AlpinismoAlta quota

Simone Moro porta il suo elicottero in Nepal. E ora marcia verso l'Everest con Ueli Steck

NAMCHE, Nepal — “La parola “impossibile” è sempre e solo l’alibi della nostra resa e non della realtà”. Con queste parole Simone Moro commenta la riuscita della sua ultima sfida, stavolta non alpinistica ma logistica e burocratica: portare il suo elicottero dall’Italia al Nepal per metterlo a servizio dell’Himalayan Rescue Team, passando da Calcutta e quindi fra le recenti tensioni di Italia e India. Ora, però, l’alpinista bergamasco si trova già proiettato nella parte alpinistica del suo viaggio: si trova a Namche Bazaar, nella valle del Khumbu, dove è stato raggiunto da Ueli Steck e John Griffith, con i quali si dirigerà all’Everest per aprire una via nuova.

“E’ stata avvero una sfida burocratica, logistica, economica ed umana – ci ha scritto Moro nel weekend, raccontando il viaggio del suo elicottero -. Tutti mi avevano detto che era impossibile, ma alla fine, proprio come le mie scalate invernali, la parola “impossibile” è sempre e solo l’alibi della nostra resa e non della realtà. Ora il mio elicottero è finalmente montato e posizionato sul piazzale dell’aeroporto internazionale di Kathmandu. Oggi dovrebbe fare i voli test sotto la supervisione dell’autorità aeronautica nepalese CAAN (Civil Aviation Autority of Nepal). L’elicottero è partito da Monclassico (TN) dalla base operativa di Elicampiglio sotto la cui esercenza è stato messo l’elicottero, ed è arrivato a Milano su un camion. Su un diverso camion è andato poi a Francoforte e da li in aereo cargo fino a Calcutta”.

“Erano i giorni caldi dell’incidente diplomatico tra India e Italia per la faccenda dei due Marò – prosegue Moro -. Ho avuto paura, sono sincero. Da Calcutta è poi stato sdoganato e mandato in camion a kathmandu in sei giorni di viaggio a 20 km/h massimo per via delle strade. Qua a Kathmandu è stato montato dal tecnico bergamasco Attilio Gianoli assistito da tecnici ed ingegneri della ditta Fishtailair.
La Fishtailair è la società nepalese che ha creduto nel mio progetto di creare una unità di soccorso di altissimo profilo che utilizzerà solo piloti italiani ed un elicottero che mantiene la registrazione italiana e dunque sottostà ai profili manutentivi ed operativi dell’Enac e dell’Easa”.

L’elicottero di Simone Moro è un Eurocopter AS 350 B3plus. “L’ho acquistato dalla famiglia del compianto Gianni Carminati – spiega Moro -che sin da subito aveva creduto in questa mia idea e mi aveva supportato al massimo. Io in due anni di pilotaggio quà, con mezzi nepalesi e coinvolgendo anche due piloti italiani (Maurizio Folini e Piergiorgio Rosati) ho guadagnato la fiducia e la stima di Fishtailair e delle autorità locali. Questo mi ha permesso poi di realizzare concretamente e fisicamente lo spostamento dell’elicottero dall’Italia al Nepal. L’Enac è stata sorprendentemente molto collaborativa e Elicampiglio di Monclassico è stata la società di elicotteri che mi ha supportato concretamente e burocraticamente ad ottenere tutte le autorizazioni”.

Simone Moro è impegnato da anni come pilota di elicotteri nel soccorso d’alta quota con la squadra dell’Himalayan air rescue team, nato nel 2010 dalla partnership tra Fishtail Air ed Air Zermatt. E’ il primo soccorso himalayano della storia, che svolge un prezioso ruolo di assistenza alle spedizioni alpinistiche impegnate sulle montagne nepalesi. Con lui, lo sono altri piloti italiani.

“Da oggi in Nepal saranno a rotazione piloti e tecnici italiani – spiega Moro – Il primo pilota sarà Enrico Cereia di Biella, poi Maurizio Folini di Sondrio (cfr. videointervista sul play.montagna.tv) che è stato il mio braccio destro negli ultimi due anni. Io invece da oggi sono finalmente a Namche in acclimatamento per la mia spedizione all’Everest. Ueli Steck è arrivato ieri a Kathmandu e ieri mattina è già volato a Lukla”.

Dopo la sfida logistica, quindi, parte ufficialmente quella alpinistica. Una di quelle che faranno stare con il fiato sospeso. Come ci avevano spiegato in una intervista esclusiva girata al Df Sport Specialist, infatti, Moro e Steck puntano ad aprire una via nuova sull’Everest, 8848 metri, la montagna più alta della terra. Continuate a seguirci.

 

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Guarda la video intervista di Maurizio Folini: Elisoccorso in Himalaya: Maurizio Folini racconta orgoglio e difficoltà del volo in aria sottile


Guarda il video: Via nuova all’Everest: il progetto di Ueli Steck e Simone Moro

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Un commento

  1. Al di là delle splendide di parole di Simone, sono i fatti più di ogni altra cosa a dimostrare le sue capacità.
    Non si fa mai nulla se lo si ritiene davvero impossibile. Difficilissimo si, ma non impossibile. Altrimenti diventa follia.
    Se avessimo amministratori e politici altrettanto bravi nel far diventare le loro belle parole realtà, beh staremmo tutti molto meglio.
    Ora l’augurio per voi è di un grande successo in cima all’Everest!

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