BOLZANO — "L’ossigeno non è doping, ma aiuta molto: salire senza, è molto più faticoso". Reinhold Messner, nato a Bressanone il 17 settembre 1944, è probabilmente l’alpinista più famoso del mondo. E’ stato il primo uomo ad aver completato la scalata di tutti e 14 ottomila, e lo ha fatto senza mai usare l’ossigeno nelle scalate.
Messner, qual è la differenza, di significato e di valore, tra una scalata senza ossigeno e una scalata con l’ossigeno?
E’ molto più faticoso salire senza la maschera. Ma io non chiedo agli altri di salire come io ho sempre fatto.
Cosa l’ha spinta a scalare i 14 ottomila senza ossigeno?
Ho iniziato senza, nel 1970 sul Nanga Parbat. E ho finito senza, dopo aver capito, nel 1978 con la prima scalata in assoluto all’Everest senza l’ausilio di ossigeno, che tutte le vette possono essere fatte senza ossigeno.
Ritiene che l’ossigeno nelle scalate sia doping?
L’uso dell’ossigeno non ha niente a che vedere con il doping. E’ però una tecnologia che aiuta a salire molto, se ci si trova in alta quota.
Ho iniziato senza, nel 1970 sul Nanga Parbat. E ho finito senza, dopo aver capito, nel 1978 con la prima scalata in assoluto all’Everest senza l’ausilio di ossigeno, che tutte le vette possono essere fatte senza ossigeno.
Ritiene che l’ossigeno nelle scalate sia doping?
L’uso dell’ossigeno non ha niente a che vedere con il doping. E’ però una tecnologia che aiuta a salire molto, se ci si trova in alta quota.
Ritiene che alle scalate senza ossigeno sia riconosciuto il giusto valore, dalla stampa e dall’opinione pubblica?
L’opinione pubblica non è importante. Conta il proprio codice personale.
Cosa pensa della fiamma olimpica che l’anno prossimo salirà sull’Everest?
Non mi interessa. Il mio alpinismo non c’entra con le Olimpiadi. E’ un’attività che va al di fuori dello sport.
L’opinione pubblica non è importante. Conta il proprio codice personale.
Cosa pensa della fiamma olimpica che l’anno prossimo salirà sull’Everest?
Non mi interessa. Il mio alpinismo non c’entra con le Olimpiadi. E’ un’attività che va al di fuori dello sport.
Sara Sottocornola
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