Buon compleanno Alex Honnold
Compie oggi 39 anni il formidabile arrampicatore californiano. Considerato uno dei padri del free-solo, ha vinto due volte il Piolet d’Or. Il sodalizio con Tommy Caldwell
“C’è una tensione costante nell’arrampicata, come in ogni esplorazione, tra lo spingersi verso l’ignoto e il cercare di non andare troppo oltre i propri limiti. Il massimo a cui ognuno di noi può aspirare nella vita è seguire con attenzione quella linea”
Alex Honnold
È il miglior climber di “free solo” del mondo ed è considerato uno degli arrampicatori più forti della storia. Ha aperto vie che erano ritenute impossibili e ha fatto sognare il mondo intero, alzando l’asticella del limite a livelli mai visti. Scala spesso a mani nude, senza chiodi o attrezzature di alcun tipo. Alex Honnold è un perfezionista dell’arrampicata: cerca la purezza in ogni movimento sulla roccia, così come l’essenziale nella vita. Il suo stile di vita da “dirtbag-climber” è semplice e genuino: persona umile, per anni ha vissuto in un furgone, per potere arrampicare “tutto il giorno, tutti i giorni”. La sua straordinaria scalata in free solo sulla via Freerider su El Capitan, senza corda né protezioni, ha dato origine al documentario che ha vinto il premio Oscar.
Vita privata
Alex Honnold nasce a Sacramento, in California, il 17 agosto del 1985. Si diploma alla Mira Loma High School e a 11 anni inizia ad arrampicare. All’età di 18 lascia l’Università UC Berkeley, dove studiava ingegneria, per dedicarsi completamente alla sua passione. Le rare volte in cui non scala, attività che pratica per molte ore ogni giorno, Alex Honnold corre e fa hiking per stare in forma. Ha vissuto per anni in un furgone spendendo meno di mille dollari al mese e scalando più tempo possibile. Appassionato di letteratura, l’arrampicatore si è descritto come un ateo militante.
Realizzazioni
La vita di Alex Honnold è da sempre indissolubilmente legata all’arrampicata. In breve è arrivato ai massimi livelli, prediligendo le scalate su grandi pareti e su qualsiasi salita richiedesse un impegno estremo, distinguendosi per capacità tecniche e velocità, ricercando una difficoltà sempre maggiore e nuovi limiti da superare. Il Parco nazionale di Yosemite è il suo posto preferito, per il clima mite e per le sue pareti impressionanti: è qui che, nel 2007, Honnold si fa notare quando sale in free solo, in un giorno, due delle vie più impegnative: Astroman e Rostrum. Ed è sempre su questa roccia che stabilirà negli anni numerosi primati di velocità, come il record di salita del 2018 di 1:58:07 sulla via The Nose su El Capitan, messo a segno insieme a Tommy Caldwell. 8h:30 è il tempo impiegato per scalare la via Salathé Wall, sempre su El Cap, mentre 5h:49 quello per salire in solitaria la via The Nose. Solo 3h:56m sono le ore per compiere l’epica impresa in free solo sulla via Freerider (7c, 1.000 m, variante della Salathé Wall aperta dai fratelli Huber nel 1998). Il climber ha ricevuto per due volte il Piolet d’Or, considerato il massimo riconoscimento alpinistico mondiale: nel 2015 per aver effettuato, assieme a Tommy Caldwell, la prima traversata integrale del Fitz Roy, in Patagonia, e nel 2018 con una come menzione speciale, per le sue imprese del 2017. Nel 2019 ha completato Arrested Development, il suo primo 9a nel settore Robber’s Roost del Mount Charleston, a Las Vegas. Nella sua vita ha collezionato centinaia di scalate senza protezioni, diventando per tutto il mondo faro di riferimento del free solo.
Nel 2021 lo incontriamo sulle Alpi dove, tra l’altro, effettua la salita in free solo della Diretta americana sulla parete Ovest del Petit Dru Alex Honnold in free solo sulla Ovest del Petit Dru
Nel 2022 in compagnia di Hazel Findlay, ha realizzato la prima salita nota dell’Ingmikortilaq Alex Honnold in vetta a un gigantesco monolite inviolato della Groenlandia, in Groenlandia, uno tra i monoliti più alti della Terra.
La sua prima Seven Summit è stato il Mount Vinson (4892 m) Alex Honnold sul Vinson per “imparare qualcosa sull’altitudine”: sono stato malissimo, in Antartide, salito all’inizio del 2023. Era la prima volta che Honnold, arrampicava a una quota così alta. Nello stesso anno Honnold, in compagnia di Tommy Caldwell ha completato il Devil’s Thumb Traverse Devil’s Thumb Traverse in 17 ore. La nuova impresa di Alex Honnold e Tommy Caldwell – tra Alaska e Columbia britannica – in 17 ore.
