AlpinismoAlta quota

Everest troppo pericoloso: Russell Brice cancella tutte le spedizioni

Russell Brice (Photo courtesy Desnivel.com)
Russell Brice (Photo courtesy Desnivel.com)

KATHMANDU, Nepal — Sconcertante decisione ai piedi dell’Everest. Il magnate delle spedizioni commerciali Russell Brice ha deciso questo weekend di ritirare tutte le sue squadre da Everest, Lhotse e Nuptse, interrompendo le spedizioni in corso e rispedendo a casa clienti e guide. Il motivo? L’Icefall è troppo pericoloso, sulla montagna c’è troppo poca neve e il rischio è troppo alto.

Quest’anno Brice si trovava al campo base dell’Everest con 24 clienti per l’Everest, 7 per il Lhotse e 4 per il Nuptse, oltre a nove guide, 31 sherpa d’alta quota e decine di mebri dello staff per il campo base. Come al solito, si trattava di una delle più grandi spedizioni commerciali dell’anno.

Già la settimana scorsa, Brice aveva sospeso le salite ai campi alti per il pericolo di frane. “Sull’Icefall e sul Lhotse c’è poca neve – ha detto Brice al sito della Himex -. La settimana scorsa ci sono stati 3 incidenti dovuti alla caduta di rocce. Il pericolo è oltre i normali parametri. Non posso far correre questo rischio ai miei clienti e alle mie guide”.

Nel weekend, Brice ha deciso di interrompere definitivamente le spedizioni e ha ordinato a tutti di smontare le tende e fare i bagagli, dicendo che, mai, nella sua quarantennale esperienza in Himalaya, aveva visto condizioni peggiori di queste. La decisione, senza precedenti, ha sconcertato tutti, visto che comunque mancavano almeno venti giorni all’inizio dei tentativi di vetta.

Sembra che la chiave di volta per la decisione siano stati i pareri delle guide sherpa, che avevano espresso timore per la propria vita e per quella dei clienti passando sull’Icefall. Secondo quanto riferito da uno dei clienti di Brice, Greg Paul, uno degli sherpa avrebbe addirittura pianto qualche lacrima, scusandosi delle proprie paure, ma dicendo che secondo lui la montagna era troppo pericolosa.

“Russell si aspetta un incidente di dimensioni catastrofiche sull’Icefall – scrive Paul sul suo blog -, e anche se è una possibilità remota, la nostra sicurezza è la sua preoccupazione primaria, non la nostra cima”.

“Credo che questa sia la decisione più difficile da prendere per un capospedizione – scrive Alan Arnette, un altro cliente -. I clienti investono tempo, molti soldi, allenamento. per molti è l’opportunità di una vita. Credo che non abbia dormito per giorni. Ma alla fine, lui ha la responsabilità di 100 vite sull’Everest”. “E’ triste rinunciare, ma sappiamo che è la decisione giusta” ha commentato un altro cliente di Brice, Joe Martinet.

Tra gli alpinisti che stanno tornando in patria c’è anche il gruppo Walking with the Wounded, un gruppo di veterani inglesi che doveva essere accompagnato al campo base dal principe Harry.
Russell Brice, 60 anni, ha iniziato quarant’anni fa a scalare in Himalaya e da una ventina d’anni organizza spedizioni commerciali con la Himex, Himalayan Experience, una delle più importanti agenzie di spedizioni commerciali del mondo, che ogni anno porta decine di clienti in Himalaya.
Info: http://www.himalayanexperience.com/

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3 Commenti

  1. Ottimo articolo, segnalo tuttavia un refuso nella sua parte iniziale – cosa significa, “L’Icefall è troppo pericolosa, sulla montagna c’è troppa è troppo alto”?

  2. Decisione encomiabile. Alla fine è sempre la montagna a “decidere” e a qualsiasi alpinista prima o poi tocca rinunciare, fa parte del “gioco”.

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