Medicina e benessere

Colpo di calore: si può morire?

Colpo di calore (Photo courtesy benessere.guidone.it)
Colpo di calore (Photo courtesy benessere.guidone.it)

BERGAMO — Le patologie del calore sono condizioni cliniche che si vengono a creare a seguito di un’eccessiva esposizione al caldo in perido primaverile o estivo. Come accadono? Il corpo umano produce calore in seguito al lavoro muscolare, superando i 38°C durante un’attività fisica intensa: in alcuni casi i tessuti del corpo umano vanno incontro ad un danno importante innescando una serie di processi patologici che possono portare anche alla morte.

Le patologie cosiddette da caldo comprendono la sincope da calore, lo sfinimento da calore, il colpo di calore e l’eritema solare.

Quando si surriscalda, il corpo umano è in grado perdere calore verso l’esterno. In un ambiente caldo i recettori termici, situati nell’ipotalamo e nella cute, determinano una vasodilatazione a livello dei vasi della cute, mentre si attiva, successivamente, la sudorazione. Al di sopra di una temperatura ambientale di 32°C la sola vasodilatazione cutanea può essere efficace per disperdere calore.

A seguito dell’esercizio fisico o con temperature esterne più elevate, interviene, in un secondo tempo, la sudorazione (evaporazione dell’acqua a livello cutaneo) che abbassa e regola la temperatura del corpo a livelli compatibili. Un ruolo importante è giocato dall’umidità dell’ambiente esterno; una umidità relativa del 100%, infatti, fa scomparire la sudorazione, provocando gravi problemi alla termoregolazione. L’acclimatazione al caldo aiuta l’individuo a meglio sopportare il calore esterno nel tempo.

L’acclimatazione necessita di un certo allenamento al caldo della durata di più giorni. La disidratazione del corpo porta ad una diminuzione della sudorazione; il processo di termodispersione diminuisce e la temperatura corporea, di conseguenza, aumenta. Si verifica quel fenomeno che va sotto il nome di “shock termico”, che porta, successivamente a situazioni peggiori fino a giungere al colpo di calore.

La sincope da caldo è un semplice svenimento che può verificarsi in un ambiente troppo caldo. Quando la pompa muscolare negli arti si ferma, la pompa cardiaca vien meno e la persona sviene. Basta distendere la persona per terra e far bere acqua fresca per risolvere abbastanza rapidamente la situazione. Mal di testa, fatica e nausea, aumento dei battiti cardiaci, abbassamento della pressione arteriosa, talvolta crampi muscolari sono i sintomi dell’affaticamento da caldo; in tale condizione la temperatura del corpo non supera mai i 40°C. Si verificano una disidratazione causata da un’intensa sudorazione e una conseguente perdita di sali tramite il sudore. In tale condizione non si verificano danni tessutali, né si verificano in genere complicazioni varie.

Il colpo di calore è, invece, una condizione ben più seria, con una mortalità che può andare dal 25% al 50%. Viene causato da un’alterazione dei meccanismi che controllano la termoregolazione del corpo che porta in breve al blocco della sudorazione. Per fortuna si tratta di un tipo di patologia assai rara in montagna, dal momento che le condizioni climatiche montane non si prestano molto: una temperatura di 35°C con l’80-90% di umidità rappresenta la situazione ideale per il colpo di calore.

In questo caso la temperatura corporea sale oltre i 41°C e compaiono sintomi a carico del sistema nervoso come confusione, convulsioni o coma. I sintomi iniziali sono irritabilità, alterazioni del giudizio, mal di testa. I battiti cardiaci aumentano e la pressione arteriosa diminuisce. Possono subentrare stato di coma, convulsioni, collasso cardiocircolatorio. Compaiono pure insufficienza renale, alterazioni della coagulazione e disfunzioni a livello cerebrale. Serve un trattamento urgente, intrapreso senza perdite di tempo. Occorre controllare la funzionalità delle vie respiratorie, somministrando, se necessario, l’ossigeno. Vanno valutati lo stato del circolo, lo stato di coscienza, monitorando la temperatura corporea. E’ indispensabile raffreddare il corpo del soggetto colpito da colpo di calore. Si può immergere il corpo in acqua fresca, effettuare spugnettature con acqua tiepida, oppure ventilare il corpo con aria fresca oppure ancora spruzzare acqua spray sulla superficie del corpo. Si deve portare la temperatura rettale al di sotto dei 37.5°C.

Bisogna provvedere ad evacuare la vittima al più presto in ambiente ospedaliero tramite l’elisoccorso. Se necessario, il personale medico può infondere per via venosa soluzione fisiologica per rimpiazzare i liquidi persi a causa del calore intenso dell’ambiente. Ciò servirà ad aiutare il circolo e ad abbassare la temperatura centrale del corpo.

Fondamentale per evitare le patologie generate dal caldo è una corretta prevenzione, idratando il corpo in modo adeguato e proteggendolo a dovere dai danni causati dalle radiazioni solari. E’ importante evitare di esporsi al sole nel corso delle ore centrali della giornata, specie in periodo estivo. Occorre coprirsi in modo adeguato ricorrendo ad un abbigliamento idoneo, riparando il capo con cappello e gli occhi con occhiali da sole di buona qualità. Fondamentale una buona crema protettiva che ponga la pelle al ripari dai raggi solari.

Nel caso di danni causati alla pelle dai raggi solari, soprattutto nelle persone con carnagione chiara, la pelle si mostra arrossata, gonfia, dolente, e possono comparire più tardi delle vesciche. Il trattamento prevede il raffreddamento della pelle, una semplice analgesia ( paracetamolo) o, se necessario, abiti non aderenti.

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Un commento

  1. Se o succedeva era meglio,
    ora aspettiamo le inchieste rispettando il dolore contro natura che ha colpiti i Genitori, famigliari ed amici

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