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Stefano Ghisolfi vince la Coppa del Mondo Lead: “Un 2021 difficile da dimenticare”

Archiviata la prima esperienza olimpica a Tokyo, il mondo dell’arrampicata sportiva è tornato a concentrarsi sulla Coppa del Mondo Lead, della quale è andato in scena il capitolo finale lo scorso weekend. A trionfare nella categoria maschile il nostrano Stefano Ghisolfi. A primeggiare tra le donne una indomabile Janja Garnbret.

Stefano Ghisolfi: “Un 2021 difficile da dimenticare”

“Questo è per certo il miglior risultato della mia vita nel campo delle competizioni – ha commentato a seguito della vittoria Ghisolfi – , a meno di due settimane da Bibliographie. Non so bene cosa stia succedendo qui, ma il 2021 sarà sicuramente difficile da dimenticare. Ho gareggiato la prima volta in Coppa del Mondo nel 2009, con un grandioso 58° posto nella mia prima competizione, ho raggiunto la mia prima semifinale nel 2010, la prima finale nel 2011, il primo podio nel 2012, la prima vittoria nel 2014. Ho sfiorato il sogno due volte nel 2017 e 2018, con due seconde posizioni generali. E ora, dopo un lungo viaggio, arrivato alla mia 12esima stagione, l’ho finalmente agguantato e portato a casa. Di nuovo, per favore non svegliatemi.”

Un carico inevitabile di emozioni, che pone decisamente in secondo piano la mancata partecipazione di Stefano alle Olimpiadi. Andiamo a rivivere insieme questi giorni di gare Lead, che hanno animato dal 3 al 5 settembre la cittadina slovena di Kranj.

Ultimo capitolo della Coppa del Mondo Lead 2021

Sono stati 118 gli atleti totali in gara, provenienti da 28 Paesi dei 5 continenti, che si sono dati appuntamento a Kranj lo scorso weekend. Pronti a dare il massimo per tentare di conquistare il podio della Coppa del Mondo Lead 2021.

La classifica generale, prima di dare il via alle gare, dava per favoriti Stefano Ghisolfi nella categoria maschile e la statunitense Natalia Grossman per la femminile, rispettivamente con un punteggio di 291 e 231. In seconda posizione, a lottare per l’oro, lo statunitense Sean Bailey (255) e l’italiana Laura Rogora (223).

Una Laura in forma smagliante dopo la delusione giapponese, quella che abbiamo potuto ammirare in fase di qualifica. Una prima posizione conquistata a pari merito con la sud coreana Chaehyun Seo e la giapponese Mei Kotake.

Nelle semifinali è arrivata la campionessa olimpica Janja Garnbret a darle filo da torcere, chiudendo in prima posizione con un 47+, con 3 punti di vantaggio su Laura.

Nel gran finale Janja ha confermato di essere inarrestabile quest’anno, chiudendo in prima posizione, seguita da Seo Chaehyun  e Natalia Grossman, rispettivamente seconda e terza. Quarta posizione per Laura Rogora. Una gara che ha di fatto portato a un rimaneggiamento della classifica generale: la nostra Laura è infatti scivolata in terza posizione (278), di certo un risultato di alto valore per la sua giovane età. L’argento, con 296 punti, è andato alla statunitense Natalia Grossman, oro a Janja Garnbret che, al pari di Ghisolfi, non dimenticherà facilmente questo 2021.

“Una scivolata di piede nella giornata di ieri ha decretato per me una medaglia di cioccolato commenta Laura con un po’ di malinconia – . Mentirei se dicessi che sono felice del mio risultato, soprattutto perché mi sentivo in gran forma, ma fortunatamente la mia performance è stata sufficiente per una medaglia di bronzo.” 

Anche Stefano, sul fronte maschile, è partito con una grande prestazione in fase di qualifica, per poi fermarsi a una 12esima posizione in una semifinale dominata dal giapponese Masahiro Higuchi, che ha confermato l’ottima forma fisica in finale, conquistando l’oro. Argento allo sloveno Luka Potocar. Bronzo al tedesco Sebastian Halenke.

Una bella gara, non c’è che dire, ma con i suoi 319 punti collezionati nella stagione, Stefano ha conservato la prima posizione nella classifica generale senza prendere parte alle finali. In seconda posizione un altro grande assente alle finali, Sean Bailey (277), scivolato in 26esima posizione alle semifinali. Terzo posto per il vincitore della tappa di Kranj, Masahiro Higuchi (263).

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