Itinerari

Con le ciaspole a Prato Piazza, nel Parco naturale di Fanes Senes Braies

L’altopiano altoatesino a quasi 2000 metri di quota sorprende per la sua vastità. E tutto intorno svettano alcune delle più belle crode delle Dolomiti.

C’è un valico che mette in comunicazione la direttrice stradale Cortina- Dobbiaco e la Val Pusteria. Ma non è quello “tradizionale” del Passo di Cimabanche. Nonostante sia attraversato da una strada (sterrata sul versante meridionale e asfaltata su quello rivolto a nord) non si può percorrere interamente in auto. Bisogna camminare o salire con le ciaspole. E in questo sta la grande differenza con gli altri passi dolomitici. Differenza che ne fa apprezzare ancor di più l’immensità del paesaggio e il silenzio che lo avvolge, mentre ci si stacca dalle pur panoramiche direttrici di fondovalle.
Stiamo parlando dell’itinerario che porta ai pascoli del grandioso altopiano di Prato Piazza.

Di qui transitavano nei secoli passati i minatori della Val Pusteria per andare a lavorare nelle miniere prossime al Passo Giau, scendendo però per la Val dei Chenòpe (il nome deriva dal tedesco Knappe, in dialetto Knop, che significa appunto minatore) lungo un sentiero percorribile in sicurezza solo d’estate, fino al Passo di Cimabanche.

L’itinerario

Proponiamo l’itinerario che da Ponticello (1491 m, frazione del comune di Braies) sale a Prato Piazza lungo un sentiero che passa per Malga Stolla e poi prosegue, attraversando tutto l’altopiano, fino al Rifugio Vallandro (2040 m). I più allenati poi possono scendere a Carbonin (1440 m, tra la Val di Landro e il Passo di Cimabanche) lungo la strada sterrata su neve battuta. Tutto l’itinerario si sviluppa all’interno del Parco Naturale di Fanes-Senes- Braies.

Usciti dai boschi di conifere che accompagnano il primo tratto, sarà un incanto, una volta in cima, a duemila metri, spaziare con lo sguardo sugli ampi spazi aperti, pascoli d’alta che diventano un mare di bianco, rapiti dalle spettacolari visioni della Croda Rossa d’Ampezzo, del Cristallo e del Picco di Vallandro.

A Ponticello si può parcheggiare. E qui partono anche le navette per Prato Piazza lungo la strada asfaltata. Anche alle auto è consentito salire, pagando un pedaggio, entro le ore 10 del mattino, fino all’esaurimento del parcheggio in quota, 200 metri prima del rifugio, oltre il quale non è più consentito il transito di veicoli.

Chi invece, come noi, sceglie l’alternativa a piedi e con le ciaspole, attraversato il piccolo ponte lascia la strada per seguire un sentiero nel bosco per lo più accanto al torrente Stolla che con le sue trine di ghiaccio fa da filo conduttore a questa prima parte dell’itinerario. Il segnavia all’inizio è il n.37, ma dopo un quarto d’ora di cammino si prende a destra il sentiero n.18. Se fino a qui non è necessario indossare le ciaspole, d’ora in poi diventano spesso indispensabili. La pendenza è dolce nel primo tratto fino a quando all’improvviso si accentua, e viene affrontata a tornantini per superare un dosso.

Si giunge così alla Malga Stolla (1747 m, chiusa d’inverno), collocata in una  piccola radura. Sono tre casette. Si vedono i tavoli, le panche all’aperto, la legna accatastata. Alzando lo sguardo appaiono finalmente i contrafforti della Croda Rossa d’Ampezzo. C’è ancora un po’ da salire in un bosco sempre più rado fino a incontrare solo isolati e bellissimi pini cembri centenari. Siamo quindi a Prato Piazza, con il suo storico rifugio omonimo (1993 m). Ci sono volute circa due ore e mezza da Ponticello superando circa 500 metri di dislivello. Accanto al rifugio c’è una chiesetta e l’hotel Hohe Gaisl, in pietra e legno. Da qui partono anche le tracce lasciate dagli sci alpinisti per raggiungere la cima del Picco di Vallandro (2839 m) con la spettacolare vista sulle Tre Cime di Lavaredo.

Il panorama che si spalanca davanti a noi ora è veramente maestoso. Impera con la sua mole la Croda Rossa d’Ampezzo ( 3146 m) vista dal suo lato settentrionale con i circhi glaciali e le morene lasciate dai ghiacciai di un tempo. Deve il suo nome ad alcune formazioni rossastre di calcari giurassici sovrastanti la Dolomia Principale.

Ma sono i morbidi avvallamenti del vasto e assolato altipiano – solcati in parte da un anello per il fondo – che contrastando con la potenza e severità delle rocce creano un contrasto di grande effetto. Dal Rifugio Prato Piazza al Rifugio Vallandro (2040 m) le ciaspole non servono più. Sono due chilometri pianeggianti percorribili a piedi lungo una strada ben battuta in circa 50 minuti tutti da gustare. Questa passeggiata in quota è molto consigliata anche a coloro che non vogliono o non possono sobbarcarsi la fatica della salita iniziale.

Il Rifugio Vallandro sorge accanto ai ruderi di un forte austriaco della Grande guerra. Dalla sua terrazza lo spettacolo più esaltante è il severo versante nord del Monte Cristallo (3221m) e del Piz Popena (3152m).

La salita al Monte Specie merita uno sforzo supplementare

Una variante poco faticosa di circa un’ora, ma molto remunerativa dal punto di vista panoramico è la salita dal Rifugio Vallandro alla sommità del Monte Specie (2307 m) lungo il sentiero n. 34, che di fatto è una tranquilla strada forestale. Si avanza con le ciaspole sempre su un morbido manto immacolato. Si passa per la Sella di Specie e poi si punta alla coce sommitale. La corona di montagne a 360° lascia senza fiato: dalla Cima Piatta alle Tre Cime di Lavaredo, dal Popera a Cima Undici, dai Cadini di Misurina al Monte Piana, dal Cristallino di Misurina al Cristallo, più in fondo le Cinque Torri e più lontano ancora le Pale di San Martino, oltre naturalmente la Croda Rossa.

Per il ritorno dal rifugio Prato Piazza a Ponticello si può usufruire del servizio di navetta, oppure si può scendere a piedi lungo la strada (c’è anche una pista da slittino).

Chi è più allenato può scendere sul versante opposto fino a Carbonin (sono circa 7 km), lungo la strada militare della Val di Specie solitamente battuta dalla motoslitta o dal passaggio degli escursionisti, in circa un paio d’ore. È in ogni caso consigliato per questa escursione munirsi dei ramponi da escursionismo.

Ponticello – Rifugio Vallandro
Partenza: Parcheggio di Ponticello (1491 m)
Arrivo: Rifugio Vallandro (2040 m)
Dislivello: + 550
Durata: 5,5 ore (a/r)
Difficoltà: T

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