Due gratificanti ciaspolate in Val di Rhêmes
Una vallata silenziosa e spettacolare, nei cui cieli volteggia il gipeto. Si cammina tra antichi villaggi ed estese foreste di conifere con vista sulla Granta Parey
L’inverno in Valle d’Aosta offre numerosissime occasioni per prendere contatto con le grandi pareti delle Alpi imbiancate dalla neve. Già percorrendo l’autostrada che conduce verso il Monte Bianco è possibile scorgere numerosi scorci interessanti, ma è necessario inoltrarsi in una delle tante vallate che si dipanano dalla valle centrale per scoprire e vivere questi territori. La Val di Rhêmes, all’estremità occidentale del Parco Nazionale Gran Paradiso, è una delle meno conosciute. Situata tra la Valsavarenche e la Valgrisenche e dalla conformazione che ne evidenzia l’origine glaciale, è chiusa dall’inconfondibile sagoma della Granta Parey che con i suoi 3.386 m e le sue pareti rocciose verticali forma un enorme sbarramento naturale.
La valle ha solo due centri abitati, Rhêmes-Saint-Georges a 1.218 metri e Rhêmes-Notre-Dame a quota 1.723 metri. Tutte intorno svettano cime frastagliate, tutte oltre i 3.000 m.: Grande Rousse, Tsanteleina, Grande Traversière, Mont Taou Blanc, Cima di Entrelor e Becca della Traversière sono alcune tra le più importanti. Questa serie di cime senza soluzione di continuità determina un’immersione totale nel paesaggio alpino. Di contro, però, non offre valichi agevoli verso le vallate confinanti.
Con le ciaspole a casa del gipeto
Qui è di casa il gipeto, anche detto avvoltoio barbuto, è il più grande uccello europeo che viveva in queste aree e che agli inizi del ‘900 si era estinto a causa della persecuzione dell’uomo. Grazie ad un piano di reintroduzione intrapreso negli anni ‘80 oggi popola nuovamente questi territori: al momento sono presenti 3 coppie. Con un’apertura alare di 3 metri, una lunghezza di oltre un metro e 7 kg di peso, questo grande predatore trova nelle valli del Parco del Gran Paradiso una zona perfetta per vivere. Le aree sono protette dal disturbo antropico, ricche di fauna selvatica con cui cibarsi e di grandi pareti dove poter nidificare in pace. Nel centro visite del Parco, in località Chavaney, è possibile approfondire tutte le vicende legate a questo grande abitante dei cieli della vallata.
Nell’alta valle in inverno è possibile dedicarsi allo sci alpino o allo sci di fondo scegliendo una delle tante tracce preparate sul fondovalle oltre l’abitato di Rhêmes-Notre-Dame. Le alternative allo sci sono le escursioni con ciaspole di cui vi proponiamo due gratificanti itinerari.
Da Rhêmes-Notre-Dame agli alpeggi dell’Entrelor
(Dislivello 450 m, tempo A/R 3.30 ore, difficoltà E)
Si parte dal piazzale davanti alla chiesa di Rhêmes Notre Dame. Transitando davanti al municipio e proseguendo all’interno del paese si attraversa il ponte che porta all’altra riva della Dora di Rhemes. Si oltrepassa la sede delle guardie del parco dove si trova anche una statua dedicata al gipeto e si prende verso destra fino ad arrivare alla pista di fondo. Si affianca la pista per un breve tratto, prestando sempre attenzione a muoversi con le ciaspole fuori dal tracciato battuto, poi si prende a sinistra la strada poderale che inizia a salire.
Dopo alcuni tornanti, e lasciata la pista da fondo sulla destra, si segue il sentiero estivo e si entra nel bosco. Si procede sempre in salita, poi nei pressi di un canale si prende verso destra in un tratto pianeggiante. Giunti ad un grande masso si cntinua sulla sinistra per un tratto decisamente ripido che si esaurisce dopo poche centinaia di metri. Di nuovo si avanza in piano e si raggiunge il bivio del sentiero che sale dall’abitato di Broillat. Si continua salendo a tornanti per raggiungere la croce di legno che segna l’imbocco del vallone dell’Entrelor dove la vista spazia su tutta l’alta valle con ampie visuali sulla cima dell’Entrelor, sulla Granta Parey e la Grande Rousse.
Procedendo verso l’interno del vallone si raggiungono gli alpeggi dell’Entrelor in pochi minuti, un luogo in cui in estate vengono portati al pascolo gli animali. Si rientra classicamente sullo stesso tracciato, ma per chi avesse ancora energie si consiglia la deviazione che conduce alle cascate dell’Entrelor completamente ghiacciate. Uno spettacolo per gli occhi e per gli amanti dell’ice climbing.
Da Rhêmes-Notre-Dame a Laghi di Pellaud e Thumel
(Dislivello 200 m, tempo A/R 3 ore, difficoltà E)
Si parte in località Chanavey (Rhêmes Notre Dame) e attraversato il ponte sul torrente si segue e si tiene come riferimento la pista di fondo della valle. Tutto il percorso è caratterizzato da una pendenza molto dolce e non risulta particolarmente faticoso così da renderlo adatto alla maggior parte degli escursionisti. Costeggiando la Dora di Rhemes si avanza verso l’alta valle tra boschi di larici e ontani. Si oltrepassano gli abitati di Oreiller e Bruil e la sede delle guardie del Parco di Bruil.
Una scalinata aiuta a salire uno zoccolo roccioso oltre il quale si raggiunge e oltrepassa Chaudanne e si giunge all’area del Pellaud conosciuta per i suoi piccoli laghi. Una zona affascinante e bellissima, protetta da un bosco di larici e abeti rossi che incorniciano il lago inferiore. Si prosegue sempre seguendo la pista di fondo e ci si immerge nell’alta valle dove ormai non ci sono più villaggi. Sempre costeggiando la Dora tra piccoli boschi di fondovalle e grandiose vedute che si aprono sui versanti verticali, ci si muove in un silenzio che è rotto solo dalla neve e dal ghiaccio che crepitano sotto le ciaspole. Si arriva così alle case di Thumel (1.879 m) il punto di arrivo dell’escursione. Si fa ritorno per lo stesso percorso.