Con le ciaspole sull’altopiano delle Pale
Dalla Cima Rosetta al Passo di Pradidali Basso: tutto il piacere di camminare a tu per tu con le pareti leggendarie sopra San Martino di Castrozza, in Trentino
Scesi dalla funivia della Rosetta, il colpo d’occhio è straordinario. Il bianco della neve e il grigio della dolomia non possono che suscitare un senso di meraviglia. Scendendo verso il rifugio Pedrotti alla Rosetta, si entra in un altipiano ricco di tutte le peculiarità estetiche delle Dolomiti, con le incombenti vette che ne delimitano gli arditi strapiombi.
Sopra di noi si ergono il Cimon della Pala (3184 m), la Cima Vezzana (3192 m), il gruppo dei Bureloni, la Pala di San Martino (2982 m), la Fradusta e il Monte Agner (2872 m). Oltre il deserto di neve e roccia dell’altipiano, poco più lontane, si vedono il Civetta, il Pelmo e le montagne della conca di Cortina, sino alle Tre Cime di Lavaredo; dalla Cima della Rosetta, inoltre, si gode di un panorama ancor più ampio, sia sulle rocce delle Pale, sia sui boschi e sulle cime dei Lagorai che contrastano, esteticamente, con le forme delle dolomiti. Lungo il tratto tra il Rifugio Rosetta e il Passo Pradidali Basso, si attraversa parte dell’altipiano roccioso sulle Pale, ambiente unico nel suo genere.
L’escursione, pur facilitata dalla presenza della funivia e non presentando dislivelli notevoli, è da ritenersi itinerario per esperti, non solo per la quota, ma anche e soprattutto per la repentina mutevolezza metereologica alla quale è soggetto questo angolo di dolomiti. Oltre al freddo, il problema principale è costituito dalla nebbia che, sovente, si adagia sull’altipiano delle Pale, rendendo molto ostico l’orientamento in questo “deserto bianco”.
L’ultimo tratto, poco prima del Passo di Pradidali Basso, prevede il passaggio di un traverso tagliato e scosceso che diventa pericoloso in caso di neve molto dura o tratti ghiacciati. Con le doverose precauzioni, questa gita sarà un’esperienza unica ed indimenticabile, un assaggio d’alta quota non semplice da provare con le ciaspole.
Itinerario
Partenza: Funivia della Rosetta (2633 m)
Arrivo: Passo Pradidali Basso (2658 m)
Durata: 2.30 ore
Difficoltà: impegnativo (in considerazione, vista la quota e la variabilità meteo).
Dislivello: + 242 m; – 242 m
Periodo consigliato: da dicembre a marzo, quando la è funivia aperta
Dalla stazione a monte della Funivia della Rosetta, si sale verso destra, senza via obbligata, sino all’evidente croce di vetta della Cima Rosetta (2743 m; 20 minuti; prestare attenzione a possibili cornici proprio agli ultimissimi metri, poco prima e nei pressi della vetta). Si ridiscende sulle proprie tracce per raggiungere, in pochi minuti, il Rifugio Pedrotti alla Rosetta (2581 m; generalmente chiuso in inverno).
Dal rifugio si prende il sentiero n. 707 e 709, se i cartelli sono visibili, altrimenti si prosegue lasciando alle spalle l’edificio. Si scende leggermente, per poi risalire cercando di tenersi vicino alle falde della Cima Roda, della Cima Scarpe e della Pala di San Martino (2980 m), scegliendo a seconda della neve il tracciato più consono. Si prosegue sino alla deviazione per il Passo Pradidali Alto, che si lascia sulla destra per continuare a sinistra lungo un traverso ripido e tagliato che si percorre in quota, sino ad un evidente promontorio, con bella vista sulla Cima della Fradusta (2939 m).
Si scende ora per pochi metri sino al Passo di Pradidali Basso (2658 m; 2 / 2,30 ore dal Rifugio Pedrotti alla Rosetta), proprio al culmine dell’intaglio del vallone del Pradidali, vero e proprio canyon dolomitico che “precipita” sulla destra. Bella anche la vista sul monolito bianco della Fradusta, sulla sinistra.
Oltre al percorso principale, qui descritto, sono numerose le possibilità di itinerari con le ciaspole sull’Altipiano delle Pale. Per ogni percorso, però, valgono le considerazioni su sicurezza e orientamento, di cui sopra. Suggerimenti interessanti possono essere la zona della Riviera di Manna, una parte di altopiano di carattere ameno, un susseguirsi di piccoli saliscendi e armoniose dune nevose. Anche l’ascensione alla vetta della Fradusta (2939 m; circa 250 metri di dislivello dal passo) è molto interessante, sebbene piuttosto lunga; con le ciaspole, dalla funivia della Rosetta (consigliati ramponi e piccozza), a seconda delle condizioni della neve, andata e ritorno possono essere necessarie anche 5/6 ore di marcia.