Alpinismo

Le 7 imprese alpinistiche che hanno segnato il 2021

Il 2021 è stato un anno ricco per l’alpinismo: nonostante le difficoltà dettate dalla pandemia, si sono infatti realizzate grandi imprese sulle montagne di tutto il mondo. Il desiderio di sfida e di avventura ha portato gli alpinisti a cimentarsi sui grandi problemi fino ad oggi irrisolti; a spingersi oltre ai limiti lottando con il freddo più intenso; a frantumare record che parevano impensabili.

Abbiamo selezionato sette imprese che per noi hanno segnato il 2021, ma vogliamo sapere da voi quale è la “vostra” impresa dell’anno, quale vi è piaciuta di più seguire, quale vi ha maggiormente emozionato o stupito o quale vi ha colpito anche solo dal punto di vista tecnico. Scrivetecelo nei commenti!

Prima invernale del K2

L’ultimo 8000 ancora inviolato in inverno ha ceduto il 16 gennaio 2021. L’impresa è stata realizzata da 10 alpinisti nepalesi: Nirmal Purja (senza ossigeno supplementare), Gelje Sherpa, Mingma David Sherpa, Mingma Tenzi Sherpa, Dawa Temba Sherpa, Pem Chhiri Sherpa, Mingma G. Sherpa, Kili Pemba Sherpa, Dawa Tenjing Sherpa e Sona Sherpa. Sono arrivati in vetta tenendosi tutti per mano e cantando l’inno nazionale. Una salita che è nella storia dell’alpinismo. La ricordiamo attraverso il racconto di uno dei protagonisti, Mingma G. Sherpa.

Insieme in vetta, Mingma G. ci racconta il K2 invernale

 

La cresta SE dell’Annapurna III

Era da 40 anni che i più grandi alpinisti tentavano di salire la cresta SE dell’Annapurna III, ci sono riusciti il 6 novembre 2021 gli ucraini Nikita Balabanov, Mikhail Fomin e Viacheslav Polezhaiko.

François Cazzanelli, record e soccorso sull’Ama Dablam

 

The Moonwalk traverse

Sean Villanueva a febbraio 2021 compie la traversata in libera in solitaria del Fitz Roy. Un totale di 4000 metri di dislivello e 5 chilometri di sviluppo per soli sei giorni si scalata. “The Moonwalk Traverse” si candida per essere una delle più importanti realizzazioni non solo del 2021, ma dell’intera storia patagonica.

Fitz Roy, l’incredibile traversata solitaria di Sean Villanueva

 

La Groenlandia

L’estate 2021 in Groenlandia ha visto incrociarsi casualmente alcuni dei migliori alpinisti in circolazione che, portando avanti lo stile esplorativo che li contraddistingue, hanno aperto diverse vie belle e tecniche.

Matteo Della Bordella, Silvan Schüpbach e Symon Welfringer si sono portati a casa Forum e La cène du renard.

“Una delle mie vie più belle”. Della Bordella racconta la Groenlandia

 

Nico Favresse, Sean Villanueva, Jean-Louis Wertz e Aleksej Jaruta dopo due mesi ad esplorare in barca a vela i fiordi della Groenlandia sono tornati con un ricco bottino di 8 nuove vie.

8 nuove vie, il ricco bottino dei belgi in Groenlandia

 

Il Pilastro Nord-Est del Tengkangpoche

Anche il Pilastro Nord-Est del Tengkangpoche era un problema alpinistico che attendeva di essere risolto da molti anni. Tom Livingstone e Matt Glenn ci sono riusciti. Sette giorni in parete per aprire una via lunga circa 1400 metri che porta alla vetta di 6487 metri.

Tengkangpoche, una questione di scelte. Dialogo con Tom Livingstone

 

Il free solo sul Petit Dru

Sulle pareti del Petit Dru si sono cimentatati alcuni dei più grandi alpinisti della storia, che hanno aperto vie incredibili e realizzato imprese da togliere il fiato. Questa estate ci ha messo la propria firma anche Alex Honnold che ha salito il free solo la diretta Diretta Americana (1000 m, 6c) sul versante ovest.

Alex Honnold in free solo sulla Ovest del Petit Dru

 

In velocità sull’Ama Dablam

È stato un autunno ricco quello dei valdostani in Himalaya, ma quella che vogliamo segnalare è l’incredibile salita record di François Cazzanelli sull’Ama Dablam. 5 ore 32 minuti e 6 secondi il tempo impiegato dall’alpinista per andare dal campo base alla cima.

François Cazzanelli, record e soccorso sull’Ama Dablam

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3 Commenti

  1. Celebrare la salita del k2 con l’ausilio dell’ossigeno, equivale ad encomiare un record ottenuto grazie al doping. La storia dell’alpinismo la scrivono quelli che superano il limite e lo ridefiniscono, certamente non quelli che tornano indietro di alcuni decenni.

    1. Celebrare la prima salita invernale del K2 avvenuta con l’ossigeno (tranne per Nirmal Purja, salito senza ossigeno) non significa encomiare un record ottenuto grazie al doping. Prima di questa realizzazione mai nessuno era riuscito in questa salita, siamo di fronte a qualcosa di nuovo esattamente come accaduto quando i primi alpinisti hanno raggiunto la vetta dell’Annapurna o dell’Everest. La storia dell’alpinismo la scrive chi supera il limite, raggiungendo obiettivi nuovi e ritenuti impossibili. Fino a un anno fa questo obiettivo era il K2 invernale. Ora è il K2 invernale in stile alpino.

    2. Gentile Sandro,
      Ecco le prime salite degli 8000 senza O2
      Everest
      K2
      Kangchenjunga
      Lhotse
      Makalu
      Manaslu
      Gasherbrum 1

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