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Alex Honnold in free solo sulla Ovest del Petit Dru

Lo abbiamo visto comparire improvvisamente in Dolomiti a inizio luglio, per spostarsi dopo pochi giorni a Chamonix e iniziare ad acclimatarsi sul Monte Bianco, in vista evidentemente di un progetto da realizzare. Stiamo parlando di Alex Honnold, che grazie a brevi post sui canali social ci ha portati con sé lungo il suo viaggio alpino. Un progetto sul Bianco dicevamo. Una avventura vissuta per certo sul Petit Dru (3733 m), come si evince dall’ultimo scatto della “vacanza” a Chamonix, associato al seguente commento: “La vista dall’alto di una delle vie su cui ci siamo divertiti sul Monte Bianco. In lontananza Chamonix in basso a destra. Arrampicare qui ti fa sentire come in una Patagonia europea. Le stesse fantastiche pareti di granito ma con una funivia di accesso, e strade, e caffè e panetterie alla base”. La domanda che sorge spontanea è: cosa avrà combinato Honnold sul Dru?

Grazie al magazine francese Alpine Mag, scopriamo che Honnold abbia effettuato una salita in free solo della Diretta Americana (1000 m, 6c), via aperta da Royal Robbins e Gary Hemming nel 1962. Una impresa che ricorda l’epica salita in free solo della Ovest del Dru, realizzata in sole 3 ore e 10 minuti da Christophe Profit nel 1982, come evidenzia Kilian Jornet nel suo commento al post Instagram di Alex, chiedendogli se abbia tratto ispirazione da quella sorprendente avventura anni Ottanta.

Niente di nuovo insomma? C’è chi evidenzia, sempre tra i numerosi commenti in calce al post, che “Profit non effettuò anche la discesa in free solo lungo la medesima via”. 

Commento che trova conferma nella descrizione di Alpine Mag, dove si legge che il 22 luglio 2021 Honnold sia salito senza imbrago fino alla cima del diedro chiave di 90 metri. Abbia poi evitato l’uscita originale che affronta un tratto di cattiva roccia, per scendere dalla cima del diedro sempre lungo la Diretta americana, ancora in free solo. Chapeau.

La Patagonia d’Europa

La sensazione descritta in precedenza, di arrampicare su pareti patagoniche, ha per certo trovato conferma nell’avventura vissuta da Honnold a inizio agosto sul Dent de Geant con Corrado Pesce e Nicolas Hojac.

“Abbiamo salito il Dent du Geant – scrive Alex – normalmente una vetta non troppo elevata, una salita classica e facile, ma abbiamo trovato condizioni davvero estreme ed è stato come vivere una esperienza patagonica”. Le immagini parlano da sole.
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