All’inizio del 2024, Honnold ha demolito un altro record su El Capitan Alex Honnold demolisce il record su El Cap in solitaria , a Yosemite, scalando in solitaria la Salathe Wall (900 m, 8a oppure 6a C2 se in artificiale) in 11 ore e 18 minuti.
La Honnold Foundation
ONG fondata nel 2013 dal climber californiano, ha l’obbiettivo di garantire l’accesso a fonti energetiche sostenibili alle comunità povere della terra e ridurre l’impatto ambientale. Per un pianeta più luminoso. La Fondazione Honnold installa pannelli solari sulle case e offre finanziamenti a organizzazioni che promuovono l’accesso all’energia solare in tutto il mondo aumentando l’equità sociale ed economica. La ONG ritiene che l’energia dovrebbe essere di facile accesso, economica e avere un basso impatto sul mondo naturale. Alex Honnold solitamente trascorre il suo compleanno lavorando per la fondazione e come unico regalo chiede delle donazioni per i progetti.
Riconoscimenti
- 2010: Golden Piton per i suoi successi in arrampicata.
- 2015: Piolet d’Or per aver compiuto la prima traversata integrale del Fitz Roy con Tommy Caldwell.
- 2018: Piolet d’Or e menzione speciale per quanto fatto durante l’anno 2017.
- 2018: il National Geographic lo inserisce tra gli Adventurers of the year.
- 2019: Free solo, dei registi Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin sull’epica salita di Alex Honnold lungo Freerider, su El Capitan, senza corda né protezioni, vince il premio Oscar come miglior documentario.
- 2019: Free Solo vince 7 Emmy Awards.
- Honnold appare sul New York Times, sulla copertina del National Geographic, in spot televisivi internazionali e recita in numerosi film di avventura, tra cui il candidato all’Emmy Alone on the Wall.
Libri
Nel vuoto. Solo in parete, Bur Rizzoli, 2018, Biografia di Alex Honnold.
Film & Video
- 2019: Free solo, con Alex Honnold, dei registi Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin
- A line across the Sky – (Stati Uniti/ 2015 / 40′) – Regia di Peter Mortimer. Il film è disponibile gratuitamente sul sito Red Bull in due episodi.
- Alone on the Wall – (Stati Uniti/ 2009 / 24′) – Regia di Peter Mortimer e Nick Rosen. La pellicola è disponibile su Vimeo on demand.
- Alex Honnold’s Welsh slate climbing experience – disponibile su youtube.
Curiosità
Il termine “free solo”, sia come nome che come verbo, è entrato nel dizionario grazie ad Alex Honnold, guadagnando uno spazio nel Merriam Webster dictionary, il dizionario americano più consultato online.
Alex Honnold senza veli: il climber californiano ha posato per l’edizione 2019 del “Body Issue” di ESPN, numero speciale che l’iconica rivista sportiva statunitense dedica ai nudi artistici di atleti e atlete.
“Ho pensato molto alla paura. Per me la domanda cruciale non è come scalare senza paura – è impossibile – ma come affrontarla quando si insinua nelle vene”.
Alex Honnold
Articolo scritto originariamente da Marta Manzoni, aggiornato dalla redazione di montagna.tv il 12 agosto 2024
Sei bello, bravo e buono, bravo!!!!!!
Non mi è piaciuto “free solo” per me si tratta di una pazzia, una roulette russa con la morte, punto. Anche lui nel film dice più volte che anche se conosce benissimo la via ci sono dei passaggi che spesso sbaglia!! Ma che scherziamo? L’atmosfera che si respira, tra lui e la fidanzata sembra quella di un condannato a morte che va al patibolo.. e per questo è stato premiato da più enti, quindi gli altri alpinisti si sentiranno spinti ad imitarlo ed accadrà l’inevitabile. No non mi piace.
P.S. Scrivo da un letto d’ospedale con una gamba fracassata scalando. Ovviamente con tutte le protezioni e casco
la penso come te Ugo, “Alex ti e’ andata bene, ora basta dacci anche un taglio” ha scoperto i suoi limiti ora e’ giusto non giocarci troppo a lungo. Mi fa ridere vederlo scalare senza protezioni sulla nord della cima Grande di Lavaredo pero’ con il casco in testa, questa e’ proprio la parte piu’ ridicola, detto cio’ gli voglio un gran bene ed e’ una bravissima persona, spero si possa “disintossicare da questa che e’ pur sempre una droga un adrenalina” e sopratutto tanti auguri anche a te Ugo di pronta guarigione
nessuno imita una roba del genere, è impossibile. non è affatto una roulette russa, al netto dei toni estremizzati è un’impresa incredibile e lui ha un pelo sullo stomaco da non credere, ma non è certo come l’hai capita tu, c’è dietro un sacco di lavoro e una preparazione maniacale.