François Cazzanelli
“Mi guadagno da vivere con il mestiere di Guida Alpina. Quando vedo la felicità negli occhi di chi accompagno in montagna la soddisfazione è immensa sia che si tratti di una gita facile o di una delle grandi classiche delle Alpi.”
François Cazzanelli
Ama l’alpinismo di velocità, specialmente ad altissima quota, ma non disdegna sfide impegnative da un punto di vista tecnico. Cresciuto all’ombra del Cervino, François Cazzanelli rappresenta una conferma per l’alpinismo italiano. In famiglia è la quinta generazione di guide alpine, quando non è impegnato sulle montagne del mondo sale e scende dalla vetta di casa accompagnando amici e clienti verso la realizzazione di un sogno.
La vita
Nato il 31 gennaio 1990 ad Aosta, François Cazzanelli è cresciuto a Cervinia. Figlio di Walter Cazzanelli, guida del Cervino più volte tra le cronache alpinistiche degli anni Ottanta, l’essere oggi una guida alpina è una questione di famiglia. Non solo da parte di padre, la mamma Patrizia porta il cognome Maquignaz che subito fa tornare alla mente quel Jean-Joseph di Valtournenche che, insieme a Jean-Antoine Carrel, è stata una delle più celebri guide valdostane.
L’infanzia di François passa così tra sport e montagna. Fin da bambino conosce e scopre il mestiere di guida alpina, quello che poi avrebbe scelto anche per se stesso. Impara a guardare le stagioni e a saggiare la montagna. Il suo metro di riferimento diventa ben presto la sagoma del Cervino, vera e propria icona in campo alpinistico. “Già all’asilo disegnavo il Cervino e dicevo che volevo fare la guida. Probabilmente nasce tutto da un insieme di fattori: Il luogo dove vivo, le mie origini, il fatto che mio papà e i miei nonni fossero guide”.
Diplomatosi geometra nel 2003 ha poi preferito inseguire il suo sogno di diventare guida alpina, mestiere di cui è fiero portabandiera.


L’alpinismo
Nato e cresciuto tra le montagne della Valtournenche, sport e fatica hanno segnato la crescita del giovanissimo François Cazzanelli. Un percorso naturale per chi nasce tra queste splendide montagne dove il terreno pianeggiante è praticamente inesistente. Le origini sportive risalgono allo sci alpinismo, disciplina in cui François riesce a ottenere fin da subito podi di prestigio. A livello giovanile mostra di avere qualcosa in più così, nel 2009, entra a far parte della nazionale italiana. Vi rimane fino al 2011, quando entra a far parte del Gruppo Militare d’Alta Montagna del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur. L’alpinismo sta diventando la sua professione. “Lo pratico tutto l’anno e a 360 gradi”, non ci può quindi essere soddisfazione più grande per il ragazzo della Valtournenche. Quasi contemporaneamente alla sua ammissione tra le fila degli alpinisti dell’esercito Cazzanelli inizia il corso per Aspiranti Guide Alpine, che conclude positivamente nel 2012 divenendo membro della rinomata e storica Società delle Guide del Cervino.
Nel corso degli anni ha accumulato quasi 100 salite sulla Gran Becca, come i locali chiamano il Cervino. Una storia iniziata nel 2003, a 13 anni, quando legato alla corda del padre Walter ha raggiunto per la prima volta la croce di vetta.
La prima via con la sua firma arriva invece nel 2009, a 19 anni, quando insieme a Emrik Favre apre una linea di 400 metri che supera la parete sud del Lyskamm Occidentale. Da qui sono venute molte altre ripetizioni di prestigio e prime ascensioni. Poi, nel 2012, la sua prima esperienza extraeuropea. La meta è il Churen Himal West dove Cazzanelli e compagni riescono nell’apertura di un nuovo itinerario. Compagni di spedizione sono Adriano Favre, Marco Camandona, Emrik Favre e Alain Marguerettaz.
Dopo aver sperimentato l’altissima quota e l’Himalaya Cazzanelli non si è più fermato collezionando, negli anni, oltre 15 spedizioni che l’hanno portato dal Nepal alla Cina, dalla Patagonia all’Alaska fino a raggiungere l’Antartide. In spedizione con lui, spesso, l’amico e maestro Marco Camandona. Marco è la persona che l’ha avvicinato alle più alte montagne della terra, quella da cui ha assorbito per poi continuare la strada fianco a fianco da buoni amici. Nel 2018 è in vetta all’Everest, nel ruolo di guida alpina con un cliente. Per questa ragione effettua la salita utilizzando le bombole d’ossigeno: è necessario essere lucidi ed efficienti per poter gestire al meglio un’eventuale situazione di emergenza. Pochi giorni dopo questa ascensione raggiunge la vetta del Lhotse insieme a Marco Camandona, questa volta senza utilizzare l’ossigeno. Nel 2019 parte alla volta dell’Antartide, dove scala la cima più alta del continente, il Monte Vinson, in cordata con Sergio Cirio. Nell’autunno 2019 eccolo poi ai piedi del Manaslu, pronto a tentarne l’ascensione in velocità. Sale e scende in 17 ore e 43 minuti segnando il nuovo record di velocità.
L’alpinismo di François Cazzanelli non è solo quello extraeuropeo. Alcune delle più interessanti realizzazioni degli ultimi anni trovano compimento sulle montagne di casa con progetti di ampio respiro, salite tecniche e nuove vie. Tra tutte spicca l’apertura di “Incroyable” insieme a Matteo Della Bordella e Francesco Ratti nell’estate 2020. Incroyable è una nuova via elegante e dura che sale centrale sul Pilastro Rosso del Brouillard. Ma anche il record di velocità nel concatenamento delle 4 creste del Cervino insieme ad Andreas Steindl: 16 ore e 4 minuti per superare 23 chilometri e 4476 metri di dislivello. “Quando sarò vecchio e i miei nipotini mi chiederanno ‘Nonno, perché hai scalato il Cervino 4 volte in un solo giorno?’ spero di poter dare loro una risposta, perché a oggi non riesco ancora a trovare le parole per descrivere questa incredibile e folle giornata”. Nel 2020 poi, poco prima che il mondo piombasse nella pandemia da Coronavirus, ecco il primo concatenamento invernale delle Catene Furggen, Cervino, Grandes Murailles e Petites Murailles insieme a Francesco Ratti. Un’incredibile cavalcata sulla cresta della Valtournenche che le due guide del Cervino compiono nella stagione più fredda sulle orme della storia alpinistica della loro valle e sulle tracce di chi prima di loro li ha preceduti su questi filo roccioso che si distende per circa 51 chilometri.
Curiosità
Durante le sue ascensioni in valle, e durante l’attività di guida François ha sempre mostrato una grande attenzione all’ambiente e al territorio riportando a valle la propria spazzatura e anche tutta quella incontrata su sentieri, pareti e ghiacciai. Poi pubblicate sui social con l’hashtag #cleanwithfranz ne è nato un progetto di sensibilizzazione che passa attraverso il divertimento di vivere una giornata all’aria aperta.
Film
Along Our Skyline, Storyteller Labs, 2020
“François è un giovane consapevole delle sue capacità, con un grande potenziale, mai soddisfatto. Con la sua testardaggine e la sua voglia di fare andrà lontano”.
Marco Camandona