KATHMANDU, Nepal — E’ la prima cima della stagione, in Himalaya. La giovane promessa slovacca Dodo Kopold, che entro l’anno ha in programma la salita di ben 4 ottomila, ha raggiunto sabato scorso la cima del Cho Oyu (8.201 metri), senza l’utilizzo di ossigeno nè sherpa. E al primo tentativo.
Kopold (nella foto) era arrivato al campo base solo una settimana fa, insieme ai compagni Duce e Marek. Il primo ha tentato la vetta domenica, ma ha fatto dietrofront a soli cento metri dall’obiettivo a causa del maltempo.
Il 28 marzo invece, è toccato a Kopold e Marek installare campo 1 a 6.350 metri. Poi, campo 2 a 7.200 metri. Dovevano rientrare e invece, a sorpresa, ecco il blitz. Prima dell’alba i due sono partiti per la cima. Marek ha rinunciato seicento metri piu su. ;entre Kopold ha messo a segno il colpaccio.
"Non è stato difficile, anche se si respira come dopo aver corso su per tre rampe di scale", ha commentato Kopold al termine dell’impresa.
E ora? Diritto verso il prossimo obiettivo, lo Shisha Pangma, dove il team spera di arrivare entro il 10 aprile. Lassù la spedizione tenterà di aprire una via nuova, dopo "l’allenamento" sul Cho Oyu.
Classe 1980, Dodo Kopold ha al suo attivo numerose nuove vie sulle grandi pareti di Himalaya e Karakorum. Fra cui sono da segnalare “Sharp Knife of Intolerance” sul Castle Peak, nell’Himachal Pradesh; “Last Minute Journey” sul Mount Mahindra, in India; e “Assalam Alaikum” sulla Grande Torre di Trango in Karakorum.
Nel 2007 Dodo punta invece agli ottomila e conta di realizzarne quattro entro la fine dell’anno con due nuove vie. Dopo il Cho-oyu, sarà la volta della sud dello Shisha Pangma. Poi, un mese di riposo prima di tentare, con lo slovacco Peter Hamor e il polacco Piotr Morawski, la prima salita in stile alpino della Ovest del K2. I tre alpinisti eseguiranno l’acclimatamento sul Nanga Parbat prima di procedere verso il campo base del K2.
