Cronaca

Mottarone: dopo la tragedia 3 proposte per la rinascita

A poco più di due mesi dalla tragedia del Mottarone, che ha visto una cabina della funivia di Stresa precipitare uccidendo 14 persone, si inizia a parlare di come rilanciare il territorio che affaccia sui laghi Maggiore e d’Orta. Nei giorni scorsi i sindaci di Stresa e Baveno si sono seduti al tavolo con il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini discutendo attorno a tre progetti di rinascita.

L’incontro avrebbe portato a una positiva discussione che ora apre le porte a tutto l’iter burocratico, di dialogo con la Regione e con i parlamentari del territorio necessari per poter dare avvio al rilancio di questa porzione di Piemonte ogni anno frequentata da migliaia di turisti attratti non solo dai due specchi d’acqua ma anche dal panorama a 360 gradi che offre il Mottarone. Nel corso degli ultimi anni si è spesso accesso il dibattito attorno al vecchio impianto, risalente agli anni Settanta. Ristrutturazioni e lavori di manutenzione straordinaria sono più volte stati argomento di discussione sulla sua effettiva utilità. Due le opzioni più volte sollevate: riammodernarlo o abbatterlo. Dopo quanto accaduto lo scorso maggio la località sembra unanimemente d’accordo sulla necessità di mantenere in vita l’impianto.

Tre progetti per il rilancio del Mottarone

Tre i progetti su cui si sta ragionando per il rilancio del territorio. Il primo, e anche il più semplice, riguarda la sostituzione dell’attuale impianto con uno più moderno per un costo di 30 milioni di Euro. La seconda proposta è una via di mezzo che prevede la costruzione di un moderno impianto tra Stresa e la stazione intermedia di Alpino mentre da qui alla vetta del Mottarone si proseguirebbe mediante una linea ferroviaria. Il costo di questa seconda opzione raggiunge gli 80 milioni di Euro. Terzo e più ambizioso progetto è quello che vorrebbe collegare i laghi Maggiore e d’Orta con un doppio impianto passante per la cima del Mottarone: Stresa-Mottarone-Omegna.

I tre progetti sono stati presentati lo scorso venerdì nel corso di una conferenza stampa. Tra le preferenze dei primi cittadini il collegamento tra i due laghi e hanno stimato un tempo di due anni per tornare ad avere un impianto funzionante. “Una volta approvato il progetto basterebbero 7 mesi per realizzare la funivia. Quindi al massimo, tra pratiche e autorizzazioni, due anni per il riavvio del nuovo collegamento”.

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2 Commenti

  1. Domanda: ma per ammortizzare 50/60 milioni di euro quanto tempo ci vorra’? Non sarebbe meglio di pensare a qualcosa di nuovo?…..

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