Alpinismo

A 12 anni sul Tetto d’Europa. Dopo il Cervino, Federico conquista il Monte Bianco

Nel settembre del 2021 un giovane alpinista di appena 11 anni, raggiungeva la vetta del Cervino (4478 m) risalendo la via normale dal versante italiano. Una impresa da record, sebbene non assoluto – il versante italiano è stato salito anche da due bambini di 8 anni in precedenza -, che ha suscitato nel mondo della montagna al contempo ammirazione e dubbi. La situazione si ripete a distanza di quasi un anno. Federico Tomasi, questo il nome del giovane conquistatore di vette alpine, di Beinasco (TO), ha infatti messo a segno di recente una nuova salita “da grandi”, stavolta sul Monte Bianco (4810 m).

L’impresa è stata realizzata sabato 25 giugno, in circa 8 ore, risalendo lungo la Via Italiana in compagnia della guida alpina trentina Matteo Faletti. Partiti a mezzanotte dal Rifugio Gonella, i due hanno raggiunto il Tetto d’Europa alle ore 7.51 di sabato mattina.

Una notte di attesa senza sonno per il padre, Fabio Tomasi, fermo sostenitore della voglia di avventure in quote di Federico, che a seguito della realizzazione dell’ascesa ha dichiarato al Corriere della Sera: “Sono emozionato e commosso. Io non avrei potuto accompagnarlo, non è una scalata per me. Insieme abbiamo fatto le prime camminate in montagna, ma lui adesso è davvero di un’altra categoria. Mi rende ancora più orgoglioso il fatto che sia arrivato in cima attraverso la ‘Via Italiana’, la più lunga e faticosa delle tre che portano ai 4810 metri del Bianco. La guida ci aveva detto che sarebbe stato difficile, non ci facevamo illusioni e invece Federico ci ha stupito ancora una volta.”

Giusto o sbagliato assecondare una passione?

É in una posizione scomoda papà Fabio che, in questi due anni di imprese alpinistiche, si è trovato a rispondere ad accuse di mancanza di responsabilità genitoriale. Come raccontava lo scorso anno, in occasione della salita da record sulla Gran Becca, il sogno di Federico di diventare un alpinista da 4000 m, è maturato in maniera spontanea, senza forzature. Durante una salita sulla Rognosa di Sestriere (3280 m), realizzata a soli 9 anni di età, il piccolo avrebbe espresso il desiderio di scalare Monviso e Cervino. Ha così intrapreso, con il supporto familiare, due anni di preparazione alla sua grande impresa del 2021, realizzata esattamente come quest’anno, con il supporto di una guida alpina.

Anche quest’anno, accanto ai complimenti per l’impresa ardita messa a segno dal ragazzino, sono fioccati dubbi e polemiche. “Non hai paura di far andare tuo figlio in montagna?”, la domanda posta nel corso di una intervista da Vanity Fair per rispondere a un quesito piuttosto diffuso tra i lettori, “è vero me lo chiedono in tanti pensando io voglia inseguire il record ma non è così – la risposta netta – . È vero che c’è sempre un rischio ad andare in montagna, ma come c’è in tutte le cose che facciamo, anche ad attraversare la strada. Ci fidiamo molto di Matteo, la guida che accompagna Federico, che sa valutare le condizioni meteorologiche e considera sempre attentamente la fattibilità della salita. Federico sa che può sempre decidere se proseguire o meno: 500 metri prima della cima aveva i piedi ghiacciati e si sono fermati in un bivacco a scaldarsi un po’. La guida gli ha detto ‘Che facciamo, torniamo indietro?’ e lui ha risposto ‘assolutamente no’.”

Federico, come evidenziato nella medesima intervista, ha un carattere forte, appare molto determinato, e a differenza della maggior parte dei coetanei, preferisce leggere libri di alpinismo che fumetti. Così determinato e convinto delle sue scelte, che ha già in mente un nuovo obiettivo, a una quota un po’ più alta delle Alpi: il campo base dell’Everest.

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3 Commenti

  1. Non ci vedo nulla di eccezionale; non per citare il mio caso ma lo porto come esempio della cosa assolutamente NON degna di nota; nel 1960 avevo 8 anni e assieme a mio padre partendo da Alagna A PIEDI non essendoci ancora nessuna funivia, sono andato alla Margherita e alla Doufour ma non mi è sembrato di aver fatto nulla di eccezionale….potessi avere adesso la forza nelle gambe che avevo allora…

  2. Visto e fotografato un bimbo di circa 3 anni, una piuma, che a piedi scalzi, agile come un gattino selvatico, affiancato dal padre,saliva in falesia rocciosa dolomitica via di 4 grado,15 metri , assicurato solo all’ultimo ancoraggio, saltava i rinvii.Una volta sceso, si rotolava sull’erba e sguazzava in rio di poca acqua gelida.

  3. Elogio della banalità che rende orgogliosi quelli con poche capacità e senza voglia di imparare.

    Il bambino però ha una bella volontà, chissà se capisce ciò che gli fanno fare.

    Quanto costa oggi salire il Bianco con guida ?

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