomma di Simone Moro pilota e racconta tutta la storia del sogno che mi ha portato un giorno a diventare pilota e volare a 8000 metri rimanendo un alpinista che continua a fare del suo meglio. Esattamente come ‘la Voce del Ghiaccio’, anche questo libro (il mio quinto) nascerà in spedizione…”.

 

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