LOBUCHE, Nepal — La Piramide dell’Everest si rifà il look, o meglio si spoglia dei vecchi pannelli fotovoltaici per sostituirli con altri di nuova generazione, più efficienti e più produttivi. La nuova missione, che partirà nell’autunno prossimo, nasce dalla collaborazione tra il Comitato EvK2Cnr – che gestisce il Laboratorio-Osservatorio Piramide – e Cobat – Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifiuti Piombosi, una collaborazione che va avanti da oltre vent’anni.
La spedizione partirà a fine settembre dall’Italia e si svolgerà nelle prime settimane di ottobre. Ad essere sostituiti saranno i pannelli della facciata della Piramide e del tetto del lodge, posto sotto il laboratorio. I collettori fotovoltaici e alcune linee di accumulatori elettrici infatti, sono stati installati oltre vent’anni fa per alimentare la struttura ai piedi dell’Everest. Oggi iniziano a dare segni di cedimento, pertanto l’idea è quella di rimuoverli per sostituirli con altri nuovi.
Si occuperà dello smaltimento Cobat, azienda leader nella raccolta, trattamento e riciclo di rifiuti di pile ed accumulatori e di apparecchiature elettriche ed elettroniche e di moduli fotovoltaici a fine vita. Collaborano al progetto poi anche Fiamm, che fornirà 216 accumulatori necessari, 120 dei quali con tecnologia al gel e Vipiemmesolar, azienda produttrice di pannelli fotovoltaici. Si parla di 120 moduli sviluppati su 66 mq che forniranno 9 Kw di energia, vale a dire all’incirca un incremento del 10,15 per cento a parità di superficie.
L’intenzione inoltre è quella di regalare i vecchi pannelli fotovoltaici che hanno ancora delle buone prestazioni ad alcune scuole della valle del Khumbu, dove il Comitato EvK2Cnr è da anni presente con iniziative di sviluppo sostenibile di diverso tipo.
