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5 rifugi del Piemonte aperti in ottobre (e oltre)

Dal Pinerolese alle valli della provincia di Cuneo, dalla Val Pellice alla Val Chisone: ecco i luoghi sulle montagne piemontesi dove trascorrere un fine settimana in quota

In alcuni rifugi piemontesi la stagione non finisce mai. In altri, invece si può andare ancora per poche settimane. In ogni caso in tutta la regione le strutture ancora aperte per escursioni o fine settimana non mancano.  Dopo quelle in Trentino, Lombardia e Valle d’Aosta, ecco alcuni dei luoghi dove andare, dal Pinerolese alle Alpi Marittime.

Rifugio Melano  Casa Canada  – Frossasco (TO)

Sede della delegazione della British Columbia durante le Olimpiadi di Torino del 2006, Casa Canada è stata donata alla città di Torino e in seguito posizionata ai piedi della Rocca Sbarua. La struttura, realizzata con legno di conifere ammalate, conserva l’aspetto tipicamente canadese voluto dai suoi progettisti e primi ospiti. Per raggiungerlo si parte dalla graziosa Val Lemina, dopo Pinerolo o dalla Val Noce che parte dal comune di Cantalupa.

Il rifugio è sovrastato dalla Rocca Sbarua, un enorme paretone di gneiss granitoide che ha fatto la storia della scalata piemontese. Qui sono tantissime le vie lunghe di qualsiasi grado da salire in tutte le stagioni. Se, invece, preferite il trekking, molto interessante è il Giro delle Carbonaie che offre punti panoramici e spunti storici. Il rifugio è sempre aperto.

Rifugio Willy Jervis –  Bobbio Pellice (TO)

Collocato a 1732 metri di quota, il Jervis è aperto tutto l’anno. Eretto nel 1950 in onore di Guglielmo Jervis, alpinista, partigiano e martire della seconda guerra mondiale, sorge all’imbocco del lungo pianoro chiamato Conca del Pra, in Val Pellice. Un luogo idilliaco dove godersi le colorate giornate d’autunno. E senza dimenticare la parte più importante: la cucina! Particolarmente rinomato per la sua cucina di qualità, il menu del pranzo domenicale è veramente sfizioso.

Per smaltire la polenta, anche qui c’è la scelta tra arrampicata e trekking. Per la prima opzione c’è il serpentino della Parete del Pis. Chi preferisce camminare sceglie la bella mulattiera che porta al Colle della Croce a 2300 metri.

Rifugio Selleries – Roure (TO)

Il modo più interessante per raggiungere il Selleries è risalire la Val Chisone e lasciare l’auto a Villaretto Chisone. Da qui parte una ripida stradina che si snoda, dapprima tra belle borgate di case ben curate per poi continuare in ampi prati e finire nella gola del vallone delle Selleries, scavata dall’omonimo rio. Il rifugio sorge nel cuore del Parco Naturale Orsiera Rocciavré ed è aperto tutto l’anno. In autunno è un ottimo punto di partenza per tanti itinerari da percorrere a piedi o in mountain bike, come la salita lungo la strada militare dell’Assietta fino al colle delle Finestre. Il rifugio garantisce cucina casalinga e un’intrigante selezione di vini di piccoli produttori categoricamente piemontesi. Che di vino qualcosa ne sanno.

Rifugio Don Barbera – Briga Alta (CN)

Siamo nelle Alpi Marittime, nel Parco Naturale del Marguareis. Il rifugio sorge ai piedi della punta Marguareis, nel Gruppo che collega Piemonte, Liguria e Francia. Svariate sono le possibilità per raggiungere la struttura. Si può partire dalla valle Pesio, dalla val Ellero, dalla val Tanaro, dalla Roja e dalla Vermenagna. Ca va sans dire, è il luogo perfetto per traversate e giri ad anello. La principale particolarità della zona, poi, è quella di trovarsi in un ambiente carsico: c’è un ricco sistema di cavità sotterranee ma anche formazioni rocciose particolari in superficie. Al rifugio trovate pane sfornato quotidianamente e tanti dolci fatti in casa. Il Don Barbera rimane aperto fino al 22 ottobre.

Rifugio Remondino  – Valdieri (CN)

Aperto tutti i weekend di ottobre, il Remondino ha una lunga storia. Nel 1932 il tenente degli alpini Franco Remondino perì sulla Rocca Gialeo e i suoi compagni decisero di erigere un ricovero proprio in quella zona. Nel 1966, si costruì un vero e proprio rifugio in muratura che ancora oggi svetta nella valle Gesso. Vallone cuneese pieno di meraviglie, trova il suo culmine sul Monte Argentera (3297 m), la vetta più alta delle Marittime. Cima che si può raggiungere con una escursione di circa 2 ore dal rifugio. Qualche passaggio delicato (ma comunque attrezzato con corde fisse) rende ancora più gustoso il panorama dalla cima. Se poi siete anche nerd dei materiali, da notare che il Remondino fa parte del progetto Ferrino Highlab, ovvero permette di testare sul campo materiali e prototipi del brand torinese, come tende e zaini.

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