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Stratosferica Janja Garnbret. É oro nell’arrampicata sportiva a Tokyo 2020

Janja Garnbret non ha tradito le aspettative del mondo. In questa ultima giornata di sfide a tinte rosa, che ha portato a conclusione la prima partecipazione olimpica dell’arrampicata sportiva, ha dato il meglio di sé, conquistando un oro strameritato. “L’aliena”, c’è chi la definisce così. E davvero oggi ha mostrato doti sovrumane, primeggiando nel Boulder e nel Lead. Due primi posti che l’hanno condotta a chiudere la classifica generale con un punteggio bassissimo, pari a 5. Impareggiabile.

Basti pensare che l’argento sia andato nelle mani della giapponese Miho Nonaka, con un punteggio finale di 45. La Slovenia festeggia dunque, grazie a Janja, la conquista del primo oro olimpico femminile della storia dell’arrampicata. Grande soddisfazione anche per il Paese che ospita questa XXXII Olimpiade, il Giappone, che ha portato a casa non solo l’argento di Miho Nonaka, ma anche il bronzo di Akiyo Noguchi. Riviviamo allora insieme i momenti salienti di questa giornata di gare.

Le 8 finaliste

  1. Janja Garnbret (SLO)
  2. Seo Chaehyun (KOR)
  3. Nonaka Miho (JPN)
  4. Noguchi Akiyo (JPN)
  5. Brooke Raboutou (USA)
  6. Jessica Pilz (AUT)
  7. Aleksandra Miroslaw (POL)
  8. Anouck Jaubert (FRA)

Speed, si parte con un record mondiale

Le magica giornata di finali femminili è iniziata come di consueto con la disciplina Speed. Una sfida senza troppe sorprese rispetto alla gara maschile di ieri, che ha visto arrivare a giocarsi i primi 4 posti le giapponesi Nonaka e Noguchi, la francese Jaubert e la polacca Miroslaw.

A spuntarla, frantumando addirittura il record del mondo Speed di Iuliaa Kaplina (6.96) con un tempo eccezionale di 6.84 è stata infine Aleksandra Miroslaw. Secondo posto per Anouck Jaubert, e in terza e quarta posizione, rispettivamente, Miho Nonaka e Akyio Noguchi. Da evidenziare che Janja Garnbret abbia davvero sorpreso tutti con un ottimo risultato nella disciplina in cui è generalmente meno performante, che l’ha portata a chiudere la prima manche in quinta posizione.

Classifica Speed

  1. Aleksandra Miroslaw
  2. Anouck Jaubert
  3. Nonaka Miho
  4. Noguchi Akiyo
  5. Janja Garnbret
  6. Jessica Pilz
  7. Brooke Raboutou
  8. Seo Chaehyun

Boulder

I tracciatori hanno confermato ancora una volta di non aver voluto assolutamente rendere la seconda manche, quella del Boulder, facile e poco dispendiosa. Anche le esperte della disciplina hanno mostrato difficoltà sul primo blocco. Soltanto la magica Janja Garbret è riuscita a mantenersi sul top. Raggiunto e sfuggito invece a Brooke Raboutou, scivolata con il sorriso della vittoria già dipinto sul volto. Zona per Jaubert, Noguchi e Raboutou.

Il secondo blocco è risultato di complessa lettura. Molte le atlete arenatesi prima della zona. Raggiunta soltanto da Pilz, Nonaka, Noguchi e Raboutou, che per la seconda volta ha sfiorato il top.

E poi arriva Janja…top al volo, davvero al volo.

Terzo e ultimo blocco, non facile anche quest’ultimo. La stanchezza avrà certo giocato un ruolo importante, fatto sta che alla zona sono arrivate soltanto in tre: Nonaka, Raboutou e Garnbret, che ha preferito abbandonare l’idea di un ultimo tentativo per il top, per conservare importanti energie per l’ultima sfida del giorno e delle Olimpiadi.

Classifica Boulder

  1. Janja Garnbret
  2. Brooke Raboutou
  3. Nonaka Miho
  4. Noguchi Akiyo
  5. Jessica Pilz
  6. Anouck Jaubert
  7. Seo Chaehyun
  8. Aleksandra Miroslaw

Lead, it’s the final countdown!

Alle ore 14.10 italiane ha preso il via la sfida Lead, decisiva per il podio olimpico. Una sfida in cui, come visto già ieri, risulta impossibile fare calcoli in real time e definire in anteprima l’assegnazione delle medaglie. Una sfida da gustare istante dopo istante, senza staccare lo sguardo dallo schermo, da quella parete strapiombante su cui le 8 finaliste hanno investito le ultime energie.

Una via estenuante, che non ha visto alcun top. Una inattesa caduta a sole 20 prese dalla partenza di Brooke Raboutou ha agevolato la corsa al podio delle giapponesi Akiyo Noguchi (che ha chiuso a 29+) e Miho Nonaka (21). Neanche “l’aliena” Janja Garnbret è riuscita a chiudere la via, arrestandosi a un 37+, risultato in ogni caso più alto della classifica Lead.

Le lacrime sono apparse negli occhi della slovena a due salite dal finale, quando ancora mancavano all’appello Jessica Pilz e Seo Chaehyun. La matematica non è un’opinione e a questo punto nessuna prestazione eccelsa, neanche un top, avrebbe potuto toglierle la medaglia d’oro. L’austriaca ha chiuso infine con un 34+, la coreana con un 35 +, ottenendo un ottimo secondo piazzamento nel Lead. Risultato che non le è bastato a ribaltare la classifica generale, che ha visto chiudere in seconda e terza posizione le giapponesi Nonaka e Noguchi.

Classifica Lead

  1. Janja Garnbret
  2. Seo Chaehyun
  3. Jessica Pilz
  4. Akiyo Noguchi
  5. Nonaka Miho
  6. Brooke Raboutou
  7. Anouck Jaubert
  8. Aleksandra Miroslaw

Classifica Generale

  1. Janja Garnbret (5)
  2. Nonaka Miho (45)
  3. Noguchi Akiyo (64)
  4. Aleksandra Miroslaw (64)
  5. Brooke Raboutou (84)
  6. Anouck Jaubert (84)
  7. Jessica Pilz (90)
  8. Seo Chaehyun (112)

Si chiude così la maratona di 4 giorni di gare olimpiche che, per il carico di emozioni, ci è sembrata durare decisamente molto di più. Dopo questa prima esperienza, possiamo dire di essere pronti per il prossimo appuntamento a 5 cerchi in cui vedremo nuovamente nella lista delle discipline olimpiche l’arrampicata (in cui non dovremmo ritrovare la tanto discussa Combinata): le Olimpiadi di Parigi 2024.

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Un commento

  1. Tutte le volte che la vedo scalare resto meravigliato per la fluidità dei suoi movimenti.
    Ha un mix di intelligenza, tecnica e potenza che non ho mai visto.

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