Alpinismo

Ueli Steck fallisce la Sud dell’Annapurna

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KATHMANDU, Nepal — Voleva salire in solitaria e in stile alpino l’impressionante e valanghifera parete Sud dell’Annapurna. Ma è finita male. Colpito da una scarica di pietre durante la salita, il noto alpinista svizzero Ueli Steck ha dovuto rinunciare al suo ambizioso progetto.

E’ successo pochi giorni fa. Per Steck si trattava del primo tentativo di raggiungere la cima secondo il temerario stile che aveva scelto: da solo, in stile alpino e in velocità. Ma durante la salita, una scarica di pietre lo ha colpito alla testa, facendo naufragare i suoi propositi.
 
Fortunatamente le pietre non gli hanno arrecato danni vitali. Steck è riuscito, nonostante le ammaccature e lo stato confusionale da lui stesso raccontato, a ritornare da solo al campo base dove è stato medicato e curato. Ora si trova in buone condizioni.
 
Non si parla, però, di un nuovo tentativo. Anzi, sembra che la spedizione – che se fosse andata in porto sarebbe certamente stata una delle più pregevoli dell’anno (e forse non solo) – sia stata definitivamente interrotta.
 
L’impressionante parete Sud dell’Annapurna domina l’anfiteatro dell’Annapurna Sanctuary ed è fatta di 3.000 metri quasi verticali e propensi a scariche di valanghe. E’ molto più insidiosa della parete Nord, dove si snoda la via normale.
 
Steck, prima di partire, aveva detto che la Sud dell’Annapurna gli ricordava molto la nord dell’Eiger, dove prima di partire ha stabilito il record di velocità in salita (sotto le quattro ore) e dove lo scorso inverno ha anche aperto una nuova via, in solitaria e in invernale.
 
Ma stavolta non gli è andata bene. Come molti alpinisti sulla Nord dell’Eiger, è stato fermato da una scarica improvvisa di pietre.
 
Steck, solo 30 anni, è un nome noto a livello internazionale per le sue imprese in solitaria, le scalate estreme di misto e le salite in stile alpino nelle Alpi, in Alaska, in Himalaya e in Patagonia.
 
 
Sara Sottocornola
 
Foto courtesy of www.uelisteck.ch

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